Lamezia, Barbanti monitora situazione Ospedale Battaglia comune con il Comitato "Salviamo la sanità del lametino"
Oggi, insieme all’associazione il tribunale dei diritti del malato e il comitato salviamo la sanità del lametino, abbiamo effettuate una lunga visita al nosocomio lametino ed un proficuo dialogo con il commissario Perri.
L’Ospedale di Lamezia Terme, terza città della Calabria, è una moderna struttura, a norma, ampiamente sottoutilizzata sia nei locali di degenza che nei locali destinati ad uffici.
Nell’incontro con il Personale ci siamo resi conto delle tantissime carenze di unità mediche e tecniche e della mancanza di quasi tutti i Primari. Fatto dovuto al famigerato piano di rientro che, concretizzandosi in tagli lineari, ha colpito maggiormente il personale: abbiamo perso una generazione di medici. Ciò nonostante l’attività continua nei reparti ancora presenti ed anche in quelli ove si paventa la riduzione o la chiusura.
Colpisce, tra i reparti da ridimensionare ad attività a 6 ore giornaliere, che nel Servizio Trasfusionale siano stati effettuati costosi adeguamenti dei locali e delle attrezzature che ne fanno ad oggi, a detta degli stessi Operatori, uno dei Servizi più rispondenti alle norme di tutta la Regione. Altri centri di grande qualità sono risultati essere la Pneumologia (unica nell’ASP di Catanzaro) e la Microbiologia con richieste di esami provenienti da tutta la Calabria ed addirittura anche da regioni adiacenti.
Il Personale incontrato ha espresso le difficoltà di lavorare con serenità in un ambiente con continui tagli e senza aver chiara la destinazione finale dei ridimensionamenti che si succedono e che, al momento, aggravano la possibilità di offrire una corretta ed adeguata assistenza.
Si nota la mancanza nell’ospedale delle specialità di otorino ed oculistica e di neurologia e grande è l’apprensione tra il Personale per la disattivazione della terapia intensiva neonatale.
Rimane aperto il quesito del perché per una struttura di questo genere, inserita in un’area al centro della Calabria e raggiungibile in un’ora dal 75% degli altri ospedali calabresi, non sia stata programmata una funzione regionale.
Il commissario dell’ASP, Dr Perri, ci ha assicurato di aver provveduto a chiedere sia che non venga chiuso alcun reparto e sia che si provveda a dotare reparti e servizi di Personale e, soprattutto, dei Primari. Ma chiaramente il commissario non può che esporre le direttive dell’attuale dirigenza sanitaria regionale che all’Ospedale di Lamezia Terme non assegna alcun ruolo, limitandosi a considerarlo un ex spoke, con ciò non tenendo conto del fatto che si trova a soli 20 minuti da Germaneto.
Chiederemo di incontrare il Commissario regionale Ing. Scura al quale vogliamo sottoporre le nostre osservazioni sulla attuale sottoutilizzazione dell’ospedale di Lamezia Terme e se è vero che nel nuovo ed imminente piano di riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese in questo ospedale finiranno per rimanere poche funzioni ed ancor meno reparti.
E vogliamo anche chiedere al commissario Ing. Scura perché, nel prevedere l’istituzione della rete politrauma regionale, non abbia pensato all’utilizzo dell’ospedale di Lamezia Terme, così come previsto negli ultimi due piani sanitari regionali, e perché ha invece deciso di ubicare l’HUB di tale rete politrauma fuori regione. Insomma, bisogna ripensare ad un riposizionamento dell’ospedale di Lamezia all’interno della riorganizzazione della sanità del centro della Calabria che non può gravitare esclusivamente su Catanzaro e Germaneto, per ovvi motivi di efficienza ed efficacia, ma deve considerare l’allargamento appunto al centro lametino e alla zona di Crotone.
Sebastiano Barbanti
Cittadino eletto alla Camera
Ringraziamo, anche a nome degli altri comitati civici e del Tribunale per i Diritti del Malato che sono stati presenti, il deputato Sebastiano Barbanti per la premurosa attenzione dimostrata con la sua ispezione nel nostro ospedale di stamattina 27 luglio 2015, durante la quale ha incontrato il commissario dell’ASP dr Perri, visitato i reparti di degenza e i locali amministrativi e chiesto al personale impressioni e suggerimenti.
Lo ringraziamo anche perché ha dichiarato che intende continuare ad interessarsi del nostro ospedale e della nostra sanità, avendo constatato che “c’è una evidente sottoutilizzazione di una struttura ospedaliera che dovrebbe essere rinforzata e non più mortificata” e soprattutto perché ha accettato di chiedere su questo tema un incontro con il commissario regionale ing.Scura.
A noi pare importante che l’on. Barbanti sia entrato nel cuore della problematica relativa al destino dell’ospedale, in questo preciso momento storico in cui nell’area provinciale si stanno assumendo decisioni che potrebbero definitivamente pregiudicarne la sopravvivenza, e che egli abbia colto la necessità che la programmazione della rete ospedaliera dell’area Catanzaro-Lamezia veda l’integrazione del nostro ospedale nella costituenda azienda unica Mater Domini-Pugliese-Ciaccio..
Assieme agli amici dei comitati abbiamo dovuto, al contrario e con grande rammarico, prender atto che i lametini on. Galati, senatrice Lo Moro ed attuale Presidente del Consiglio Scalzo non abbiano finora ritenuto di raccogliere i nostri costanti e ripetuti appelli a rivendicare con forza un ruolo ed una funzione per la nostra sanità. Tutti talmente distratti ed assenti da sembrare acquiescenti e consenzienti.
Scontato l’imbarazzo e la lontananza dell’on Galati, che ha fino all’ultimo sostenuto quella precedente amministrazione regionale che ha portato la nostra sanità nelle condizioni in cui versa, emerge in particolare il cambio di attenzione del Presidente Scalzo che appena qualche mese fa, in pubblico ed in ospedale, aveva garantito il suo impegno affinché questo ospedale avesse un ruolo di HUB.
Ed è poi francamente incomprensibile che la senatrice Lo Moro, dalla cui programmazione di assessore alla sanità regionale abbiamo ripreso il progetto di destinare il nostro ospedale a sede del Centro Traumatologico, stenti a capire che ci sia bisogno di agire con forza ed in fretta per far sì che con questa o, se si vuole, con qualche altra funzione il nostro ospedale abbia un ruolo nella sanità provinciale e regionale.
E’ cambiato l’ospedale? No. Pregheremmo allora tutt’e tre di smentire la vulgata populista che vuole che basti sedersi nel Consiglio Regionale o in Parlamento per allontanarsi dai problemi e dalle necessità dei propri territori e della propria gente.