Lavoro, Marcegaglia: “Parlamento cambi la riforma”
redazione | Il 07, Apr 2012
Bersani: “Nessuno tenti colpi di mano”
Lavoro, Marcegaglia: “Parlamento cambi la riforma”
Bersani: “Nessuno tenti colpi di mano”
(ANSA) ROMA – In Parlamento il testo ”va cambiato profondamente e se cio’ avverra’ il nostro giudizio potra’ mutare, altrimenti il rischio e’ che, per vent’anni, ci teniamo una cattiva riforma”. Lo afferma, in un’intervista al Corriere della Sera, la presidente uscente degli industriali Emma Marcegaglia, secondo cui ”sarebbe negativo” se il premier Monti, che pure ”ha tirato fuori l’Italia dal baratro”, ponesse la fiducia sulla riforma del lavoro. A cambiare posizione non e’ stata Confindustria, ma il governo, che ”ha modificato la parte sull’articolo 18 e ha irrigidito la flessibilita’ in entrata”, sottolinea Marcegaglia. A questo punto, dice, ”tanto valeva non farla, la trattativa”.
Sul riordino dei contratti, ”il rischio e’ che le imprese, spaventate dai nuovi vincoli, non ricorrano piu’ nemmeno ai contratti flessibili”, dichiara l’imprenditrice, che mette in guardia sul possibile aumento del lavoro nero. Quanto al nuovo articolo 18, ”si apre un problema di interpretazione del giudice, si torna all’incertezza”, prosegue Marcegaglia. ”Tante aziende, in caso di necessita’ o crisi, neanche ci provano a licenziare perche’ e’ troppo complicato. E quindi il problema esiste”. Nell’intervista la leader di Confindustria interviene anche sulle parole del ministro Fornero, che ieri ha denunciato il ”teatrino della politica”. ”A differenza sua, che ha parlato di reazione isterica usando un termine molto maschilista, dico che la stimo e la considero brava”, dice. ”Pero’ se tutto il mondo delle imprese dice che non va bene mentre la Cgil dice che va bene, e’ una soluzione equilibrata?”.
BERSANI: NESSUNO TENTI COLPI DI MANO – In Parlamento ”serve un dibattito rapido ma serio, che faccia emergere gli elementi da rafforzare sia dal lato delle esigenze poste dalle imprese che da quello riguardante i precari, ma questo dovra’ avvenire nel solco dell’equilibrio trovato, che va mantenuto”. A dirlo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani in un’intervista all’Unita’. Tra gli aggiustamenti necessari alla riforma sul lavoro, ”colmare il vuoto sugli ammortizzatori per i lavoratori subordinati e bilanciare i contributi pensionistici tra lavoro dipendente e parasubordinato. Per noi resta un punto dirimente anche la questione degli esodati”, afferma Bersani, che si mostra ottimista sul reintegro: ”Sono convinto che il giudice, di fronte a un’insussistenza conclamata di motivazioni di tipo economico, agira’ di conseguenza”.
La riforma del lavoro, tuttavia, ”non e’ l’alfa e l’omega di tutta la questione”, prosegue il leader del Pd. ”Piu’ importante di ogni altra cosa adesso e’ la politica economica e come dare un po’ di lavoro. Il rischio per l’Europa e per l’Italia – avverte – e’ l’avvitamento tra austerita’ cieca, recessione e mancata tenuta dei conti pubblici”. Altra necessita’ e’ la legge sui partiti. ”Ho chiesto ad Alfano e Casini di trovare il minimo comun denominatore tra tra le nostre proposte. Bisogna cominciare dalla certificazione dei bilanci, dalla loro pubblicazione su internet, dall’abbassamento a 5mila euro per le donazioni per cui non e’ necessaria una dichiarazione”, sostiene. ”Per noi va privilegiata l’urgenza e si deve dare un segno che cominciamo a fare sul serio”. In merito alla crisi della Lega, per Bersani ”si e’ persa la ragione originaria antiburocratica e autonomistica. Ora il Carroccio puo’ riprendere una sua strada solo rivedendo l’atto di nascita perduto in questi anni”.
BOMBASSEI: PER I GIOVANI E’ UN BOOMERANG – ”La riforma rende piu’ difficile e costoso assumere giovani. Penalizza le piccole e medie imprese. Se a questi effetti si sommano quelli della inevitabile riforma delle pensioni con l’allungamento della permanenza delle persone piu’ anziane in azienda, l’effetto complessivo sara’ di un aumento sensibile della disoccupazione giovanile, come una sorta di effetto boomerang”. La afferma Alberto Bombassei, candidato sconfitto al vertice di Confindustria, in un’intervista a Repubblica. Le preoccupazioni di Bombassei sono le stesse espresse dal presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, Jacopo Morelli, in un’intervista al Sole 24 Ore.
”Le aziende non solo non faranno nuove assunzioni – avverte Morelli – ma con l’aggravio di costi e di burocrazia sulla flessibilita’ in entrata, anche su quella cosiddetta buona, la prospettiva e’ che non vengano rinnovati i contratti in essere, quelli a termine, le partite Iva, i cocopro, e che non se ne facciano di nuovi”. Critico sulla riforma del lavoro anche il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, oggi intervistato dalla Stampa. ”Questa riforma non e’ quella che serviva per rendere piu’ competitive le imprese”, sottolinea Galli, che auspica ”modifiche sostanziali in Parlamento”.