Lamezia: al via la rassegna musicale “Color”
redazione | Il 16, Mag 2012
Domani il primo appuntamento con il cantautore siciliano Colapesce
Lamezia: al via la rassegna musicale “Color”
Domani il primo appuntamento con il cantautore siciliano Colapesce
Con il pop etereo di Colapesce, che si esibirà domani, giovedì 17 maggio alle 22, al Sensum (Il Casale) di Lamezia Terme, parte la rassegna di musica fresca, nuova, indipendente e “intelligente” “Color”, ideata dal circolo “Che cosa sono le nuvole” .
Il cantautore siciliano Colapesce (Lorenzo Urciullo, già Albanopower) presenterà il suo nuovo album “Un meraviglioso declino”.
Canzoni calde e avvolgenti, con la Sicilia nel cuore e lo sguardo rivolto all’estero. Aprirà il concerto la band lametina Moon Parade che per l’occasione ha preparato un live set in acustico.
La rassegna prosegue il 7 giugno con la scrittura profonda e densa di contenuti di Dimartino e la canzone italiana acustica diretta e spontanea di Oratio.
Biografia
Lorenzo Urciullo non ama stare con le mani in mano: dopo un disco in inglese a nome Albanopower, un progetto ambizioso come Albanopumpkins (tributo italiano a “Mellon Collie & The Infinite Sadness”, il capolavoro degli Smashing Pumpkins, che ha avuto una discreta rilevanza internazionale, ricevendo anche l’apprezzamento di Billy Corgan) e il duo Santiago che con Alessandro Raina degli Amor Fou ha percorso in lungo e in largo l’Italia durante tutto il 2011, è arrivato il momento di Colapesce.
Anticipato da un EP pubblicato a maggio 2010 solo in digitale e poi ristampato a grandissima richiesta, “Un meraviglioso declino” sta facendo gridare al miracolo la critica e il pubblico. Ovunque si parla della rinascita di un nuovo cantautorato italiano figlio della tradizione ma che non si pone limiti e prova a guardare a quello che succede lontano dai nostri confini. Agli anni ’70 riveduti e corretti da Wilco, John Grant e Fleet Foxes, giusto per fare un po’ di nomi.
Registrato con strumenti e macchine vintage in diversi studi di registrazione italiani come il Posada Negro di Studios di Roy Paci, Le Officine Meccaniche a Milano, il Vertigo Studio di Siracusa e l’Alpha Dept di Bologna, “Un meraviglioso declino” vede la partecipazione di numerosi ospiti: il sodale Alessandro Raina, Sara Mazo (ex voce degli Scisma), Andrea Suriani dei My Awesome Mixtape, i cori di Lucia Manca e Grazia Negro, i fiati suonati da Mirko Onofri della Brunori Sas e quelli arrangiati e suonati da Roy Paci, autore anche delle orchestrazioni.
Della produzione si è occupato Giacomo Fiorenza, recentemente premiato come miglior produttore artistico del 2011, già dietro la console per Paolo Benvegnù, Offlaga Disco Pax, Moltheni e I Cani
(tra gli altri).
Un lavoro ambizioso e collettivo, che proprio dal vivo trova la sua forma più compiuta grazie a una band di cinque elementi che irrobustisce il suono e offre una dimensione diversa rispetto a quella del disco, con scalette che variano di serata in serata, cover e altre sorprese assortite.
Dicono di Colapesce
“Colapesce era un certo Nicola di Messina, figlio di un pescatore, capace di immergersi in mare a profondità tali da poter raccontare, una volta tornato in superficie, di inusitate meraviglie sottomarine. L’imperatore Federico II decise un giorno di metterlo alla prova chiedendogli di scendere sempre un po’ più giù a raccogliere gioielli ma all’ennesima discesa, imbattendosi in una delle tre colonne che reggono la Sicilia, vedendola tutta crepata e distrutta, Colapesce decide di non risalire per non far sprofondare la sua terra. Non è un caso dunque che il Colapesce Lorenzo Urciullo, già Albanopower, in questi 13 lievi gioiellini, sembri riemergere da un abisso fisico ed emotivo giusto il tempo di recuperare quell’ossigeno utile a riscendere ancora, per ritornare a galla con una bella porzione di tesori e di Sicilia sotto i polpastrelli”
Sentire e ascoltare
“Un meraviglioso declino” è un disco che, prima di tutto, fa pensare all’estate. Pastoso, terso come solo il cielo in agosto riesce ad essere. Chè le stanze possono anche diventare delle barche, come canta Lorenzo in “Satelliti”, e allora ascoltare quest’oretta scarsa di canzoni è come divertirsi a tornare indietro sul caldo africano della NSA 339, il tratto autostradale indefinito che collega Catania a Siracusa, oppure rimanere fermi e indefessi di fronte dalle badilate di vento che i 3 km dello Stretto continuano irrimediabilmente a regalare. I vicoli di Ortigia, il sole acceso che nasce dai promontori di Fontane Bianche, i paesaggi che scorrono attraverso i finestrini della mia auto con lo stereo che mio padre si divertiva a settare, per ogni viaggio al mare, con le cassette di Battiato. Sicilia, insomma”.