Le volpi, l’uva, la crisi e la “pesca” salata! Taurianova, per un pugno di Staff
Se avete da fare cose urgenti o mal di pancia impellenti e “urgenze varie”, rimandate la lettura!
«Non nominare il nome di Dio (Scionti), non nominarlo invano. Con un coltello piantato nel fianco gridai la mia pena e il suo nome», cantava il grande Faber nel suo Testamento di Tito. E quel nome, purtroppo, lo dovrò fare, i “conditi del Signore”, non gli “Unti”, hanno le loro pene e le loro glorie. Tra una Maalox e purtroppo una Plasil, cerco di porre in essere quello che è il pensiero simbolico e opinabile di un “mentecatto” che “sfoga” con la Lanterna (con pancia piena e immenso piacere).
Dopo la “canzone dell’amor perduto” di “Ipotesi Fando Caridi”, il quale baldanzoso grida ai quattro venti la sua conquista “gravidante” in seno alla maggioranza con l’onnipresenza integrante in ogni dove tra social e realtà. Ode a te o “Ipotesi” così magnificente e pieno di grazia, e così come Gesù fu battezzato da Giovanni Battista, tu sei stato “condito” dal grande Papa Scionti Bernardus Culus I°. Sia lodato ora e sempre sia lodato (e guai a non farlo). Ma non hanno fatto i conti con Salamone (per la cronaca, per Caridi e mi sa pure per altri, non è un salame di grandi dimensioni, ma è il presidente della sezione regionale della Corte dei Conti), e quindi parliamo di “cose belle”, ovvero della delibera della Corte dei Conti n. 56/2017 in cui alla fine delle 51 pagine dice, “di non approvare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Taurianova (RC) avendo valutato lo stesso non congruo ai fini del riequilibrio finanziario dell’Ente”.
Brevemente, la legge dice che, per essere precisi visto che tra una pesca ed un balò, onde evitare di essere tacciati “di non capire nulla di amministrazione”, la procedura di riequilibrio è consentita allorquando “sussistano squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario”, ovvero Taurianova ha qualche problema economico di “para-dissesto”. Partiamo pure dal presupposto che questa è una storia parte un pochino da lontano, in quanto la Corte scrive che con “la deliberazione n. 75/2012, assunta in sede di esame del rendiconto 2010 del Comune di Taurianova, (…), questa Sezione accertava numerose irregolarità (…)”. Si continua, precisando che poi nel 2013 ci sono state varie fasi di proposta di riequilibrio anche sotto la gestione commissariale prefettizia e la corte definiva “non congruo ai fini del riequilibrio finanziario dell’Ente”. Fino all’avvento di Scionti, la Corte chiedeva numerose rimodulazioni, sembrava un labirinto senza via di uscita, c’era un dissesto ed una carenza di liquidità che senza tediare mettendo cifre, si raschiava il fondo di un pozzo (inutilmente).
Ma arriviamo al 2016 quando la Corte chiede delle integrazioni e che per l’inizio mandato di Scionti, si ottiene una rimodulazione del Piano, “rinviando ogni determinazione alla effettiva presentazione dell’ulteriore piano rimodulato”. Ma, ahimè anche dopo la cosiddetta rimodulazione fatta ad aprile 2016 “vengono riportate le medesime cause di squilibrio già indicate nell’ultimo piano rimodulato, con parziali aggiornamenti sulla scorta delle risultanze contabili dell’esercizio 2015”. E pur vero che, la Commissione Ministeriale asserisce che l’Ente, “…ha rispettato le indicazioni contenute nelle Linee guida elaborate dalla Corte dei conti, ed il piano, pur considerando le criticità sopra evidenziate, pare approntare mezzi adeguati per il ripiano della massa passiva nella misura in cui lo stesso Ente saprà garantire una efficace riscossione delle entrate proprie”. Quindi, riepilogando, ha solo detto che “ha rispettato le indicazioni..”, come per dire vedi che vai più in là del burrone rischi di cadere, quindi sarebbe opportuno non andarci.
Certo è che Taurianova come dice la Corte ha un indebitamento che parte da lontano (dal 2009), e che solo per la “fornitura di energia elettrica”, la situazione debitoria dell’Ente è “di importo pari a €. 5.735.697,18, di cui €. 4.993.777,37 rateizzato in rate mensile (fine pagamento 29/02/2020). Il restante debito di importo pari ad €. 741.919,81 risulta in contestazione con il creditore, il quale esige il maggior importo di €. 892.947,88, e per il quale, comunque, non è stata indicata alcuna modalità di estinzione, né se lo stesso risulti impegnato nelle scritture contabili dell’Ente”. Oltre ai debiti con la Regione Calabria per il conferimento in discarica, “per un importo pari ad €. 1.133.637,42 (annualità 2014, 2015 e 2016), il relativo pagamento non è stato effettuato nei tempi previsti. L’Ente ha precisato che nel bilancio il relativo stanziamento a copertura della spesa ammonta solo a €. 828.352,54. La restante parte è, dunque, priva di copertura finanziaria (€. 305.284,88 – d.f.b.)”. La situazione è molto critica. Oltre a contenziosi e sentenza del Tar per fondi “illegittimamente occupati” ed altro ancora che non staremo qua a tediarci, c’è un passaggio fondamentale in questa delibera, ovvero a pag. 37, “Fra le cause dello squilibrio finanziario che hanno indotto il Comune di Taurianova ad attivare la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale determinante è stato l’utilizzo di partite vincolate non integralmente ricostituite. In particolare il Comune, negli anni 2007, 2009 e 2010, ha utilizzato l’importo complessivo di €. 4.516.000,00 (così dettagliati: Mutui banca OPI €. 3.000.000,00; finanziamento TERNA €. 616.000,00, finanziamento Regionale Calabria per risanamento dissesto idrogeologico €. 900.000,00), per il finanziamento di spese correnti (funzionamento)”. Ovvero quei soldi che dovevano essere utilizzati per le finalità richieste, sono state utilizzate per le “spese correnti di funzionamento”. Per onestà intellettuale, occorre dire che Fabio Scionti di tutto questo non ha colpe in quanto lui è arrivato alla fine del 2015 e si è trovato già la tavola imbandita di debiti.
Ora, detto ciò e mi fermo per poi proseguire alla prossima, si forma un ufficio di Staff in cui vengono impegnati € 19.454,16 per due collaboratori di Gastone Paperone, magari si sente solo e vuole compagnia. C’è una crisi tremenda, un riequilibrio di bilancio bocciato dove pende un ricorso da parte del comune altrimenti c’è l’ombra del commissariamento ad acta. Poi leggi, nelle delibere di G.C. specie nella n. 79 del 26/07/2017 in cui vengono utilizzati soldi dal cosiddetto “Fondo di riserva” per “esigenze di spesa relative all’organizzazione di eventi da parte di questa Amministrazione”, oltre all’acquisto di un PC da destinare all’ufficio di Staff per un totale di 8.200 euro. Quindi, per lo Staff a qualcosa si è attinto o no? L’altra delibera in cui c’è un prelevamento di € 12.000 al Fondi di riserva parla di impianti di illuminazione e manutenzione stradale. Ma per la bonifica dei piccioni morti non c’è nulla!
Basta, mi sono rotto le scatole di scrivere per ora, troppi numeri, troppi debiti, troppe cose da scrivere e troppe cavolate sentite in giro e onestamente troppi errori grammaticali…
Un’ultima riflessione la vorrei fare, si è proceduto con un bando pubblico per il conferimento di due componenti per lo Staff, inopportuno economicamente e moralmente (come il quinto assessore), viste le condizioni finanziarie dell’Ente, ma si sa con Gastone Paperone tutto è possibile anche che nomini Luigi Mamone “Imperatore”, così come fece Caligola con il suo cavallo. Perché? Io mi chiedo, perché caro Gastone fare un bando e far presentare la domanda a non so quante persone? Non pensi che hai creato illusioni gratuite a tanti giovani, in un momento drammatico in cui la gente non può nemmeno permettersi quei miseri 5 euro per acquistare un vassoio di dolci (e io li ho visti)? Te li nominavi senza bando, come hanno fatto i tuoi predecessori e avresti evitato questa, diciamo, “figura barbina”. Ti sei da solo e in primis, “Legato” ad un granello “Murato” dal tessuto di “Raso”. Vado a prendere le mie Maalox…alla prossima (con Anac, deleghe al presidente del consiglio comunale secondo il Viminale e tanto altro per chi “sa parlare di amministrazione”)!
(2. Continua)
Ps. Oh Filippo Lazzaro, Stanislao bello, ho letto il vostro documento in cui dove potete trovare le risposte tra Anac e altro nei miei precedenti pezzi. Ma io voglio parlare con te, sì proprio con te. Stanislao ti parlo come un fratello, se io mi butto da un balcone dal decimo piano di un palazzo, quando cado so che mi farò male, vero? Quindi evito, sarei un folle a farlo. Ma tu, vale la stessa analogia, facendo una lista con Fausto “Phantomas” Siclari, benedetto Iddio, cosa diavolo ti dovevi aspettare? “Chi prima non pensa in ultimo sospira”. Stella Morabito, la nostra Tina Anselmi “de Noantri”, quando hai deciso di correre insieme a un candidato come Scionti, il quale assomiglia simpaticamente e con affetto ironico, allo stesso personaggio che di solito viene accomunato a Matteo Renzi (il paragone è figurativo, questo manca al nostro sindaco perché già cammina tre metri sopra la terra, poi se lo facciamo sentire come uno statista, qua non lo raccogliamo più). Per il principio dei vasi comunicanti nella coalizione, erano presenti “Phantomas” Siclari e “Obama” Falleti, con loro il pane fa a pugni con le volpi, benedetta figliola, ma anche tu come Stanislao, cosa ti dovevi aspettare?