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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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La solidarietà di Tripodi e Fascì (Pdci) al procuratore aggiunto della Dda Gratteri

La solidarietà di Tripodi e Fascì (Pdci) al procuratore aggiunto della Dda Gratteri

| Il 14, Giu 2012

Per l’ipotesi di un attentato

La solidarietà di Tripodi e Fascì (Pdci) al procuratore aggiunto della Dda Gratteri

Per l’ipotesi di un attentato

 

 

REGGIO CALABRIA – Purtroppo i cittadini calabresi e reggini sono stati costretti ad

apprendere

dalla stampa di un ennesimo (per fortuna solo tentativo) attentato nei

confronti della Magistratura Reggina da parte della delinquenza organizzata.

Questa volta, ed è purtroppo l’ennesima volta, ad essere oggetto delle

“attenzioni” della ndrangheta è uno dei Magistrati più esposti nella lotta

alla

criminalità organizzata e cioè il dott. Nicola Gratteri, Procuratore della

Repubblica aggiunto di Reggio Calabria.

A quanto si è appreso, infatti, un pentito avrebbe rivelato agli inquirenti

che la ndrangheta stava progettando un attentato contro il Procuratore

Aggiunto reggino e che sarebbe stato fatto arrivare a tal fine un carico

di

esplosivo per organizzare un attentato contro il dott. Nicola Gratteri.

La notizia preoccupa ed allarma perché il dott. Gratteri ormai da anni è

diventato un simbolo della lotta alla ndrangheta.

Insieme ad altri Magistrati che come lui si sono impegnati e si impegnano

per

ripristinare la legalità nel territorio reggino, il Procuratore Aggiunto,

con

le sue inchieste, ha fatto luce su meccanismi di gestione del territorio,

su

percorsi dei narcotrafficanti collegati con le cosche mafiose calabresi,

delineando un preoccupante quadro della potenza economica e criminale che

queste ultime hanno raggiunto negli ultimi decenni.

Ma forse, l’aspetto che più contraddistingue il dott. Nicola Gratteri è

dato

dal suo straordinario impegno civile e culturale per diffondere nella

società

civile e nelle scuole l’importanza del principio di legalità e della sua

affermazione.

Perché certamente è importante individuare gli appartenenti alle cosche; è

importante individuare i patrimoni dei capimafia frutto delle loro attività

illecite anche perché spesso si tratta di beni sottratti con la forza a

persone

oneste che sono state umiliate e vessate dalle organizzazioni mafiose.

Ma è sicuramente ancor più importante creare e diffondere la cultura della

legalità in contrapposizione alla cultura della illegalità sulla quale

prolifera il fenomeno mafioso.

Siamo infatti convinti che forse la migliore arma per sconfiggere la

ndrangheta, è proprio nella forza del messaggio, laddove fin da giovani, da

studenti, và diffuso il senso che la società non progredisce, non diventa

più

civile se non dentro le regole e la democrazia mentre la violenza, il

ricatto,

l’aggressione, le minacce, le intimidazioni (tipici del modus agendi della

mafia) sono un freno per lo sviluppo civile e democratico e diciamo anche

che

se la Calabria ed il Mezzogiorno non progredisce e non riesce a stare al

passo

con le società più avanzate non è certo per la mancanza di capacità

culturali

ed intellettuali dei calabresi, ma ciò è soprattutto dovuto alla presenza

di

una pressione e di un condizionamento mafioso ancora preponderante che frena

e

ostacola lo sviluppo produttivo, la libertà e il lavoro.

Per questo noi che come Partito dei Comunisti Italiani ci battiamo da anni

per

dare alla Calabria ed al Mezzogiorno un’immagine di estrema dignità civile

e

democratica non potevamo non esprimere la nostra solidarietà e il nostro

sostegno in questa momento particolarmente difficile al dott. Gratteri,

spronandolo ad andare avanti e proseguire nel suo impegno civile me d

istituzionale per colpire e sradicare la mala pianta della ndrangheta,

sapendo

che il popolo reggino e calabrese è composto per la stragrande maggioranza

da

persone oneste e civili ed a queste tutti noi dobbiamo dare risposte

coerenti

di civiltà e di democrazia; principi che vanno di pari passo con quello di

legalità.

redazione@approdonews.it