Lamezia Terme, il Pd incontra i movimenti studenteschi per riformare il diritto allo studio "Radichiamo il partito - dice il segretario Irto - e lavoriamo al futuro della Calabria"
«Riorganizzare il diritto allo studio, dialogare con i territori, proseguire il radicamento già avviato e costruire insieme a tutti i cittadini l’alternativa a una destra che non dà risposte ai cittadini e ai territori». Gli obiettivi del Pd sono condensati in queste parole, pronunciate da Alfredo D’Attorre, responsabile Università della segreteria nazionale, e da Nicola Irto, segretario dei dem calabresi, nel corso di un incontro con rappresentanti di associazioni e movimenti studenteschi tenutosi a Lamezia Terme, nella sede del partito cittadino, al fine di stilare una proposta organica sul diritto allo studio, anche per evitare che al riguardo vengano ancora penalizzate le regioni meridionali e le fasce meno abbienti. D’Attorre, che ha salutato la «sede piena di giovani e rappresentanti delle associazioni studentesche», ha chiarito che «il Pd torna a mettere il sistema dell’istruzione pubblica e dell’università pubblica al centro del proprio progetto, a parlare di un sistema universitario nazionale e pubblico per avviare una grande battaglia in modo che siano rivisti i meccanismi di distribuzione delle risorse che penalizzano il Sud, le aree interne e la Calabria, e perché il ministero assicuri che nessuno resti indietro». «Contrastiamo – ha aggiunto D’Attorre – lo sciagurato progetto dell’autonomia differenziata. Se andasse avanti, esso distruggerebbe alla radice l’idea di un sistema nazionale con diritti e regole che garantiscono tutti. Il nuovo Pd che stiamo costruendo con Elly Schlein riparte invece dalla centralità della scuola pubblica, dell’istruzione pubblica, della sanità pubblica e della dignità del lavoro». «Come Pd, abbiamo deciso di aprire una discussione vera con gli studenti, con i dottorandi e con le associazioni – ha sottolineato Irto – per lanciare dalla Calabria delle proposte sul sistema universitario e sulla formazione. Puntiamo su una riorganizzazione del diritto allo studio calabrese. Nel merito è necessario un nuovo impegno economico da parte della Regione, al di là degli slogan, e serve un forte sostegno alla ricerca, posto che l’università non è un “laurificio”. Se vogliamo che i giovani laureati poi restino in Calabria, devono esserci percorsi lavorativi e di impresa, anche fondati sulla capacità di ricerca scientifica che dia appetibilità alle nuove generazioni». «Il congresso è finito, noi stiamo lavorando – ha puntualizzato il segretario regionale dem Irto – per il Pd nazionale e stiamo lavorando in Calabria. Oggi c’è il nostro responsabile nazionale per l’Università, avremo nei prossimi giorni il responsabile dell’Economia e faremo iniziative sulla sanità e sull’autonomia differenziata. Insomma, lavoriamo sodo per ricostruire il Pd e per la Calabria del futuro».