Lamezia Summertime, Rosario Piccioni accusa “Cambiate carte in tavola dalla Regione in pochi giorni. Vogliamo chiarezza”
E’ assurdo che nel giro di pochissimi giorni, la Regione abbia ridotto il
finanziamento per il Lamezia Summertime e per altri eventi e manifestazioni
culturali di altri Comuni calabresi, che avevano partecipato al bando
regionale pubblicato ad aprile con proposte qualificate, e siano stati
riammessi progetti precedentemente esclusi perché sotto il punteggio
minimo.Vogliamo vederci chiaro e, laddove vi siano elementi di illegittimità,
andare fino in fondo anche coinvolgendo le altre realtà calabresi vittime
di questa ingiustizia, dai Comuni alle associazioni. Non è una battaglia di
campanile. Ben venga se in più parti della Calabria vengono sostenute
manifestazioni di successo. Ma è doveroso chiedere a chi oggi guida la
Regione un po’ più di serietà, perché che si concretizzi quel cambiamento
tante volte annunciato e mai attuato. Quando si amministra la cosa
pubblica, i criteri del rispetto delle regole, della trasparenza e della
meritocrazia sono irrinunciabili e non si possono fare sconti a nessuno.
Progetti culturali frutto di mesi e mesi di lavoro penalizzati per dare
spazio ad altri che non avevano neppure ottenuto il punteggio minimo nella
precedente graduatoria: così non va.
Da questa scelta incomprensibile e ingiustificabile della Regione,
risultano penalizzate nella nostra città, oltre alle manifestazioni estive
del Lamezia Summertime, anche un festival di respiro nazionale come Trame
che già si è svolto a giugno contando sul finanziamento regionale e
Colorfest che si terrà nei prossimi giorni. E’ inconcepibile che
organizzatori che hanno speso energia, tempo e passione per dar vita a
manifestazioni che danno lustro alla nostra città, si ritrovino in una
situazione di incertezza e di confusione.Stando a quanto dichiarato in conferenza stampa dagli organizzatori della
rassegna, è giusto che il Sindaco valuti tutte le azioni necessarie per
approfondire la vicenda. Così come è grave che, a quanto affermato dal
Sindaco, che Oliverio e i vertici della Regione non abbiano voluto
incontrare i rappresentanti dell’amministrazione comunale e gli
organizzatori per dare spiegazioni sulla vicenda. E’ davvero un segnale
preoccupante. Se così sono andate le cose, significa che la tanto
sbandierata “rivoluzione” della burocrazia alla Regione Calabria è ancora
una chimera e la politica di ascolto dei territori tanto proclamata di
Oliverio viene puntualmente sostituita dalla chiusura burocratica fredda e
incapace di ascolto.Vorrei soffermarmi solo un elemento dei due decreti, pubblicati a distanza
di pochissimi giorni l’uno dall’altro, che appare incomprensibile e che
potrebbe rendere il provvedimento illegittimo. Nel primo decreto del
dirigente generale del 29 luglio, per quanto riguarda l’Azione 1
dell’avviso pubblico riguardante gli eventi culturali storicizzati,
leggiamo che vengono ammessi provvisoriamente al contributo i progetti con
punteggio da 86,50 a 71,00. Appena cinque giorni dopo, con il decreto del
dirigente generale del 4 agosto, leggiamo che la Regione “ritenendo
opportuno ampliare l’offerta culturale in Calabria” cambia idea e fissa
“nella misura dell’50 per cento l’intensità di aiuto erogabile sul costo
totale del progetto limitatamente all’azione 1 e dell’80% per le rimanenti
azioni”. Tutto questo mentre nell’avviso pubblico emanato nel mese di
aprile, per i progetti riferiti all’ Azione 1 era previsto un finanziamento
fino all’80 % del costo del progetto. E sempre nel decreto del 4 agosto,
leggiamo che i progetti ammissibili a finanziamenti non sono più quelli
con punteggio tra 86,50 e 71, come nel decreto del 29 luglio, ma quelli con
punteggio tra 86,50 e 64,50. Tutto ciò significa: meno finanziamenti ai
progetti già approvati e la palese contraddizione per cui progetti che
erano stati tagliati fuori perché non raggiungevano il punteggio minimo,
sono stati “miracolosamente” riammessi. E ancora – assurdità delle
assurdità – chiedendo alle associazioni di impegnarsi a realizzare lo
stesso programma ma con meno risorse. Va bene ampliare l’offerta culturale,
ma ci domandiamo: perché ci se ne accorge con questo ritardo, cambiando le
carte in tavola nel giro di pochi giorni? Troppe cose non quadrano.Non basta una semplice spiegazione tecnico-giuridica, ma serve calarsi
nella realtà e capire che associazioni che avevano predisposto un programma
con certi costi da sostenere, si sono ritrovate dalla sera alla mattina con
un budget ridotto e con incredibili difficoltà da sostenere per
riorganizzare il tutto. Ci sono tanti aspetti ancora da approfondire e
nessuno vuole emettere subito sentenze di legittimità o meno. Ma su un
punto dobbiamo essere chiari: questo modo di lavorare della Regione e della
sua burocrazia soffoca lo sviluppo invece di promuoverlo, rende la vita un
inferno alle associazioni e ai Comuni anziché sostenerli e incoraggiarli.
Per non parlare dei tempi assurdi nella pubblicazione delle graduatorie.
Come si fa ad allestire un programma e a riorganizzare il tutto in questi
tempi? Segnale evidente di una macchina amministrativa regionale fuori
dalla realtà.Da parte nostra, sollecitiamo il Sindaco, come egli stesso ha già
annunciato in conferenza stampa, a chiedere con forza che venga fatta
chiarezza. Alle associazioni e alle realtà culturali che porteranno avanti
il Lamezia Summertime, un grande grazie per lo sforzo e la dedizione che
permetteranno anche quest’ anno a Lamezia di godere di belle serate di
teatro, cinema e divertimento, un patrimonio ormai consolidato che merita
il sostegno e l’incoraggiamento di noi amministratori.Rosario Piccioni, consigliere comunale di Lamezia Terme