banner bcc calabria

Le operazioni dei Carabinieri nella Locride

banner bcc calabria

banner bcc calabria

MARINA DI GIOIOSA JONICA. ARRESTATO DAI CARABINIERI IL 37ENNE LUIGI BEVILACQUA. CONDANNATO PER TRUFFA, DEVE SCONTARE 6 MESI DI RECLUSIONE.

Ieri mattina, i Carabinieri della Stazione di Marina di Gioiosa Jonica hanno arrestato BEVILACQUA Luigi, 37enne, un disoccupato del luogo, in esecuzione di un ordine per la carcerazione emesso il 29.9 u.s. dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Mantova – Ufficio esecuzioni penali.

Il Bevilacqua deve scontare 6 mesi di reclusione, poiché riconosciuto colpevole del reato di truffa, in concorso, commessa nel mese di ottobre 2008 in Guidizzolo (MN). L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Locri.
Più di un membro della stessa famiglia Bevilacqua di Marina di Gioiosa Jonica è stato colpito da provvedimenti emessi nei loro confronti, poiché ritenuti responsabili di truffe. Alcuni di questi rimasero coinvolti anche nell’operazione “FRAUDO”, eseguita nel mese di maggio 2013 dalla Compagnia di Roccella Jonica con l’arresto di 12 persone, ritenute appartenenti a un’associazione per delinquere finalizzata alle truffe ed alla falsificazione di documenti, con base operativa in Marina di Gioiosa Jonica, ma operante sull’intero territorio nazionale. L’indagine aveva permesso di scoprire gli autori di oltre 100 truffe commesse tra il 2010 ed il 2012, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro.

[divider]***[/divider]

CIMINÀ: NOTIFICATO DAI CARABINIERI UN PROVVEDIMENTO DI CHIUSURA PER 15 GIORNI A UN CIRCOLO/BAR CONSIDERATO ABITUALE RITROVO DI PREGIUDICATI.
Sempre nella mattina di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Locri hanno notificato al titolare di un circolo/bar di Ciminà un provvedimento di sospensione per 15 giorni dell’attività commerciale ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), poiché a seguito di ripetuti controlli presso l’esercizio in parola, è stato accertato che il locale risulta essere luogo di abituale ritrovo di persone controindicate o comunque pericolose.
È stato proprio a seguito di uno di questi controlli che i militari della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio, unitamente al personale del Ministero Economia e Finanza – Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno denunciato in stato di libertà, lo scorso maggio, il titolare del circolo/bar per i reati di truffa aggravata ed esercizio di gioco d’azzardo. Egli aveva infatti realizzato una sala slot, in un locale adiacente alla propria attività, all’interno della quale sono stati sorpresi due soggetti intenti a giocare ai videopoker. In particolare, a seguito del controllo, i Carabinieri hanno accertato che quella stanza era stata adibita abusivamente a sala da gioco e senza alcun titolo autorizzativo. Nella circostanza, il materiale elettronico rinvenuto, privo di regolare installazione e conformità fu posto sotto sequestro.
L’attività di monitoraggio effettuata ha infatti consentito di individuare ed identificare diversi soggetti pregiudicati o comunque ritenuti d’interesse operativo in considerazione del loro circuito relazionale e familiare. Taluni di questi sono da considerarsi elementi di vertice delle locali cosche, nonché soggetti sottoposti a misure di prevenzione personale in considerazione della loro elevata pericolosità sociale.
Tali circostanze, ancor più in ragione del contesto territoriale di riferimento, assumono una particolare gravità se considerate in una più ampia prospettiva: in particolare un “abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”, va ad alimentare quel circuito d’illegalità che trova terreno fertile e sviluppo in questi territori; oltre ad essere logica propagazione di un approccio ambientale tipicamente e storicamente avverso all’ordinamento giuridico e ai suoi rappresentanti.
È opportuno ricordare che tale provvedimento ha prevalente natura di misura cautelare, con finalità di prevenzione rispetto ai pericoli che possono minacciare l’ordine e la sicurezza pubblica; ne consegue che esso prescinde dall’accertamento della colpa del titolare del pubblico esercizio, essendo prevalente la finalità dissuasiva della frequentazione malavitosa indotta dal periodo di chiusura obbligatoria dell’esercizio stesso.