Una recente statistica svolta nella vicina Svizzera che può essere senz’altro estesa
al resto d’Europa, ha stabilito che oltre il 3% della popolazione sopra i 15 anni
assume quasi quotidianamente sonniferi o tranquillanti per la durata di un anno.
Le persone di una certa età, e tra di esse le donne, risultano i maggiori consumatori
di questi medicinali, che hanno un forte potenziale di dipendenza.Ciò, nonostante
gli avvertimenti degli specialisti che sono generalmente convinti che l’uso regolare
di questi prodotti a lungo termine comporta problemi e notevoli effetti collaterali.
Tra i più frequenti, vi sono disturbi al coordinamento del movimento, turbe alla
memoria e all’attenzione, e negli anziani aumenta sensibilmente il rischio di cadute.Le
benzodiazepine (una classe di psicofarmaci) e altri preparati simili vengono utilizzati
nel trattamento dell’insonnia, dell’ansietà e delle convulsioni o come medicinali
prima di un intervento chirurgico. Due ricercatori presso “Addiction Suisse” Etienne
Maffli e Luca Notari, hanno rilevato che finora sono stati sottovalutati i problemi
che emergono nel momento in cui si smette la somministrazione delle medicine, così
come emerge nel loro studio apparso sulla rivista “Dépendances”.Tra gli esperti
nessuno mette in dubbio che le benzodiazepine e i farmaci simili siano efficaci e
utili in molti casi. Tuttavia, si tratta di sostanze che presentano un potenziale
di dipendenza, motivo per cui vanno usate con prudenza in base alle indicazioni del
medico, scrivono i due ricercatori.Secondo i due studiosi, spesso si aspetta troppo
a lungo prima di interrompere l’assunzione e ciò rende particolarmente difficile
la disassuefazione.Come soluzione al problema, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti”, i due ricercatori individuano la necessità
di maggiori informazioni pratiche per i medici, i farmacisti e per i pazienti, in
modo da potersi preparare per tempo ad interrompere la terapia o, nel caso in cui
sia già subentrata un’assuefazione, per poter ridurre gradualmente il dosaggio.
Smettere di colpo di assumere tali farmaci dopo averli presi per molto tempo può
risultare problematico perché potrebbero provocare gravi sintomi da astinenza.