La solitudine di Luigi (Vengo anch’io? No tu no) People from Taurianova
Prefazione “Nulla al mondo è più difficile della franchezza e nulla è più facile dell’adulazione”.
“Andiamo?”, “Dove?”, “Come dove? Sta per arrivare Nicola, muoviamoci!”. “Ci facciamo una passeggiata ai Madonnari, una foto di gruppo, non vedete che è pieno di gente, così ci vedono e possiamo stringere le mani perché c’è il Presidente, ci sono pure Mata e Grifone. E poi la pubblichiamo su feisssbuk”. “E con la Madonna come facciamo?”, “Tranquillo, c’è Luigi (Mamone NdR), diamo la fascia e non diciamogli nulla (come al solito NdR)”. Ho immaginato così la scena, dopo aver visto una foto di gruppo nella cornice dei Madonnari, la manifestazione rigogliosa di successo che ha dato a Taurianova la vivacità di un tempo e quindi, consentire “allori a scrocco”. Mentre il povero Nino detto il Moro, si è alzato come al solito tutte le mattine all’alba per far pulire la città, aggiustare lo zampillo dell’acqua (che si è rotto di nuovo), alla villa comunale, cercando di dare un minimo di “decoro” alla città. E gli altri? Chi in vacanza, chi con petti gonfi (per chi se lo può permettere), pance esageratamente sporgenti e mise d’autore a scattare foto, stringere mani a destra e “ammanca”, per poi fare passerelle in vetrina preceduti da Mata e Grifone (vittime sacrificali).
Ecco, sono quei momenti “topici” e “atropici” della vita in cui manca il cavallino ballerino della buonanima di Rodolfo da Cittanova, e che se fosse stato presente il povero e bistrattato Luigi Mamone, glielo avrebbero fatto fare a lui. E Nino il Moro con il cestino delle offerte. Mentre altri a fare gli aristocratici del ciufolo e della verza in fiore con pomodorino fresco (cinese) fatto saltare con olio e aglio, senza sporcare camicie bianche con iniziale alcuni e altri con promontori di aride colline! E quando la tavola era imbandita, l’avrebbero pure lasciato morto di fame senza invitarlo perché d’altronde, come disse un ministro (di centrodestra), con la “cultura non si mangia”. Ed è per questo che desidero aprire una campagna di protezione a favore di Luigi Mamone e regalargli un sorriso quando lo incontrate per strada. A differenza di Fabio Scionti, il quale sta diventando (quasi) umano perché nella seconda serata dei Madonnari, osservandolo, stava con la moglie e alcuni amici all’interno della villa comunale e si è allontanato da loro per andare a sedersi e fare compagnia a delle persone anziane, per dare a loro una parola di conforto, anche se da lontano sembrava che erano gli anziani stessi a dare a lui quel conforto. Vuoi vedere che si è messo in testa di essere San Francesco, e tra poco lo vedremo parlare con gli uccelli?
Con l’evento dei Madonnari, il programma estivo “Sammy Barbot” Summer taurianovese è iniziato, e siccome avevo letto di “parsimonia” e poi “meraviglioso”, ho voluto prendermi la briga di controllare la delibera di GC n. 126 del 31/07/2018 con oggetto: «Manifesto degli eventi “Estate taurianovese”». Sarebbe quel programma che in una conferenza stampa avevano presentato il sindaco Fabio Scionti, l’assessore “cadetto” Raffaele Loprete e il presidente della consulta delle associazioni (perché?), ma non c’era (stranamente, ingiustificatamente e gravemente), l’assessore alla Cultura Luigi Mamone. Perché definisco un’anomalia la sua assenza? Per le sue camicie esplosive a differenza degli altri che di esplosivo hanno solo i sorrisi dalla simpatia di un ornitorinco che fa i suoi bisogni nel lago? No! Perché tra i vari appuntamenti ci sono attinenze con la sua delega assessorile, tra questi, i Madonnari degli Amici del Palco. E se vogliamo dirla tutta anche L’Infiorata della Proloco, i saggi di danza, il teatro, e se proprio vogliamo dirla tutta anche il cibo è Cultura. E così fu che Luigi Mamone l’hanno ridotto peggio di Sancho Panza (che non ha alcuna parentela con il Teo degli Amici del Palco, a scanso di equivoci), perché privo finanche del cavaliere errante. Il Comune di Taurianova è in dissesto finanziario, sì c’è lo Staff (altrimenti detto “reddito di cittadinanza”), ma questo argomento verrà affrontato, allo scadere del 18 agosto p.v., ad un anno esatto dalla sua (scellerata) istituzione.
A onor di cronaca la delibera del “Sammy Barbot” Summer comporta una spesa di 17.150 euro. Occorre ricordare, inoltre, per amor di verità che le due manifestazioni più importanti come l’Infiorata e i Madonnari, non hanno avuto nessun contributo economico (ma solo sacrifici, tra polvere e sudore con aggiunta di olio di gomito e sponsor). Bene. Scorro e leggo (stando seduto), che ci sono dai 400 ai 1000 euro per varie serate tra saggi, teatro, concertini vari. Poi, 5.300 euro per la Festa dell’arte pasticcera più un concerto di Peppe Voltarelli e 3.500 euro per il “Concerto musicale Cisco Bellotti ex Modena City Rambles”. Il resto è gratis. Riflessione di un “nessuno” in cerca di una “Tapparella”: Lo scorso anno, durante la festa dell’arte pasticcera, che ha avuto fortunatamente un buon successo perché fatta bene, e che sicuramente si ripeterà quest’anno.
Essendo un evento bellissimo, fatto con meticolosa professionalità. Mentre osservavo la fila che prendeva il vassoio di dolci, al mio fianco, c’era una famiglia giovane di quattro persone, dove i due ragazzini avevano in desiderio un dolcino. I genitori rispondevano con delle scuse (banali), ma tra loro bisbigliavano che nei fatti, e non sto a riportare le parole, non potevano permettersi quei miseri 5 euro per accontentare i loro due figli. Poi, in seguito ho saputo di altri casi. Ecco, sono quei momenti in cui i coglioni ti girano a elica e anche impetuosamente perché pensando a queste situazioni e poi a quel “beneficio” del 18 agosto…vabbe, calma! Ora, senza nulla a pretendere, non sarebbe il caso, che i maestri dell’arte pasticcera che sicuramente dotati di grande cuore, consegnassero, solo ai bambini, e solo a loro, uno, dico uno solo, dolcino gratuito? Così pure, gli amici del Parallelo 38 allo Street Food (23-25 agosto), una qualcosina per farli contenti? Così, per la tanto bramata “uguaglianza” iniziata nel XVIII secolo. Senza nulla a pretendere.