La trappole nascoste che ci fanno indebitare: 5 consigli utili per evitare grattacapi Saldare un conto in sospeso o un debito accumulato con carte di credito o piccoli finanziamenti può diventare un impegno oneroso che richiede una certa capacità di programmazione
redazione | Il 18, Dic 2024
1818, anche perché ricadere in trappola è fin troppo facile. Specialmente quando la trappola non è tanto evidente.
Togliersi uno sfizio ogni tanto è naturale e normale, ma a volte la cifra che sborsiamo può essere sufficiente ad amplificare l’onere di spesa per saldare un conto in passivo. Tuttavia, conoscere i trabocchetti e i trucchi per evitarli ti aiuterà a toglierti un peso dal portafogli, un pensiero e anche un po’ di senso di colpa. Ecco i 5 consigli più utili per evitare i gorghi del debito.
1. Spendere d’impulso
La spesa non programmata è un’abitudine su cui si basano molte strategie di marketing. È una naturale emozione, uno stato d’animo di soddisfazione istintiva che spinge a comprare qualcosa che possiamo permetterci, anche se non è davvero necessario.
Tutti i supermercati sfruttano questa tendenza posizionando gli articoli con i prezzi più bassi in prossimità delle casse, in modo da stimolare un acquisto istintivo con un costo che all’apparenza non incide minimamente sul budget. Con un carrello pieno di provviste e una spesa da 100 €, acquistare 2 € di caramelle può sembrare un gesto innocuo. Eppure, bastano un paio di acquisti simili per aumentare l’esborso del 5-8%.
Con l’avvento dello shopping online, gli acquisti impulsivi sono alimentati dalle offerte speciali (o almeno così si chiamano) o dagli sconti civetta, in cui un semplice 5% di sconto mette in evidenza un prodotto comunque più costoso di altri, più conveniente per chi vende e a volte nemmeno previsto da chi ha stilato la lista della spesa.
Come evitare di spendere inutilmente in preda a un impulso “innocuo”? Ci sono molte soluzioni. Prima di tutto, non fare la spesa senza aver stilato un elenco di cosa serve, evitando di andare al supermercato (sì, anche sul sito del supermercato) a stomaco vuoto.
Per quanto riguarda gli sconti e le offerte a tempo limitato, confrontare i prezzi finali (non quelli iniziali, poi scontati) con i prezzi degli articoli che si acquisterebbero normalmente. A pari qualità, se il risparmio è reale allora ne vale la pena. Più di frequente, si tratta di sconti civetta, per attirare l’attenzione.
Il funzionamento delle endorfine è ben noto in ogni campo del commercio e non solo. Uno dei temi più ricorrenti al riguardo è quello del gioco d’azzardo. In ogni situazione in cui si scommette, si crea una risposta psicosomatica all’aspettativa di vittoria che supera e inibisce la logica e la pianificazione finanziaria.
In parole più semplici, se da un lato la matematica sconsiglierebbe di puntare una certa cifra, con scarse probabilità di ottenerne un guadagno, le persone che giocano al Lotto o che comprano un gratta e vinci rispondono a un’esigenza: distrarsi dalla noia quotidiana con una buona dose di endorfina.
Come evitare di rimetterci? Il primo consiglio è quello di approfittare dei casinò online che offrono accessi e bonus gratuiti, puntando a guadagnare qualcosa (anche se non molto) senza aver investito alcunché. Un altro consiglio è stabilire un budget calcolato in percentuale rispetto al netto dei risparmi (stipendio lordo meno spese fisse e tasse). In questo modo sarà più semplice contenere l’esborso nel lungo periodo.
2. Abbonamenti e sconti per gli acquisti ricorrenti
Gli abbonamenti sono una forma ormai popolare di accesso a molti servizi offline e online, dallo streaming di musica o di film, fino agli sconti sulle consegne o alle agevolazioni sulle tariffe. Tuttavia, la spesa per un abbonamento può a volte superare il beneficio, soprattutto per quei servizi di cui si usufruisce saltuariamente.
L’esempio più tipico è quello dell’abbonamento alla palestra, in cui il costo mensile corrisponde al costo di due accessi settimanali o anche meno: conveniente per chi frequenta, meno se ci si presenta una volta o due in un mese, o se si salta un mese a pié pari (a chi non è capitato?). Come evitare la trappola dell’abbonamento?
- Alla sottoscrizione, che spesso è gratuita, programmare un promemoria al momento del rinnovo.
- A fine mese, stilare un elenco delle spese ricorrenti.
- Annullare al momento giusto i servizi che non servono più o che non si sfruttano a sufficienza, senza pagare delle penali.
- Accorpare diversi servizi con un solo fornitore, sempre valutando altre offerte al momento del rinnovo: ci sono offerte migliori per chi cambia?
3. Impostare una rata minima
Un finanziamento può essere ripagato in pochi mesi o in alcuni anni, con quote minime o più consistenti. Il problema è che ciò che sembra più economico e meno d’impatto, come una semplice rata mensile, in realtà spesso non è la scelta più conveniente. Secondo l’antico adagio “spendi ciò che hai”, acquistare un prodotto che non ci si può permettere nel breve periodo è il modo “migliore” per pagare tanti interessi.
Come avviene in un mutuo per la casa, anche per un semplice finanziamento al commercio, salvo i casi di tasso zero reale, impostare una rata minima per un lungo periodo significa pagare molti più interessi, che inevitabilmente si vanno a sommare con le altre spese ricorrenti. Così, si finisce per pagare ogni mese un interesse (costo extra) pari al capitale che stiamo ripagando: un raddoppio della spesa che può portare al sovraindebitamento!
4. Accesso gratuito, costo rinviato
L’accesso gratuito a un servizio, con un abbonamento senza costi per i primi mesi, è molto allettante, perché fa pesare meno il costo reale: fa godere di un vantaggio spostando in un domani il peso economico, un domani a cui in tanti preferiscono non pensare.
Come dicevamo per gli abbonamenti, anche in questo caso il consiglio migliore è impostare subito un promemoria per tempo, prima del rinnovo a pagamento. Valutare un servizio gratuitamente è ottimo, ma non significa che poi dovremo per forza sottoscrivere se non ci conviene.
Un altro consiglio è la sostituzione: una nuova spesa deve almeno in parte sostituire una spesa preesistente, ad esempio dopo il pagamento finale di un finanziamento precedente. Evitare un rinvio alla cieca, in cui i pagamenti inizieranno “un domani”.
5. La trappola della consegna gratuita
Chiamata anche “la trappola dei takeaway”, consiste nell’offerta che sconta i costi fissi di consegna, o le commissioni, andando poi a far rientrare dalla finestra la stessa spesa, solo con un nome diverso: commissione amministrativa, commissione per la consegna prioritaria, commissione per anticipare o modificare i termini di consegna.
Insomma, il fatto che ci sia un “costo palese” tolto dalla gratuità non significa che non ci siano altri “costi occulti” che non ci si aspetta, ma che appesantiscono il conto finale vanificando l’effetto economico del “gratis”, che diventa pertanto il classico esempio di specchietto per le allodole al limite della legalità.