Per le minacce rivolte nei suoi confronti da parte del faccendiere Guido Torello, mentre parla al telefono con Nicola Femia, capomafia calabrese
La solidarietà dei Giovani comunisti della Calabria al giornalista Tizian
Per le minacce rivolte nei suoi confronti da parte del faccendiere Guido Torello, mentre parla al telefono con Nicola Femia, capomafia calabrese
Riceviamo e pubblichiamo:
I Giovani Comunisti della Calabria esprimono la più totale ed incondizionata solidarietà e vicinanza a Giovanni Tizian, giornalista calabrese de ”La Gazzetta di Modena” e valido collaboratore del quotidiano ”La Repubblica” e del Gruppo Espresso, per le minacce rivolte nei suoi confronti da parte del faccendiere Guido Torello, mentre parla al telefono con Nicola Femia, capomafia calabrese. ”O la smette o gli sparo in bocca”: sarebbe questa la frase che Torello avrebbe pronunciato al telefono, parlando appunto con lo stesso Femia e riferendosi a Tizian, il quale, in passato, si è occupato su un business di giochi e affari in Emilia, gestito direttamente da un clan della Locride. Da parte nostra, rivolgiamo un invito a Giovanni nel continuare a svolgere il proprio lavoro come fatto in questi anni. A denunciare le organizzazioni criminali ed a fare luce, pubblicamente, sulle ramificazioni della ‘ndrangheta nel Nord Italia. Del resto, è solo con la cultura e con l’impegno quotidiano che i giornalisti svolgono quotidianamente, che si può sconfiggere questa malapianta.