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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 26 GENNAIO 2025

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L’Arssa non esiste più, l’ente è stato riformato. Nasce l’Agenzia per lo sviluppo dell’agricoltura

| Il 15, Dic 2012

Via libera del Consiglio regionale alla proposta che cambia l’ente e che si era arenata dopo il presidio dei lavoratori durante la seduta dei mesi scorsi. La maggioranza ha incassato anche il voto favorevole dell’opposizione; contrari al provvedimento solo i due consiglieri di Italia dei valori

L’Arssa non esiste più, l’ente è stato riformato. Nasce l’Agenzia per lo sviluppo dell’agricoltura

Via libera del Consiglio regionale alla proposta che cambia l’ente e che si era arenata dopo il presidio dei lavoratori durante la seduta dei mesi scorsi. La maggioranza ha incassato anche il voto favorevole dell’opposizione; contrari al provvedimento solo i due consiglieri di Italia dei valori

 

 

REGGIO CALABRIA – E’ stata approvata a maggioranza dal Consiglio regionale, con il voto contrario del gruppo di Italia dei valori, la legge di “Istituzione dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell’agricoltura”. Per Idv, nel dibattito che ha preceduto il voto, Domenico Talarico ha definito la proposta di riforma degli enti sub regionali alla stregua della riforma della Fondazione Campanella e “generica”. “C’é bisogno di mettere mano ad una giungla che è anche una macchina mangiasoldi – ha aggiunto – e serve anche una seria analisi per individuare ciò che è bene per l’economia regionale, mentre altri settori non sono stati affatto citati”. Sull’intervento di Talarico, il segretario questore Giovanni Nucera (Pdl) ha affermato che “Italia dei Valori ha perso ancora una volta un’occasione per condividere una sfida che è stata invece accolta dagli altri banchi del centrosinistra. Una scelta europea di innovazione e modernità – ha proseguito – che ha bisogno del contributo di tutti e di impegni sul piano della discussione che andremo ad affrontare”. Da qui l’appello “al recupero del rapporto dialettico della politica, pur nelle rispettive posizioni di ciascuno”. Carlo Guccione (Pd) ha auspicato “che dalla discussione sulla riforma dell’Arssa, emerga l’impegno e la possibilità che si possa lavorare anche sulla riforma dell’Afor, altrettanto necessaria ed importante”. Ha chiuso il dibattito Giuseppe Giordano (Idv) che nell’annunciare voto contrario al provvedimento di riforma sul quale ha espresso molti dubbi, si é chiesto “come questo comprenda anche la riforma delle Aterp”. Intervenendo sull’ordine dei lavori, Fausto Orsomarso (Pdl) ha chiesto ed ottenuto l’inserimento all’ordine dei lavori della proposta di Legge recante “Modifiche ed integrazioni agli articoli 50 e 65 della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge urbanistica della Calabria”. E’ stata rinviata ad altra seduta (su richiesta del capogruppo Pd Sandro Principe) la trattazione della proposta di legge recante “Norme per i servizi di trasporto pubblico locale”, la cui trattazione era stata avanzata dall’assessore ai Trasporti Luigi Fedele. Il Consiglio si è quindi concluso dopo aver messo ai voti e approvato l’ordine del giorno Censore sui precari della sanità, la mozione Gallo riguardante lo sciame sismico a Mormanno, e l’ordine del giorno di Giuseppe Giordano (Idv) riguardante l’accoglienza migranti ed il progetto Africa.

IL COMMENTO DI SCOPELLITI

Prima dell’approvazione il governatore Giuseppe Scopelliti ha commentato le attività in corso: «Rispettando il mandato ricevuto dagli elettori, stiamo realizzando la riforma della regione, attraverso fusioni, accorpamenti e scioglimenti di enti. Per noi è fondamentale perchè dimostra come la buona politica abbia il coraggio delle scelte». Il presidente ha evidenziato che si tratta della «fase due della nostra gestione».

Scopelliti ha proseguito: «Abbiamo avviato azioni mirate e specifiche in tante direzioni, a cominciare dalla sanità dove si stanno realizzando risultati apprezzati, tanto che lo stesso Ministro della Sanità Balduzzi ha riconosciuto che la Calabria dopo il Friuli-Venezia-Giulia e il Veneto, è la terza regione d’Italia come tasso di ospedalizzazione. Questo dimostra la fermezza delle scelte che non possono essere certamente indolori. Ma in Calabria, quando si parla di sanità si ascoltano tante interessate inesattezze, alle quali non c’è limite». «Il taglio degli enti – ha proseguito Scopelliti – fa venire meno tante poltrone ma questa è prima di tutto una scelta culturale e di mentalità. E poichè le riforme modificano il sistema hanno bisogno della più ampia condivisione, nell’interesse della Calabria». Scopelliti ha poi proseguito sostenendo che «in questo momento di elevato disagio sociale, la politica ha il dovere di incidere in profondità sulle spese inutili e improduttive oltre che sui comportamenti clientelari, poichè non è possibile, per esempio, che ci siano direttori generali di Enti che percepiscano più del Presidente della Regione, che ha livelli di responsabilità enormemente maggiori». Scopelliti ha poi ricordato come la Regione Calabria non sia stata costretta a ridurre i costi in conseguenza delle recenti disposizioni legislative, evidenziando che «anche gli organi di informazione a livello nazionale, come «L’Espresso», hanno rilevato come la Regione Calabria sia stata tra le prime che hanno anticipato le leggi nazionali sul contenimento della spesa delle Regioni e dei costi della politica». Il Presidente della Calabria ha quindi continuato sostenendo che «noi siamo lontani dalle logiche della «casta» e lo confermiamo con un taglio strutturale degli enti che comporta almeno 15 milioni di euro con un recupero di risorse che andranno subito investite sul lavoro». Scopelliti infine si è rivolto alla minoranza del centro-sinistra invitandola a valutare la possibilità di sostenere anche la riforma dell’Afor, in aggiunta a quella dell’Arssa che l’Assemblea regionale dovrebbe votare in serata, poichè ha ribadito «il pareggio di bilancio è una sfida per tutti, in quanto i cittadini non possono essere ulteriormente penalizzati dalle scelte di chi pensa alle tessere e non al bene dei calabresi. Bisogna fare scelte che disegnino il futuro per tutti».

IDV: NON DISPONIBILI PARTECIPARE A ‘RIFORMICCHIE’

“Siamo disponibili a partecipare alla stagione delle riforme, ma a condizione che si tratti di riforme vere e non ‘riformicchie’ come quelle dell’Arssa che è stata presentata e approvata questa sera”. E’ quanto dichiarano in una nota i consiglieri regionali dell’Italia dei Valori, Domenico Talarico e Giuseppe Giordano. “Siamo consapevoli – aggiungono – che c’é bisogno in questa regione di razionalizzare, di ridurre i costi, di bonificare tanti enti strumentali e tante aziende partecipate. Ma bisogna entrare nel merito, individuare questi soggetti, capire cosa bisogna fare davvero”. Talarico ha evidenziato che “ho l’impressione che siamo di fronte ad una farsa e la prova ci viene data dalla proposta di riforma dell’Arssa che non è riforma perché tutte le questioni irrisolte restano tali. Questa proposta di legge non è accompagnata da un piano di razionalizzazione e di riordino; si porta dietro i vizi del vecchio regime, non si capisce dov’é il motore finanziario della riforma e che fine faranno le cantine, i campeggi e gli impianti di risalita. Questa sera ci è stato chiesto di votare una delega al direttore generale il quale, ‘forse’, con un atto aziendale, dovrà modificare qualcosa rispetto all’attuale sistema. Noi non siamo disponibili a partecipare a nessuna farsa”. “Una vera riforma dell’Arssa – sostiene Giordano – non avrebbe dovuto prescindere dal rafforzamento delle funzioni proprie, perché deve essere un ente al servizio dell’agricoltura calabrese e degli agricoltori e non può salvaguardare funzioni improprie. Non è una riforma che ci convince. Abbiamo presentato alcuni emendamenti e paradossalmente ci è stato bocciato proprio quello che voleva affermare in modo inequivocabile che l’Arssa è un ente di diritto pubblico non economico. Tutto ciò è la cifra esatta di come si stanno trattando le riforme in Calabria e siamo preoccupati perché evidentemente si vogliono solo fare restyling che non daranno gli effetti necessari; non daranno una rifondazione positiva per evitare che ci siano gli sprechi del passato e i balletti della cattiva politica che ha fatto degli enti subregionali dei sistemi di potere che non ha prodotto nulla. Sulle riforme complessivamente non ci sottraiamo al confronto, ma vogliamo che vengano rafforzati chiaramente funzioni proprie e un dispiegamento di effetti ed energie per dare risposte alla Calabria. Nessuna falsa riforma, quindi”.

IMBALZANO: RISULTATO CHE SEGNA SVOLTA

“Finalmente, mesi di duro lavoro vengono coronati da un grande risultato che segna una svolta, in termini di novità ed efficienza, sul fronte delle riforme, grazie anche ad una fattiva sinergia con l’assessore Trematerra e con il Dipartimento Agricoltura”. E’ quanto dichiara il presidente della Commissione Bilancio, Attività Produttive e Fondi Comunitari, Candeloro Imbalzano, relatore in Aula della proposta di legge istitutiva dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura in Calabria. “Si avvia, così, a conclusione – aggiunge – una fase di precarietà che ha visto un periodo troppo prolungato della procedura di liquidazione della vecchia Arssa e che consentirà forme organizzative innovative basate su efficienza ed efficacia di una azione che garantirà sicuramente un effettivo salto di qualità del sistema nel suo complesso. Abbiamo lavorato salvaguardando i diritti acquisiti del personale in servizio e recependo, contestualmente, il principio della ‘spending review’, nella convinzione che l’obiettivo di fondo che ci siamo prefissi, ovvero ammodernare un settore non efficiente e comunque non più sostenibile, rappresenti una scelta coraggiosa che viene incontro alle aspettative e attese legittime dei calabresi”. “In questo percorso, non certo facile – conclude Imbalzano – lo sforzo è stato anche quello di coniugare le potenzialità di un comparto troppo spesso trascurato con un parallelo risparmio di risorse da valutare in un venti per cento annuo. Si realizza in tal modo, da parte della maggioranza, un percorso virtuoso fortemente voluto dal presidente Scopelliti e che ha portato ad una ampia condivisione in Consiglio regionale”.

MAIOLO: RISULTATO IMPORTANTE E POSITIVO

“Sono contento di aver dato il mio contribuito a chiudere una pagina non positiva che ha riguardato l’Arssa. Ho subito nella precedente legislatura un provvedimento di soppressione dell’Ente che avevo capito non sarebbe stato utile. In questi anni, ho sempre lavorato nel tentativo di recuperare un clima politico più costruttivo intorno a questa riforma”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pd Mario Maiolo. “In questa legislatura, ho presentato – aggiunge – una proposta di legge che, assieme ai colleghi del gruppo del Pd, e in particolare con il capogruppo Principe, abbiamo utilizzato alla base di un confronto con l’assessore Trematerra, che ha capito subito l’utilità del contributo, che oggi consegue un risultato importante e finalmente positivo. In particolare, ritengo fondamentale che oggi vengono sconfitte quelle realtà che non hanno disdegnato l’arma della diffamazione anonima nel tentativo di ostacolare la costruzione dell’odierno risultato positivo”. “A tutti i dipendenti dell’Arssa di ieri e ai dipendenti Arsac di oggi – conclude Maiolo- esprimo l’augurio di riprendere un cammino che può vantare professionalità tali da inserirsi in una storia che ha inciso positivamente nello sviluppo dell’agricoltura e, in generale, dell’intero territorio calabrese, e che può realizzare nuovi e positivi obiettivi”.

PRINCIPE: NOSTRO RUOLO DETERMINANTE

“Il gruppo del PD ha espresso voto favorevole sulla Riforma dell’Arsac. Non c’é bisogno di esplicitare che il nostro assenso è stato determinante, poiché è noto che per essere varato il provvedimento si rendeva necessario il voto favorevole dei 2/3 dei consiglieri regionali assegnati”. E’ quanto afferma in una nota Sandro Principe, capogruppo del PD al consiglio regionale. “Al di là della predetta considerazione – prosegue Principe – la nostra soddisfazione è motivata in primo luogo dall’accoglimento della nostra tesi, in virtù della quale l’Arsac dovesse avere una veste giuridica pubblica come ente strumentale della regione; in secondo luogo con la riforma si riconosce il ruolo centrale dell’agricoltura per lo sviluppo della nostra regione, poiché è indubbio che il settore necessita del supporto dei servizi di ricerca e di divulgazione che sono proprio i compiti istituzionali che il provvedimento assegna all’agenzia. Tanto più che il distretto tecnologico dell’agroalimentare, da noi a suo tempo avviato, è stato totalmente ‘smontato’ dagli attuali responsabili delle politiche di ricerca”. “E’ molto importante, infine – conclude il capogruppo regionale del PD – che si siano tutelate e valorizzate professionalità estremamente utili al settore agroalimentare”.