Legalità, partito il Master Anticorruzione 2015 L'obiettivo è l’affermazione di una cultura e prassi della legalità
Coim idea, d’intesa ed in collaborazione con le istituzioni ed in particolare con singoli comuni o associazioni di enti locali e con altri livelli istituzionali, sta curando la realizzazione di un progetto di formazione e mentoring in materia di prevenzione della corruzione e per l’affermazione di una cultura e prassi della legalità.
Si tratta di un percorso che ha preso l’avvio tre anni fa e si è sviluppato in più tappe:
1) Attività di assistenza e supporto finalizzata alla definizione ed implementazione di un sistema di controlli e trasparenza e all’applicazione delle previsioni delle norme anticorruzione;
2) Attività di informazione e di formazione, presso i comuni aderenti al progetto, con l’obiettivo di applicare le norme anticorruzione e, oltre la logica del mero adempimento, accompagnare l’affermazione di una cultura della trasparenza e legalità;
3) Master Anticorruzione 2015-2016;
4) Supporto ai comuni per la progettazione e realizzazione di momenti di riflessione ed approfondimento sui principali aspetti connessi allo scioglimento straordinario dei comuni per sospetto di infiltrazioni mafiose.
La prima parte della formazione presso le sedi dei comuni aderenti al progetto, prima della pausa estiva, si sta concludendo con gli incontri nei comuni di Ardore, Polistena, Ciminà, Portigliola, Caraffa e Sant’Agata del Bianco.
Si è svolta, aperta dagli interventi del sindaco di Marina di Gioiosa Ionica, Domenico Vestito, del presidente dell’associazione dei comuni della Locride e sindaco di Martone, Giorgio Imperitura, del segretario regionale dell’Unione dei segretari comunali e provinciali, Antonio Quattrone, la prima giornata del Master Anticorruzione 2015-2016, progettato e realizzato da coim idea, presenti circa 150 partecipanti, tra segretari comunali, dirigenti e responsabili di strutture e procedimenti, per conto di 47 enti locali. Arturo Bianco, direttore scientifico coim idea, esperto in materia di personale, sistemi di valutazione e controllo, già consulente della Commissione Bicamerale Antimafia, il docente impegnato.
La prima giornata è stata dedicata agli aspetti relativi al reclutamento e gestione delle risorse umane. Parte dei lavori sono stati rivolti alla definizione condivisa di un documento con proposte di integrazione e modifiche del sistema normativo e istruttorio che porta allo scioglimento per infiltrazioni mafiose dei comuni ed alla
loro temporanea gestione straordinaria. Il documento riprende e sviluppa le proposte avanzate in occasione di una iniziativa analoga del 10 ottobre 2013.
Cinque le linee di lavoro individuate:
1) RAFFORZARE E COORDINARE LE INIZIATIVE DI PREVENZIONE INTERNA;
2) COMMISSARI PROFESSIONALIZZATI;
3) INTERVENTI NEI SINGOLI ENTI;
4) RAFFORZARE LE STRUTTURE BUROCRATICHE;
5) INTERVENTI DI SUPPORTO MIRATI E NON A PIOGGIA.
Il recente DL n. 78/2015 riconosce la condizione specifica dei comuni sciolti per sospetto di infiltrazioni mafiose. Le misure in esso contenute hanno comunque un rilievo ridotto e vanno estese ai comuni sciolti per sospetto di infiltrazioni mafiose in un arco temporale più lungo. Si è anche convenuto sulla necessità che i criteri di individuazione dei comuni da sciogliere per il sospetto di infiltrazioni mafiose siano definiti in modo più preciso, anche traendo spunto dalle indicazioni della giurisprudenza amministrativa.
Il documento, come concordato con le associazioni dei comuni e gli altri soggetti interessati ed impegnati nell’organizzazione dell’incontro in materia di scioglimenti, sarà illustrato come contributo alla discussione in occasione della tavola rotonda del 3 luglio a Marina di Gioiosa Ionica, conclusa dal Vice Ministro dell’Interno, Filippo Bubbico.