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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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Lamezia, prosegue battaglia contro chiusura del carcere Nelle ultime settimane Gianni Speranza, Sindaco della città, ha cercato di avere un incontro con Il Ministro della Giustizia

Lamezia, prosegue battaglia contro chiusura del carcere Nelle ultime settimane Gianni Speranza, Sindaco della città, ha cercato di avere un incontro con Il Ministro della Giustizia
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Nelle ultime settimane ho cercato in tutti i modi di avere un incontro, continuamente rinviato, con il Ministro della Giustizia per contrastare la decisione sulla chiusura del carcere di Lamezia Terme.
Allo stato solo i parlamentari di Sel, al Senato e alla Camera, hanno presentato interrogazioni urgenti al Ministro di Giustizia per avere risposte chiare ed ufficiali.
Proporrò quindi alla giunta di adottare una delibera per fare ricorso contro il decreto di chiusura firmato dal Ministro per l’infondatezza delle sue premesse e le falsità in esso chiaramente contenute.
Faccio sommessamente una osservazione a tutti coloro che continuano ad urlare a sproposito nelle piazze della città e soprattutto all’avv. Mascaro, che ha usato un linguaggio a dir poco non rispettoso verso di me. Nessuno dei parlamentari e degli esponenti di Governo che lo sostiene ha preso una iniziativa pubblica ed ufficiale, per impedire o contrastare la chiusura del nostro carcere. Questi sono i fatti.
Colgo l’occasione, prima che inizi l’ennesima guerra sul possibile spostamento del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, per dire anche su questo punto come stanno le cose. Ci sono dei dati certi e incontrovertibili:
il primo è che un anno fa, con un blitz del tutto inaspettato ed inconcepibile, è stato sgombrato il carcere di Lamezia Terme;
il secondo è che il Governo, dopo aver sempre affermato che il vecchio edificio del carcere o avrebbe continuato ad ospitare la casa circondariale o sarebbe diventato sede del Provveditorato, un mese fa, ha firmato il decreto di chiusura dello stesso carcere;
terzo, solo qualche anno fa, il Ministero di Giustizia aveva ristrutturato e restaurato l’ex complesso conventuale di S. Francesco all’interno del quale era ospitato il carcere.
Fin dal primo sgombero, essendo i locali di proprietà del demanio e quindi pubblici ed essendo stati fatti costosi lavori di ristrutturazione e ammodernamento, si è parlato di un loro diverso utilizzo, compresa l’ipotesi di spostamento degli uffici del Provveditorato attualmente in affitto.
Quello che sarebbe utile fare è pretendere dal Governo, ed in particolare dal Ministro Orlando, risposte alle domande che noi e tutta la nostra comunità ha posto e cioè sul perché si sia deciso di chiudere una struttura da poco ristrutturata, sul perché questo sia accaduto mentre tutti sanno del sovraffollamento che affligge le nostre carceri.