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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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“Lavoro nero” e “morti bianche”: controlli Carabinieri Azioni volte alla verifica della corretta applicazione della normativa sulla sicurezza

“Lavoro nero” e “morti bianche”: controlli Carabinieri Azioni volte alla verifica della corretta applicazione della normativa sulla sicurezza
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Dal 16 al 24 aprile, in provincia di Vibo Valentia, nell’ambito delle attività pianificate con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Roma, con l’Ispettorato Interregionale del lavoro di Napoli e dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Vibo Valentia, il Nucleo Operativo del Gruppo Tutela del Lavoro di Napoli unitamente alla propria articolazione del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Vibo Valentia (N.I.L.) e supportati, nelle fasi informative ed esecutive, da colleghi delle Stazioni Carabinieri di Pizzo, Spilinga, Briatico, Joppolo e Tropea del Comando Provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione ad una vasta attività ispettiva disposta a livello nazionale nel settore dei cantieri edili e finalizzata al contrasto del “lavoro nero” ed alla verifica della corretta applicazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro spesso alla base delle troppe “morti bianche”.

Complice anche la crisi, che ha avuto un forte effetto sull’edilizia, il settore registra molte aziende ricorrere massicciamente al lavoro irregolare e ridurre notevolmente gli investimenti sulla sicurezza sul lavoro, lasciando i lavoratori in molti casi privi delle obbligatorie coperture previdenziali, assistenziali e sanitarie. Il fenomeno, che ha anche conseguenze rilevanti sul sistema della corretta concorrenza mettendo fuori mercato le aziende che operano nella legalità, vede i Carabinieri impegnati in prima linea al suo contrasto, in effetti, l’ampia azione svolta nei giorni scorsi, rientra nel normale espletamento dei compiti che il Comando Carabinieri Tutela per il Lavoro esercita sin dai primi del 900 sul territorio nazionale. La delicatissima materia è difatti esclusiva competenza del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, reparto speciale dell’Arma con articolazioni in tutte le province, a cui recentemente, con il Decreto Legislativo nr. 177 del 2016, è stato riservato per legge proprio il compito di garantire la sicurezza in materia di legislazione sociale e tutela dei lavoratori (vedasi nota sul Reparto).

I controlli sono stati effettuati prevalentemente sui cantieri presenti nella fascia costiera ed in particolar modo nei comuni di Pizzo, Tropea, Briatico, Ricadi (Capo Vaticano) e Joppolo e l’attività ha portato: al deferimento all’Autorità Giudiziaria n. 12 titolari di aziende; all’emersione di 18 lavoratori completamente in nero in seguito al controllo di tutti i dipendenti delle aziende; all’elevazione di sanzioni amministrative per l’impiego di lavoratori non risultanti dalle scritture o altra documentazione obbligatoria per un importo complessivo di € 54.000,00; alla contestazione ai datori di lavoro di diverse violazioni delle prescrizioni in materia di sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008), per un importo complessivo di € 102.000,00 e che nello specifico hanno riguardato: omessa visita medica di idoneità; mancata formazione dei lavoratori; omessa redazione dei seguenti documenti: Documento di Valutazione del Rischio (D.V.R.), Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.) e Piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio (PI.M.U.S.); assenza di segnalazione per la viabilità di cantiere; ponteggi, parapetti e cavalletti non conformi. Quattro cantieri poi sono stati completamente sospesi per aver impiegato manodopera in “nero”.

Le origini dell’attuale Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro risalgono al lontano ottobre 1926, quando nonostante l’attenzione già dedicata dall’Arma alla verifica della corretta applicazione delle Leggi Sociali, su “richiesta del Ministero dell’Economia Nazionale”, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri Reali stabilì “di istituire presso i capoluoghi di Divisione delle sedi dei Circoli dell’Industria e del Lavoro piccoli Nuclei di militari dell’Arma composti da un sottufficiale e di due appuntati o carabinieri provetti, tratti dal totale della forza, per essere più particolarmente adibiti nel servizio…” .

Oggi, ad oltre 90 anni dall’istituzione dei primi nuclei di carabinieri dedicati alla vigilanza nel delicato comparto della legislazione sociale, con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 19 agosto 2016 nr. 177, l’Arma dei Carabinieri è la forza di polizia cui per legge è attribuita la competenza per la sicurezza in materia di lavoro e legislazione sociale. Ai carabinieri per la tutela del lavoro sono riconosciuti, in via esclusiva, i poteri ispettivi propri dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ed è per questo che sono tenuti, ovunque sia prestata attività di lavoro, a vigilare nelle seguenti materie: effettiva esecuzione delle leggi sui livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritti civili e sociali e di tutela dei rapporti di lavoro e di legislazione sociale; salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; intermediazione di manodopera; occupazione delle categorie protette; tutela del lavoro dei fanciulli e degli adolescenti; tutela e sostegno della maternità e della paternità; contrasto dell’illecita occupazione dei lavoratori extracomunitari e del fenomeno del caporalato.

Dal Comando dipendono gerarchicamente 5 Gruppi Carabinieri per la Tutela del Lavoro con sedi a Venezia, Milano, Roma, Napoli (con competenza interregionale) e Palermo (per la Sicilia), così ripartiti:
• Gruppo di Venezia: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Marche;
• Gruppo di Milano: Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia;
• Gruppo di Roma: Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e Sardegna;
• Gruppo di Napoli: Campania, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria;
• Gruppo di Palermo: Sicilia.

Dai predetti Gruppi dipendono – gerarchicamente – i Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro (N.I.L.) insistenti nei capoluoghi di provincia delle regioni di rispettiva competenza. Inoltre, presso i Gruppi sono costituiti i Nuclei Operativi con competenza macroareale.