Lega: per Belsito indagini che vanno dalla truffa al riciclaggio
Inchieste in tre Procure, tra cui quella di Reggio Calabria. Presunti contatti con i De Stefano
Lega: per Belsito indagini che vanno dalla truffa al riciclaggio
Inchieste in tre Procure, tra cui quella di Reggio Calabria. Presunti contatti con i De Stefano
(ANSA) – ROMA – Tre procure indagano su vicende che vedono coinvolto il tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito: Milano, Napoli e Reggio Calabria. Le indagini riguardano anche i movimenti e l’utilizzo del denaro del Carroccio. Il partito – come dice l’ex ministro Roberto Maroni, che chiede le dimissioni di Belsito – “risulta parte lesa”. Perquisizioni sono state compiute in diverse città d’Italia e anche nella sede della Lega, in via Bellerio a Milano. Gli inquirenti milanesi, che accusano Belsito di truffa e appropriazione indebita, ipotizzerebbero comportamenti illeciti compiuti dal tesoriere anche quando era sottosegretario alla semplificazione nel governo Berlusconi. L’indagine sarebbe nata analizzando alcune transazioni finanziarie riferibili all’uomo d’affari veneto Stefano Bonet, legato ad un altro uomo d’affari, Paolo Scala, entrambi indagati. Partendo da queste movimentazioni, gli inquirenti milanesi sarebbero arrivati a contestare il reato di appropriazione indebita aggravata a carico di Belsito, Scala e Bonet, in relazione a investimenti in Tanzania, passando anche per Cipro, con soldi sottratti alla Lega Nord. Per quanto riguarda invece il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, a carico del tesoriere della Lega, le accuse riguarderebbero un illecito utilizzo dei rimborsi elettorali arrivati al Carroccio: i pm ipotizzano che siano stati presentati rendiconti irregolari ai presidenti di Camera e Senato, che sarebbero così stati tratti in inganno e che quindi non avrebbero sospeso i rimborsi elettorali. Nel mirino dei pm c’é anche l’ultimo, dello scorso agosto, di circa 18 milioni di euro. Un altro filone dell’inchiesta milanese vede indagati Bonet e Belsito per truffa ai danni dello Stato “con riferimento alle erogazioni concesse allo Stato sotto forma di credito di imposta in favore della società Siram”, che si occupa di innovazione tecnologica. Anche nell’indagine di Reggio Calabria compare la Siram. Gli indagati sono otto, ossia oltre al tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, l’avv. B. M., nato a Malito Porto Salvo (Reggio Calabria), ma residente a Milano in via Borgogna, al quale questa mattina sono state perquisite le abitazioni e lo studio professionale in via Durini nel capoluogo lombardo; Romolo Girardelli, procacciatore di grandi affari, detto “l’ammiraglio”; Stefano Bonet, Paolo Scala, Lisa Trevisan, Leopoldo Caminotto e Nadia Arcolin. Le perquisizioni hanno, tra gli altri, riguardato la Effebi immobiliare, con sede a Genova, di cui Girardelli è risultato socio di Belsito attraverso il figlio Alex Girardelli, e la Polare Scarl, riconducibile a Stefano Bonet, del cui sportello genovese, secondo l’accusa, Romolo Girardelli risulta essere responsabile. Gli otto sono indagati per riciclaggio e Girardelli con l’aggravante di avere agevolato la cosca dei De Stefano. Gli inquirenti contestano al tesoriere della Lega il reato di riciclaggio. Belsito, secondo l’accusa, sarebbe stato legato ad un intermediario ligure che a sua volta era in stretto contatto con esponenti della cosca De Stefano di Reggio, la più potente della città insieme a quella dei Condello. Le perquisizioni ordinate dalla procura di Napoli, invece, mirano a reperire documentazione sui rapporti finanziari tra Bonet, – legato a società finanziarie con interessi anche in Campania – e il tesoriere della Lega Nord, con cui sarebbe in rapporti economici.
GIRARDELLI NEL 2002 INDAGATO PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA
Un ruolo centrale nell’indagine della Dda di Reggio Calabria lo svolge Romolo Girardelli, nato a Genova, 53 anni, residente nel capoluogo ligure, soprannominato “l’ammiraglio” e che gli investigatori reggini definiscono come “soggetto particolarmente attivo nel reperimento di grandi affari a favore di vari soggetti imprenditoriali”. Le indagini di Reggio hanno consentito di accertare che nel 2002 Romolo Girardelli è stato indagato dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria per associazione di stampo mafioso, perché ritenuto associato ad elementi di primissimo piano della cosca De Stefano, che operava anche in Liguria e nel territorio francese, tra i quali Paolo Martino e Antonio Vittorio Canale.
INDAGINE REGGIO: SEQUESTRATI MIGLIAIA DOCUMENTI
Sono migliaia i documenti sequestrati oggi dalla Dia di Reggio Calabria nelle 14 perquisizioni disposte dalla Dda reggina contestualmente a quelle delle Procure di Milano e Napoli nell’ambito dell’inchiesta nella quale è indagato il tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito. Oltre al materiale cartaceo, gli investigatori hanno sequestrato anche alcuni computer. Tutto il materiale passerà ora al vaglio del pm Giuseppe Lombardo che a Milano ha seguito personalmente alcune delle perquisizioni fatte. Per una prima valutazione della documentazione recuperata sarà necessaria almeno una settimana. Poi inquirenti ed investigatori decideranno come proseguire il lavoro. Non è escluso che già da oggi il magistrato possa iniziare a sentire qualcuno degli indagati, ma al momento su questo aspetto non ci sono certezze.
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