La solidarietà di Tripodi e Fascì (Pdci) al procuratore aggiunto della Dda Gratteri
redazione | Il 14, Giu 2012
Per l’ipotesi di un attentato
La solidarietà di Tripodi e Fascì (Pdci) al procuratore aggiunto della Dda Gratteri
Per l’ipotesi di un attentato
REGGIO CALABRIA – Purtroppo i cittadini calabresi e reggini sono stati costretti ad
apprendere
dalla stampa di un ennesimo (per fortuna solo tentativo) attentato nei
confronti della Magistratura Reggina da parte della delinquenza organizzata.
Questa volta, ed è purtroppo l’ennesima volta, ad essere oggetto delle
“attenzioni” della ndrangheta è uno dei Magistrati più esposti nella lotta
alla
criminalità organizzata e cioè il dott. Nicola Gratteri, Procuratore della
Repubblica aggiunto di Reggio Calabria.
A quanto si è appreso, infatti, un pentito avrebbe rivelato agli inquirenti
che la ndrangheta stava progettando un attentato contro il Procuratore
Aggiunto reggino e che sarebbe stato fatto arrivare a tal fine un carico
di
esplosivo per organizzare un attentato contro il dott. Nicola Gratteri.
La notizia preoccupa ed allarma perché il dott. Gratteri ormai da anni è
diventato un simbolo della lotta alla ndrangheta.
Insieme ad altri Magistrati che come lui si sono impegnati e si impegnano
per
ripristinare la legalità nel territorio reggino, il Procuratore Aggiunto,
con
le sue inchieste, ha fatto luce su meccanismi di gestione del territorio,
su
percorsi dei narcotrafficanti collegati con le cosche mafiose calabresi,
delineando un preoccupante quadro della potenza economica e criminale che
queste ultime hanno raggiunto negli ultimi decenni.
Ma forse, l’aspetto che più contraddistingue il dott. Nicola Gratteri è
dato
dal suo straordinario impegno civile e culturale per diffondere nella
società
civile e nelle scuole l’importanza del principio di legalità e della sua
affermazione.
Perché certamente è importante individuare gli appartenenti alle cosche; è
importante individuare i patrimoni dei capimafia frutto delle loro attività
illecite anche perché spesso si tratta di beni sottratti con la forza a
persone
oneste che sono state umiliate e vessate dalle organizzazioni mafiose.
Ma è sicuramente ancor più importante creare e diffondere la cultura della
legalità in contrapposizione alla cultura della illegalità sulla quale
prolifera il fenomeno mafioso.
Siamo infatti convinti che forse la migliore arma per sconfiggere la
ndrangheta, è proprio nella forza del messaggio, laddove fin da giovani, da
studenti, và diffuso il senso che la società non progredisce, non diventa
più
civile se non dentro le regole e la democrazia mentre la violenza, il
ricatto,
l’aggressione, le minacce, le intimidazioni (tipici del modus agendi della
mafia) sono un freno per lo sviluppo civile e democratico e diciamo anche
che
se la Calabria ed il Mezzogiorno non progredisce e non riesce a stare al
passo
con le società più avanzate non è certo per la mancanza di capacità
culturali
ed intellettuali dei calabresi, ma ciò è soprattutto dovuto alla presenza
di
una pressione e di un condizionamento mafioso ancora preponderante che frena
e
ostacola lo sviluppo produttivo, la libertà e il lavoro.
Per questo noi che come Partito dei Comunisti Italiani ci battiamo da anni
per
dare alla Calabria ed al Mezzogiorno un’immagine di estrema dignità civile
e
democratica non potevamo non esprimere la nostra solidarietà e il nostro
sostegno in questa momento particolarmente difficile al dott. Gratteri,
spronandolo ad andare avanti e proseguire nel suo impegno civile me d
istituzionale per colpire e sradicare la mala pianta della ndrangheta,
sapendo
che il popolo reggino e calabrese è composto per la stragrande maggioranza
da
persone oneste e civili ed a queste tutti noi dobbiamo dare risposte
coerenti
di civiltà e di democrazia; principi che vanno di pari passo con quello di
legalità.
redazione@approdonews.it