“Le novità del codice di deontologia medica” E' il titolo del convegno che si è svolto presso la Sala Biblioteca del Palazzo della Provincia di Reggio Calabria
“Il codice di deontologia medica: le novità” è il titolo del convegno che si è svolto, presso la Sala Biblioteca del Palazzo della Provincia di Reggio Calabria. L’ evento è patrocinato dall’ Ordine dei Medici della Provincia di Reggio Calabria e dalla Provincia di Reggio Calabria. Dopo i saluti di Mariella Libri Costantino, presidente AMMI – sezione di Reggio Calabria, hanno relazionato il senatore Nico D’Ascola, professore ordinario di diritto penale alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Mediterranea Reggio Calabria e componente Commissione giustizia del Senato e Giuseppe Zampogna, Direttore U.O.C. di Pronto Soccorso – Ospedale di Locri. In apertura è intervenuto l’assessore provinciale alla cultura Eduardo Lamberti Castronuovo: “Si tratta di un’iniziativa di notevole interesse per la professione medica e della tutela dei pazienti. La deontologia indica la strada migliore che deve essere perseguita con i giusti mezzi. Da docente, spero che saranno avviati nuovi corsi sulla deontologia da parte dell’ Ordine dei Medici, per avere sempre una maggiore conoscenza della tematica”. Il senatore Nico D’ Ascola ha relazionato sui cambiamenti normativi del codice di deontologia medica:”Non vi è dubbio che la disposizione normativa sia rivolta ad indirizzare l’orientamento medico alla tutela degli interessi dei pazienti. L’importanza risiede anche negli interventi punitivi che intervengono nel caso di violazione del codice deontologico. La scelta è di porre al centro del modello codici stico, la tutela della persona da parte del medico, una professione che deve fondarsi su valori condivisi e qualificati. Il rapporto diretto tra medico e paziente, la visita, è il presupposto di ogni diagnosi ed intervento terapeutico. Di notevole interesse è anche l’aggiornamento che deve caratterizzare ogni professione. Le novità introdotte riguardano, tra l’altro, l’art. 76, ossia la medicina potenziativa ed estetica e l’art 79 sull’innovazione e organizzazione sanitaria. In questo ultimo articolo, il medico partecipa e collabora con l’organizzazione sanitaria al fine del continuo miglioramento della qualità dei servizi offerti agli individui e alla collettività, opponendosi a ogni condizionamento che lo distolga dai fini primari della medicina. Il medico garantisce indipendenza di giudizio e persegue l’appropriatezza clinica nell’organizzazione sanitaria. Il nuovo codice si fa carico del monitoraggio della situazione sanitaria nazionale, evidenziandone le disfunzionalità e incentivandone al contrario la necessaria prevenzione. I codici deontologici servono a garantire l’omogeneità della categoria. A mio giudizio si tratta di un ottimo codice che richiama all’efficienza della professione, nel rispetto della tutela degli interessi dei destinatari”. Presente all’iniziativa anche il presidente dell’Ordine dei Medici, Pasquale Veneziano, che ha posto l’accento sull’importanza del ripristino del rapporto tra medico e paziente, con un migliore ascolto, una maggiore vicinanza e una buona comunicazione. Nell’illustrare le novità del codice deontologico, Giuseppe Zampogna, ha evidenziato le linee di indirizzo:”Oltre a porre al centro la persona, il nuovo codice dà ampio rilievo ad altri aspetti l’art. 5 infatti, indica l’ambiente di vita e di lavoro e i livelli di istruzione e di equità sociale quali fondamentali della salute individuale e collettiva, impegnando il medico a collaborare a “politiche educative, di prevenzione e di contrasto alle disuguaglianze alla salute”. Più orientato – ha proseguito Zampogna – l’art. 19 che riguarda l’aggiornamento e la formazione professionale permanente. Si indica, infatti, che l’Ordine certifica agli iscritti ai propri Albi i crediti acquisiti nei percorsi formativi e ne valuta le eventuali inadempienze, mentre l’obbligo formativo diventa regola deontologica. Entrano nel codice le DAT, dichiarazioni anticipate di trattamento, esplicitamente richiamate agli articoli 36, 37, 38 e 39. Il medico, recita l’art. 38, tiene conto delle dichiarazioni anticipate di trattamento espresse in forma scritta, sottoscritta e datata da parte di persona capace e successive a un’informazione medica di cui resta traccia documentale”. Mariella Costantino, presidente dell’AMMI, ha consegnato il ricavato della serata di beneficenza promossa insieme all’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, alla presidente dell’Adisco, Franca Arena Tuccio, che a sua volta ha consegnato una targa alla responsabile dell’AMMI e ad Anna Federico coordinatrice commissione pari opportunità dell’Ordine dei medici. “Affrontiamo un tema molto attuale – ha dichiarato la Costantino – che riguarda il modus operandi dei medici che è racchiuso nel codice deontologico. Questo convegno segue, quello realizzato dalla nostra associazione nel 2013 che aveva come titolo “Dignità umana e sanità” continuando nell’obiettivo di realizzare approfondimenti sul tema dell’umanizzazione della medicina. Il medico non deve mai dimenticare che la persona deve essere riportata in primo piano rispetto alla patologia da cui è affetta. Il nuovo codice, revisionato nel 2014, oltre all’introduzione di nuovi articoli, ribadisce il concetto di “persona”. Persona che va guardata nella sua interezza di soggetto portatore di diritti, capace di autodeterminarsi e di partecipare attivamente alla relazione terapeutica”. In conclusione, si è svolta la cerimonia di premiazione dei 10 vincitori del concorso letterario AMMI, selezionati tra le scuole che hanno aderito all’iniziativa: il liceo scientifico “L. Da Vinci, il liceo scientifico “A.Volta”, il liceo classico “T. Campanella”.