Lamezia Terme ha il miglior coefficiente di riparto di spesa d’Italia Ecco quello che dicono veramente i dati del Ministero dell'Economia su Lamezia Terme
Secondo i dati del Ministero dell’Economia e Finanza, resi noti nei giorni scorsi e anticipati già alcuni mesi fa, il Comune di Lamezia Terme ha il miglior coefficiente di riparto di spesa d’Italia.
Dal 18 novembre il MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e la Società SOSE (Soluzioni per il Sistema Economico) rendono disponibili per tutti i cittadini le informazioni sui fabbisogni standard e la spesa storica dei Comuni, delle Province e delle Regioni a statuto ordinario. I dati sono accessibili sul portale www.opencivitas.it.
La banca dati “OpenCivitas” può essere esplorata per confrontare la spesa sostenuta dagli enti per l’esercizio delle loro funzioni fondamentali (Amministrazione, gestione e controllo; Gestione del territorio e dell’ambiente; Polizia locale; Istruzione pubblica; Viabilità e trasporti; Settore sociale) con il fabbisogno standard per quelle stesse funzioni. Il fabbisogno standard è stato previsto dalla legge n.42 sul federalismo fiscale, del 5 maggio 2009 ed è stato stimato statisticamente in base alle caratteristiche territoriali e socio-demografiche di ogni singolo ente.
Per la prima volta in Italia ogni cittadino ha accesso a informazioni omogenee, utili per la valutazione delle scelte operate dagli amministratori locali e può confrontare la spesa storica di un ente con il fabbisogno standard e con quella di altri enti simili.
Da questa valutazione emerge che, al di la dei luoghi comuni, gli enti locali del sud rispettano i parametri di spesa almeno quanto quelli del nord e il comune di Lamezia Terme è il più virtuoso d’Italia.
Vediamo in dettaglio il Comune di Lamezia Terme.
Il fabbisogno standard (calcolato in base alle sue condizioni territoriali e socio-demografiche) del comune di Lamezia è 42.913.158 Euro, la spesa storica del 2010 è stata 30.582.083 Euro (il 40,32% di saving sul costo). Lo scostamento tra il fabbisogno standard teoricamente calcolato e la spesa storica effettivamente sostenuta è dovuto innanzitutto ai progressivi e ripetuti tagli ai trasferimenti del Governo agli enti locali e in secondo luogo alla scelta effettuata dall’amministrazione comunale di mantenere ai livelli più bassi consentiti dalle norme le tariffe e le imposte locali. Proprio per questo si è lavorato sulla efficienza e sulla efficacia della spesa, infatti, il dettaglio di quasi tutti i servizi gestiti dal comune risultano più efficienti dello standard. Il servizio di Gestione delle Entrate Tributarie e Servizi Fiscali nel 2010 ha risparmiato 411.412 Euro. I Servizi di Ufficio Tecnico e i Servizi per lo smaltimento dei rifiuti (grazie alla raccolta differenziata) rispettivamente hanno risparmiato il 35% e l’ 86,6% rispetto allo standard.
Il comune ha avuto una gestione oculata delle proprie finanze sebbene la spesa media per abitante sia stata maggiore rispetto a quella delle altre grandi città calabresi. Infatti il comune di Lamezia Terme nel 2010 ha speso 987 Euro pro-capite, Catanzaro 708 Euro, Cosenza 956 Euro, Reggio Calabria 852 Euro.
La spesa pro-capite di Lamezia è inoltre in linea con i comuni tra 70.000 ed 80.000 abitanti per esempio della Lombardia: Varese 1097 Euro (efficienza storica 2010 -9,92%), Pavia 1002 Euro (-3,76%), Cremona 857 Euro (9,23%).
Quindi è del tutto evidente che le polemiche strumentali e per giunta disinformate alimentate a fini di polemica elettorale di questi ultimi giorni non hanno nessun fondamento nella realta e nei dati diffusi.
Ecco in allegato una elaborazione grafica dei dati del governo:
Ripartizione spesa per funzione/servizio del Comune di Lamezia Terme (fonte opencivitas-MEF):