L’incredibile storia dell’appuntato Roberto Gidari, il carabiniere perseguitato dai colleghi Il militare è stata la prima vittima delle attività investigative del nocciolo duro e longevo di un pezzo del nucleo investigativo del gruppo carabinieri del comprensorio lametino. In 15 anni decine di militari indagati, arrestati e trasferiti e tutti assolti ma loro sono sempre li, inamovibili. Ultimo capolavoro investigativo: l’inchiesta “Alibante”
Di Pasquale Motta (direttore de https://www.lanovitaonline.it/)
Ritorniamo a parlare del mondo alla rovescia disegnato dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Lamezia Terme. Precedentemente lo abbiamo fatto attraverso un blog. L’occasione ci è stata offerta dai clamorosi contenuti che stanno emergendo dal processo Alibante in corso a Lamezia Terme e nel quale stanno venendo fuori strafalcioni investigativi che a ben vedere non erano per niente inaspettati. Ovviamente questo pezzo non si riferisce in maniera generica alla totalità del nucleo investigativo del gruppo carabinieri di Lamezia Terme ma ad una ristretta cerchia che da quasi due decenni sono in servizio in quella funzione e che si lasciano dietro una sequenza di fallimenti eclatanti.
Già il fatto che questi personaggi rimangono in quel ruolo per tutto questo tempo rappresenta un’anomalia per le dinamiche dell’Arma, nota da questo punto di vista per le sue rotazioni. Se a ciò si aggiunge che questi soggetti si lasciano alle spalle una serie di indagini a carico di altri carabinieri che si sono concluse tutte con ampie assoluzioni, la circostanza assume contorni incredibili. E tuttavia, i Carabinieri del nucleo investigativo di Lamezia Terme, sembrano aver ottenuto una deroga alle consuetudini consolidate della Benemerita e sono sopravvissuti alle macerie delle loro indagini senza conseguenze. Eppure, come vedremo di seguito, un Magistrato era arrivato addirittura a interdirli da qualsiasi indagine inerenti altri esponenti dell’Arma di stanza a Lamezia Terme.
Come detto, il nucleo investigativo in questione, si è reso protagonista nel corso di questi anni di alcune clamorose inchieste che hanno coinvolto altri colleghi e che si sono rivelate dei clamorosi flop giudiziari.
La clamorosa diffida del Magistrato al nucleo investigativo
Un documento ha attirato la nostra curiosità giornalistica, una curiosità già abbastanza sollecitata dalla verità giudiziaria che si stanno delineando nel processo Alibante in corso a Lamezia e nel quale stanno venendo fuori numerose défaillance investigative e che vede ancora una volta tra gli imputati, un carabiniere in servizio presso la Compagnia di Lamezia Terme. Eppure da quanto sembra emergere ormai a metà dibattimento, è assai probabile che ci troviamo di fronte ad un ennesimo flop. Tuttavia, sul punto processuale torneremo in seguito. Torniamo al documento che ci siamo trovati nelle mani e datato 20 giugno 2013. Si tratta di una direttiva alla polizia giudiziaria da parte del Pubblico Ministero, Domenico Galletta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, delegato da parte DDA di Catanzaro ad approfondire svariati procedimenti istruiti dal nucleo investigativo della compagnia di Lamezia e che avevano visto indagati numerosi militari della Compagnia medesima. Il livello era tale da rappresentare uno scandalo nazionale per l’ampiezza e la qualità dei militari coinvolti, si trattava di appuntati, marescialli e un’ufficiale. Una bomba devastante per una istituzione come L’Arma dei carabinieri. Nella direttiva il PM Galletta, invece, dopo aver archiviato tutti i procedimenti accesi dalle accuse del nucleo investigativo di Lamezia a carico dei militari, intima al Comandante della Compagnia di “in ordine ai fatti oggetto al procedimento penale indicato in epigrafe si rappresenta che è revocata ogni eventuale delega conferita in precedenza dalla DDA di Catanzaro. È da considerarsi altresì revocata ogni altra delega dello scrivente riguardante militari dell’Arma dei Carabinieri di Lamezia Terme, anche con riferimento ad ogni altro procedimento”. Una presa di posizione, quella del magistrato, chiara: il nucleo investigativo di Lamezia non avrebbe più potuto indagare colleghi carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme in inchieste anche parallele a quelle oggetto del provvedimento e anche successivamente. È evidente che il PM aveva colto un approccio poco sereno tra i militari della compagnia, una sorta di guerra tra differenti squadre operative, al punto che, ne comprende il rischio e, dunque, diffida il Comandante della Compagnia dall’utilizzare i militari coinvolti in future attività investigative.
Numerosi carabinieri indagati e tutti assolti.
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