Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

L’Anomalia Un viaggio onorico compendiato nella produzione lirica del poeta Francesco Del Grande

L’Anomalia Un viaggio onorico compendiato nella produzione lirica del poeta Francesco Del Grande
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

libro-lanomalia

Ci sono piccoli sogni, nelle stagioni che ci tolgono dall‘inverno, dove le parole della poesia vengono ancora più vicino alle nostre case, con la voglia di svelare il segreto che le porta e che ci richiama.
Si tratta di un punto di passione, di un granello che scoppia sulle nostre teste, spargendo piccoli fiocchi di verità, piccoli fiocchi di pane per la fame che, da un po’ di tempo, non ci risparmia.
Grazie a un fenomeno del genere ho scoperto questi versi: “Ho sempre amato il vento e la pioggia / durante l’autunno faccio sempre una / passeggiata e osservo gli alberi scuotersi / sembrano danzare con grandissime chiome”.
Una poesia, come le altre del libro di Francesco Del Grande, che si completa con lo stupore di una luce solare, rossa che irradia a sua essenza evanescente dentro un fosso, in un’alba che mal cela una tristezza forse sognata.
È lo stupore a costruire la voglia di leggere, a dipanare il filo in una libertà estrema.
Si salpa da un molo poetico, intriso nella nebbia, sapendo che al largo il vapore si staccherà in banchi, lasciando filtrare i raggi del sole.
Molti suoni così giungono senza venire abbattuti o alterati da barriere umide e sorde, molti suoni cadono e risalgono fra gli uomini.
Pensavo, una di queste sere, che ci sono musicisti capaci di farsi strada nel cuore popolare mantenendo dignità e rigore; pensavo che abbiamo un numero molto minore di poeti in grado di reggere il gioco.
E infatti versi spogli raramente aiutano, ma la musica semplice porta un dono caro a chi sta bene e a chi si riprende da una crisi.
La musica aiuta a cambiare, la poesia dovrebbe fare altrettanto anche quando divulgata con una copertina dalla grafica accattivante.
Ecco perché credo che le liriche di Del Grande, con la loro originale cantabilità, dovrebbero riuscire a trovare una via verso il pensiero del giovane lettore, dovrebbero riuscire a privilegiarsi di un canale distributivo efficiente. E, come pochi nuovi libri di poesia, provocare emozione e gioia.
Sono pagine capaci di soccorrere l’uomo nella sua memoria, se la mia è stata soccorsa, perché non dovremmo, almeno in questo, assomigliarci tutti un po’ di più? Un giovane critico, tempo fa, mi ha aiutato a leggere un libro di Fenoglio; un poeta meno giovane come Del Grande dovrebbe convincermi al canto scritto, al canto spagnolo di Neruda o di Liscano.
Ci riesce in modo adulto, tessendo vele adatte a tutti i venti, quelli che creano l’onda breve ma violenta e quelli che creano l’onda lunga.
È in quest’ultima, soprattutto, che gli è dovuta attenzione.

(Giovanni Cardona – recensione al volume L’Anomalia)