Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Le mariolate: un libro per l’estate potrebbe essere “L’elogio dell’imbecille”

Le mariolate: un libro per l’estate potrebbe essere “L’elogio dell’imbecille”

| Il 14, Giu 2012

Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli stupidi ci vivono alla grande

di MARIO CANNIZZARO

Le mariolate: un libro per l’estate potrebbe essere “L’elogio dell’imbecille”

Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli stupidi ci vivono alla grande

 

 

Non potevo farmi sfuggire questa ghiotta occasione estiva, e nella mia oasi di riposo sita nell’altopiano silano nei pressi di Lorica, dove incontaminati dalle diatribe vorticose degli umani, più imbecilli che intelligenti, vivono in perfetta simbiosi in un abbraccio e osmosi naturale il mondo animale e vegetale, che in una ineguagliabile metamorfosi si specchiano e si fondono nelle limpide acque di un paradisiaco lago, mi sono completamente dedicato ad una defatigante lettura impregnata di antichi sapori e saperi dallo scoppiettante titolo: Elogio dell’imbecille e dal significativo sottotitolo: Gli intelligenti hanno fatto il mondo, gli stupidi ci vivono alla grande. Il geniale autore di questo grande capolavoro letterario è l’insigne scrittore e giornalista Pino Aprile (autore anche di Terroni), con l’impareggiabile presentazione del grande Sergio Zavoli, per l’edizione Piemme Bestseller, luglio 2010.

Il nostro autore, nell’incontrare Charles Darwin, rimane folgorato alla lettura del libro L’origine dell’uomo, da dove si evince che l’essere umano è un animale, molto simile alle grandi scimmie, da cui però lo distingue la quantità e la qualità dell’intelligenza, anche perché l’uomo è un animale sociale. Lo scienziato Konrad Lorenz diede il suo valido contributo alla nascita di una nuova scienza, l’etologia, che studia appunto gli animali e i loro comportamenti. Lo stesso Lorenz si affidava molto alla sensibilità degli animali. Ed è la stupidità che intimidisce i grandi, perché ne intuiscono le proporzioni e la pericolosità, che non hanno limiti. Nella selezione e nella trasmissione dei caratteri è il peggio che vince: la moneta cattiva scaccia quella buona e gli imbecilli sono molto prolifici. Come si fa ad ammazzare tutte le formiche, mentre le balene rischiano l’estinzione? L’Homo sapiens sapiens possiede il deleterio istinto all’aggresività intraspecifica, la furia distruttrice rivolta contro i propri simili. Anche gli animali hanno questo tipo di carica conflittuale, ma nessuna specie ne è dotata quanto la nostra. Il cervello fa paura, scatena l’aggressività in chi ne è privo o meno dotato, perché nella selezione naturale prevale il peggio, l’imbecille vive e il genio muore ed è meglio stupidi che morti, perché lo scemo non capisce niente e l’evoluzione preferisce un imbecille vivo ad un genio morto. Sottolinea altresì l’autore che la società del domani sarà ad alto rischio demenziale. Quel domani è oggi anche perché l’uomo moderno vive per rimbecillire.

Secondo Aristotele l’uomo è un animale sociale e lo stare assieme gli piace. Quando un esemplare della nostra specie particolarmente dotato di intelletto mette il proprio genio a servizio della comunità produce suo malgrado imbecillità, perché la gente si limiterà ad imitarlo pedissequamente con tutti i disastri che ne deriveranno e che sono di continuo sotto gli occhi di tutti. Un esempio in generale: un colpo di genio portò un uomo eccezionale a scoprire il fuoco; ma a quel fuoco si scaldarono pure gli imbecilli ed oggi più che mai il mondo stesso è a misura di imbecille.

L’autore, da parte sua, sostiene che c’è ancora una strada attraverso la quale la selezione culturale avrebbe contribuito molto alla prevalenza dell’imbecillità. Se ne può riconoscere la traccia nel mito della donna oca ma bella: Marilyn Monroe ne è la massima espressione, ma è solo la punta dell’iceberg, e tante altre le fanno una degna corona. Quindi una diffusione massiccia dell’imbecillità.

Uno dei punti centrali del pensiero dello scienziato Konrad Lorenz è che nel mondo c’è un numero alto di imbecilli che non cessa di sorprenderlo, anche in virtù del fatto che diversi tra questi numerosi imbecilli occupano posizioni di prestigio e di notevole potere. Aggiunge poi Lawrence Peter che in qualsiasi gerarchia ognuno tende ad essere promosso finché non raggiunge il livello ottimale di incompetenza; pertanto, ogni incarico è destinato a finire nelle mani di un incapace. Da ciò si può dedurre che la specie umana, al contrario, è lungi dallo scomparire e l’imbecillità è necessaria alla sopravvivenza della specie e le burocrazie tendono a diffondere la stupidità. Il nostro Pino Aprile si chiede come è mai possibile che tutti i ruoli di responsabilità si siano concentrati nelle mani di imbecilli? Perché l’imbecillità è necessaria, è la vera linfa vitale della società umana. È la regola, il motore che la fa marciare, e così il compito delle gerarchie politiche, manageriali etc. è aumentare il tasso di imbecillità.

È quindi evidente che le strutture sociali più stupide prosperano e che l’imbecillità può solo aumentare. In altre parole: la folla di imbecilli richiesta per fare le stesse cose cresce continuamente ed il principio moltiplicatore recita così: L’incompetente tende a nascondere la propria imbecillità dietro l’aumento delle competenze. In una burocrazia il capo è il capo e può benissimo essere più scemo dell’ultimo degli spaventapasseri: ciò non vuol dire nulla, è lui che comanda perché lui è il capo. L’imbecillità è al potere. E il potere non ha bisogno di genio. A contatto con gli imbecilli – scriveva Carl Sagan – persino le bestie più sveglie finiscono per diventare stupide. A tal fine l’imbecillità fornisce ovviamente garanzie maggiori dell’intelligenza. E vince nella lotta per la sopravvivenza, rendendoci la vita più misera.

Così, sintetizzando, conclude l’Autore: l’imbecillità è una conquista costata milioni di anni. Essa è comoda e la televisione, con i suoi stupidi programmi, è stata lo strumento privilegiato di diffusione della stupidità a livello pressocché universale.

BUONE VACANZE A TUTTI

redazione@approdonews.it