La storia di “Lupa”, dalla periferia gioiese a Long Island La dolcissima cagnetta emigra in America adottata da due ragazzi newyorkesi in vacanza a Gioia Tauro
GIOIA TAURO – Dagli stenti della periferia gioiese al cuore della “Grande Mela”: così i sogni – è proprio il caso di dire “ameri…cani” – all’improvviso si avverano per una dolcissima … cagnetta meticcia, il cui destino si è inaspettatamente incrociato con quello di due ragazzi newyorkesi nelle scorse settimane in vacanza in riva al Petrace. Come nella migliore delle favole. Kristina e Brandon Buonaiuto sono due fratelli, lei laureata lui studente in Medicina, di una famiglia oriunda (origini siciliane e pugliesi) stabilitasi molti anni addietro negli “States”. Oltre Oceano coltivano rapporti di amicizia con altri italiani, provenienti proprio dal capoluogo pianigiano dove, ai tempi che furono, la semplice vita calabrese scorreva lenta tra le pareti di una piccola casetta, molto caratteristica e ancora ben riconoscibile nei pressi di via Regina Margherita, tra la via Roma, corso principale, e la zona di villa Pons in via Rimembranze. Una dimora suggestiva di cui ancora conservano la proprietà. Circa un mese fa, i due giovani sono ben felici di accettare l’invito a trascorrere le vacanze in quella Gioia Tauro fino ad oggi solo immaginata attraverso i racconti degli amici italiani e, prese le chiavi dell’abitazione, staccano un biglietto per l’Italia. Raggiunte queste remote latitudini a Sud della vecchia e cara Europa, Kristina e Brandon fanno appena in tempo a prendere confidenza con i paraggi dell’abitazione che si imbattono in una cagnolina randagia, come se ne incontrano tante in questo periodo per le vie della città, cagionevole e malnutrita, che fa subito breccia nei loro cuori. La prendono con sé, le danno un nome: “Lupa” e la portano dal veterinario, l’ambulatorio Iannelli-Cardone in via “Piccola velocità” dove ad accoglierli c’è la dott.ssa Cettina Cardone che ci ha riportato questa insolita ma bellissima storia. “Non parlavano una parola d’italiano – racconta divertita e felice – tutto pensavo tranne che volessero portare quella cagnolina in America”. Lupa è una bastardina di 5 o 6 mesi, probabile incrocio tra Husky e Pastore tedesco. Arriva in ambulatorio in pessime condizioni: “era molto malandata – spiega la dott.ssa Cardone – è arrivata qui denutrita e notevolmente disidratata: ha rischiato di morire ma, per fortuna, ha reagito ad un’alimentazione particolare somministrata con delle flebo. L’abbiamo quindi disinfestata da pulci e zecche, sottoposta agli esami di rito, ai trattamenti antiparassitari, vaccinata e dotata di microchip”. Qualche giorno dopo, Kristina e Brandon tornano comunicando alla dott.ssa la volontà di portare Lupa in America. “Mi hanno spiazzata – aggiunge il veterinario – perché una cosa del genere mi era già capitata due anni fa con una signora ma poi non se n’era fatto nulla perché i costi erano molto elevati”. Si da dunque il via al complicato iter della certificazione per acquisire il passaporto per la cagnolina, rilasciato dal servizio veterinario ASL di Taurianova ma, quando i due ragazzi vanno a fare il biglietto di ritorno apprendono che Lupa non può viaggiare con loro ma deve stare nel cargo. Un’opzione che proprio non accettano: Lupa deve poter viaggiare con loro, così si presentano ugualmente in aeroporto a Roma ma non li fanno imbarcare. Decidono di non demordere: perdono i biglietti e aspettano ancora qualche giorno nella Capitale dove, grazie all’aiuto di un medico neuropsichiatra, riescono a partire insieme a Lupa che, finalmente, emigra a ‘Merica. “Mi sento spesso con loro – ci dice la dott.ssa Cardone – mi mandano le foto di Lupa a New York tramite internet. Una storia bellissima che come veterinario mi consente di suggerire alle persone che togliere i randagi dalla strada è un gesto d’amore che verrà ripagato con altrettanto amore”. Lupa abbaiava alla luna e alle luci del porto, adesso è in qualche Street o Avenue che ulula ai grattacieli …