Lega Pro: Reggina, così non và Contro la Juve Stabia cede nel finale e la corsa play-off diventa dura
Di Antonio Spina
Dopo quella di Francavilla arriva la seconda sconfitta consecutiva per la Reggina in formato trasferta. Quattro punti in quattro partite nella gestione Drago. La situazione in casa amaranto incomincia a destare preoccupazione. Anche oggi la squadra ha fatto molto fatica ad esprimere gioco e creare occasioni da gol diventa, di conseguenza, un miraggio. Tutti i reparti sono in affanno, in particolar modo la fascia sinistra. Un vero peccato visto la tanta qualità a disposizione. Se non si trovano immediatamente i giusti correttivi anche il decimo posto è rischio, tenendo conto della penalizzazione in arrivo.
E’ stata una partita difficile quella di Castellammare. Avversario di turno la Juve Stabia, la squadra più forte del girone C. Le vespe, senza ombra di dubbio, assomigliano ad una macchina che gira alla perfezione. E’ l’unica squadra, insieme alla Juventus, ad essere imbattuta in tutti i campionati professionistici. Numeri importanti da leader della classifica, con diciassette vittorie ed otto pareggi con il miglior attacco (48 reti all’attivo) e con la miglior difesa (appena 9 i gol subiti).
Drago, che per la prima volta ha avuto a disposizione l’intera settimana per preparare la difficile sfida, ha schierato in terra campana la sua formazione con il 4-2-3-1. Al centro della difesa Gasparetto viene affiancato da Solini in sostituzione dello squalificato Conson. A sinistra, Procopio riprende il posto da titolare, mentre davanti il tridente è composto da Strambelli-Baclet-Doumbia, con Sandomenico che non ha trovato spazio nell’undici di partenza.
Tanti gli ex di questa partita:Sandomenico, Zibert, De Falco e Baclet per la Reggina, Mezavilla e Melara per le Vespe.
PRIMO TEMPO: TANTO EQUILIBRIO E MIGLIORI OCCASIONI STABIESI
Primi trenta minuti di gioco caratterizzati da un certo equilibrio in campo tra le due formazioni, ma le migliori occasioni sono tutte della Juve Stabia. La Reggina si è difesa con ordine affidandosi soprattutto alle ripartenze. Amaranto che hanno messo in mostra un buon palleggio, mantenendo in fase di possesso palla i reparti molto stretti, ma che hanno prodotto ben poco in avanti. Gasparetto e compagni hanno rischiato in due-tre occasioni, mettendoci del loro a causa di qualche distrazione che poteva costare caro. L’occasione migliore per la Juve Stabia è il calcio di rigore, molto generoso, assegnato dall’arbitro, quando le lancette dell’orologio segnavano il 7’minuto, per un’uscita tardiva di Confente su Paponi.Lo stesso attaccante si presenta sul dischetto, ma il suo tiro, pur spiazzando l’estremo difensore amaranto,finisce incredibilmente a lato. Successivamente è Solini a salvare i suoi anticipando di un soffio il solito Paponi che, ben appostato, era pronto per battere a rete. Senza molte pretese i tentativi della Reggina, che ci ha provato dalla distanza con qualche tiro di Bellomo e Strambelli senza mai impensierire la porta difesa da Branduani.
SECONDO TEMPO: IMPERDONABILE BACLET
Anche il secondo tempo ha visto una Juve Stabia più propositiva ed una Reggina prodigata a chiudere tutti i varchi. Mezavila salva sulla linea un gol praticamente fatto su tiro a botta sicura di Doumbia, per quella che è la migliore e l’unica occasione amaranto di tutta la partita. Qualche minuto prima, mischia in area Reggina in situazione da calcio d’angolo. Solini è bravo a stoppare il tap-in di Mastalli. Al 65’ Strambelli, su punizione, prova a sorprendere Branduani che si distende alla sua sinistra. Juve Stabia vicinissima al punto del vantaggio al 73’con Germoni, che di testa, colpisce in pieno la parte bassa della traversa dopo una grandissima discesa di Elia che manda in tilt Procopio.
Gol che è nell’aria e arriva puntuale qualche minuto dopo. Imperdonabile l’errore di Baclet in fase di impostazione da cui riparte l’azione stabiese.Calò libera Germoni il cui cross trova la deviazione-beffa di Gasparetto che mette alle spalle di Confente. Subìto lo svantaggio, la Reggina non riesce a rendersi pericolosa e la seconda sconfitta consecutiva diventa una triste realtà.