Le fake news ed il giornalismo scientifico Il professore Curigliano parla della manipolazione delle emozioni dei pazienti
Cari lettori, perché una rubrica di oncologia su Approdonews? Il cancro è una malattia con un vasto impatto sociale, ha elevata incidenza e negli ultimi anni enormi progressi sono stati fatti per debellarlo. Una adeguata e corretta informazione scientifica è alla base dei programmi di prevenzione che nel futuro possono rendere guaribili la maggiore parte delle patologie oncologiche.
Spesso i media riportano notizie sensazionalistiche, ingannevoli e distorte. Tali notizie generano nei nostri pazienti e nei loro familiari aspettative spesso deluse. Una corretta informazione è quella che tutela il lettore, è quella che offre un grandangolo sui risultati degli studi clinici che cambiano le modalità terapeutiche nel trattamento dei tumori, filtrando informazioni non corrette.
Scienza e giornalismo hanno il comune obiettivo di separare i fatti dalle opinioni, di rivelare la verità per il lettore. Il lettore in questo caso è il paziente, che naviga sul web alla ricerca di informazioni, risposte a domande su prognosi, cure ed elisir naturali di guarigione. La comunicazione scientifica non deve mai consentire che l’evidenza scientifica sia distorta. Ci vogliono anni a volte a convincere il pubblico che una notizia è una fake news. I danni di una scorretta informazione spesso impattano sulla salute dei nostri pazienti.
La proliferazione di fake news rende difficile ad un paziente capire a chi credere. La disinformazione del web sposta l’attenzione dei pazienti dai percorsi di cura convenzionali e genera confusione e stress.
La ricerca della verità è al cuore della ricerca scientifica. Una fake news genera la necessità per il ricercatore di spiegare la post-verità (condizione secondo cui, in una discussione relativa a un fatto o una notizia scientifica, la verità viene considerata una questione di secondaria importanza).
Dobbiamo combattere la cultura delle fake news ed i nostri pazienti devono essere informati correttamente, devono essere aiutati a fare delle scelte consapevoli nel percorso di cura. Manipolare l’informazione scientifica, riportare notizie errate o “verità alternative” manipola le emozioni dei nostri pazienti. Nel mio ruolo di docente all’Università di Milano, insegno ai nostri studenti l’importanza del metodo scientifico, la lenta e faticosa ricerca della verità. Dobbiamo ridurre al minimo il rischio di giungere ad una verità distorta valutando sempre l’attendibilità delle fonti e del metodo. Ci sono spiegazioni alternative di una verità scientifica ma mai una verità scientifica alternativa.