Lavoro “nero” e carenze igieniche, sospese tre attività
redazione | Il 26, Lug 2019
Lavoro “nero” e carenze igienico-sanitarie, sospese tre attività nel Vibonese. Multe per 20mila euro Sicurezza alimentare, programma anti caporalato, campagna di vigilanza straordinaria ad imprenditoria straniera. Su questi aspetti si è concentrato il Comando Divisione Unità Specializzate Carabinieri disponendo mirati servizi in tutto il territorio nazionale. Nel Vibonese, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del NAS hanno svolto mirati controlli avvalendosi del fondamentale contributo delle Stazioni Carabinieri. Il perfetto connubio sinergico tra “specialisti” e “conoscitori del territorio”, ha avuto come epilogo un’immediata individuazione delle attività commerciali e aziende agricole/di allevamento irregolari in materia di impiego di lavoratori e carenti dal punto di vista igienico sanitario. Il bilancio complessivo registra sanzioni amministrative per l’ammontare di 20 mila euro e tre attività sospese. Si tratta di un’azienda di allevamento a Maierato, di un negozio di vendita al dettaglio gestito da personale cinese ubicato a Tropea e di un’azienda agricola sita a Briatico. L’esordio delle attività promosse dal Comando Divisione Unità Specializzate dei Carabinieri si è concentrato sia sul contrasto ma anche sulla prevenzione per la salute pubblica per i risvolti nei confronti degli utenti finali.
Le attività di controllo sono state anche un’occasione da parte delle Stazioni Carabinieri per far rispettare i limiti di occupazione del suolo pubblico da parte dei bar ed esercizi di ristoro in genere. Elemento fondamentale per l’ordine e la sicurezza pubblica, specie nel periodo estivo, è infatti l’assicurazione di vie di fuga nelle piazze dei piccoli centri dell’hinterland Vibonese, affollatissime in occasione dei molteplici eventi quali sagre, concerti, spettacoli teatrali e pirotecnici che vedono i Carabinieri impegnati in prima linea a tutela dell’ordine pubblico. Spesso gli arredi degli esercizi pubblici invadono arbitrariamente spazi e vie di fuga che dovrebbero rimanere invalicabili per evitare stragi da panico come quella di piazza San Carlo a Torino.