“Lavoratori Lsu-Lpu Calabria: nessuna risposta del Governo” I sindacati annunciano una mobilitazione a Roma
Da questa mattina i lavoratori LSU LPU della Calabria sono in mobilitazione in tutta la regione in attesa di risposte da parte del Governo Nazionale circa la copertura economica dell’emendamento presentato in Commissione di Bilancio al Senato per avere certezza di continuità nel prosieguo delle attività e nel percorso di stabilizzazione.
Gli incontri tenutisi nelle Prefetture di Reggio Calabria e di Cosenza non hanno dato risposte significative per la soluzione della problematica, né i parlamentari calabresi di maggioranza hanno dato prova di responsabilità per una soluzione della vertenza.
Cgil, Cisl e Uil della Calabria sono indignate per questo atteggiamento dei diciotto parlamentari calabresi e del Governo del Popolo che alla prima difficoltà ha abbandonato il popolo. Stante il perdurare di una situazione gravissima, che mette a repentaglio le attività e il reddito di 4.500 famiglie calabresi Cgil, Cisl e UIL Calabria decidono unitariamente di spostare la mobilitazione a Roma presso il Senato della Repubblica per giovedì 20 dicembre e comunque in concomitanza ai lavori parlamentari, mantenendo anche la mobilitazione nei comuni calabresi.
I Segretari generali
Cgil Cisl Uil
Angelo Sposato Tonino Russo Santo Biondo
CGIL REGGIO CALABRIA-LOCRI
Il segretario generale della Cgil di Reggio Calabria – Locri Gregorio Pititto rilascia la seguente dichiarazione in merito alla vertenza degli Lsu e Lpu: “I dipendenti Lsu e Lpu della Calabria sono allo stremo. Il Governo e il Parlamento si stanno dimostrando sordi di fronte alla loro legittima richiesta di essere stabilizzati presso gli Enti utilizzatori, dopo oltre vent’anni di precariato, ed innanzi alla necessità di garantire attraverso la loro preziosa presenza l’erogazione di servizi di primaria importanza nell’ambito dei Comuni. Le azioni che stanno ponendo in essere, presidiando gli invasi e la stazione ferroviaria di Villa San Giovanni, alla presenza di un folto gruppo di rappresentanti istituzionali e del senatore Mario Siclari, testimoniano il livello di disperazione e rabbia, che evidentemente non riescono più a contenere.
E’ incredibile che il Governo, disposto ad investire 9 miliardi di euro contro la povertà, non abbia la volontà politica di presentare emendamenti che consentano a livello normativo la sottoscrizione di contratti di lavoro a tempo indeterminato e di stanziare 50 milioni di euro per garantire un lavoro stabile a 4.500 calabresi; posti di lavoro che ovviamente in Calabria rappresenterebbero un risultato enorme sotto il punto di vista sociale ed ecomico.
Non si può consentire che i lavoratori siano le vittime, fra l’altro, delle contraddizioni tutte interne alla compagine di governo. E’ sconcertante il comportamento della sottosegretaria all’Economia Castelli che ieri ha rifiutato un confronto telefonico col governatore Mario Oliverio, a fronte di azioni concrete da parte della Giunta regionale per tutelare questi lavoratori. Altrettanto dicasi per la deputazione di maggioranza calabrese, completamente latitante rispetto a questa situazione. Al momento i deputati e senatori di maggioranza dovrebbero semplicemente rassegnare le proprie dimissioni a causa della incapacità di rappresentare e difendere le istanze dei cittadini del territorio che li ha eletti.
Per tutte queste ragioni, chiedo alla Prefettura di Reggio Calabria (ma naturalmente a tutti gli Uffici territoriali del Governo della Calabria ) di farsi immediatamente portavoce a Roma della delicata questione dalle molteplici implicazioni e sfaccettature a livello sociale ed economico, ma anche rispetto ai danni in termini di efficacia ed efficienza che subirebbe la burocrazia degli enti locali interessati senza la stabilizzazione dei dipendenti Lsu e Lpu”.