Taurianova, l’Amore ai tempi di Internet Su un cartellone pubblicitario a Taurianova un messaggio augurale che osa scavalcare Facebook
di Salvatore Lazzaro
“Tanti auguri, Principessina mia. Ti amo”.
Questo più che lusinghiero messaggio campeggia su un cartellone pubblicitario posizionato esattamente all’inizio della strada che porta a Cittanova, a fianco della rotatoria spartitraffico nel quadrivio Crocicchia, subito dopo un “compro oro” e uno studio dentistico.
Come immagine, il cartellone riporta due mani – senza dubbio una maschile e una femminile – intrecciate, con ben in evidenza le fedi nuziali al dito e la dicitura “Ti amo” sopra un luminoso display.
L’augurio non è firmato. Quindi si può ipotizzare che il gentile pensiero sia opera o del marito o del fidanzato o del convivente. E non si capisce neppure se l’augurio si riferisca a un compleanno o a un onomastico o a un anniversario o a altro lieto evento ancora.
Cosa colpisce nella questione?
Sicuramente il fatto che l’autore abbia usato un mezzo inusuale, ancorché molto icastico. Che si poteva usare, magari, quando i mezzi tecnologici erano di là da venire. Ovvero, qualche decennio addietro. Quando in tv imperversava “Stranamore” di Alberto Castagna. E queste manifestazioni andavano di moda (si pensi agli aerei che volavano con la striscia di telo riportante la scritta, per esempio, “scusami, Daniela”.
Un modo costoso magari per farsi perdonare dal fidanzato di turno che aveva sbagliato qualcosa con la sua ragazza.
Ma oggi, con Internet che impazza, il nostro cartellone, messo lì su un muro, ha senso?
Quando si usa tranquillamente Facebook per fare e ricevere gli auguri per il compleanno. O per altre circostanze.
Ebbene, sì. Crediamo che il messaggio vintage abbia ancora un senso.
Per distinguersi. Un po’ come usare una lettera per comunicare i propri sentimenti, al posto dell’arido sms.
Probabilmente, dunque, è stato questo desiderio di originalità che avrà spinto l’anonimo innamorato della Principessina sua a commissionare il cartellone.
Come dire: tu sei unica. Io sono unico. Noi due siamo unici, e non possiamo certo affogare i nostri sentimenti nel vortice di Facebook, dove tutto scorre precipitevolissimevolmente, e non hai il tempo di assaporare l’emozione degli affetti.
Vero è che ancora qualcuno i propri “ti amo” li scrive ancora – direttamente sui muri, con la vernice. Ma sono sempre di meno.
Sono gli irriducibili di un romanticismo d’antan che rifiutano di farsi omologare dalla dittatura di Internet.
A loro, lunga vita.