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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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Legalità, trasparenza ed il miraggio della fata Morgana Reggio, Oreste Romeo critico nei confronti dell'Amministrazione Falcomatà

Legalità, trasparenza ed il miraggio della fata Morgana Reggio, Oreste Romeo critico nei confronti dell'Amministrazione Falcomatà
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Singolari ed atipiche vicende occupano in questi giorni un posto centrale nella cronaca
cittadina, e ciò spiega le ragioni dell’immobilismo amministrativo che a Palazzo
San Giorgio si registra sempre più palpabile.
Ormai l’opinione pubblica ha chiara e diffusa percezione della comprovata incapacitá
dell’amministrazione Falcomatá, e si rivela sempre più intollerabile l’insulto
subìto dall’intelligenza dei reggini per effetto del martellamento mediatico che
è l’ unica specialità nella quale gli amministratori scelti dal Sindaco fashion
hanno sin qui dato prova di poter eccellere.
A Reggio, più che altrove, si avverte il divario, sempre più netto, tra il paese
reale e quello legale, e sconforta che nella delusione generale niente accada per
invertire o solo frenare questa terribile tendenza.
Su questo accidentato terreno, soggetti investiti di responsabilità istituzionali
ed amministrative continuano a nascondere la polvere sotto il tappeto nel puerile
tentativo di offrire al pubblico il classico “aliud pro alio”, benché all’insegna
della bellezza che solo legalità e trasparenza sanno regalare.
Non è il caso, oggi, di indugiare sulla recente cementificazione degli alberi di
Viale Boccioni o sulla metamorfosi che ha fatto della suggestiva spiaggia della Sorgente
una “zimba”, così come è bene stendere il velo della Misericordia sulla persistente,
drammatica attualità delle miserabili vergogne del duo Burrone & Martino.
Andiamo avanti! -per solo mutuare gli euforici exploit linguistici dell’assessora
Marcianò-
Nell’imbarazzo generale, un’espressione classica di inveterate “tradizioni” tipicamente
‘rriggitane, quale la manomissione del serbatoio Alfieri, mediaticamente ed “istituzionalmente”
diventa, in maniera a dir poco irresponsabile, un non meglio specificato attacco
“politico” alla giunta Falcomatá, giusto per conquistare, con questa prodezza dell’ingegno,
l’ambito palcoscenico nazionale di Zelig.
Viene eseguito dalla Polizia Giudiziaria il sequestro preventivo dei lavori di sistemazione
del Corso Garibaldi?
Ecco che il problema prioritario nell’azione illuminata di una giurista insigne,
ritrovatasi assessora esterna ai lavori pubblici, diventa -stando ai resoconti giornalistici-
la preoccupazione di non rendere visibile agli occhi della cittadinanza gli estremi
del provvedimento di sequestro dell’Autorità Giudiziaria, questo si assunto ed eseguito
in maniera trasparente e con la finalità di dare un senso compiuto all’ansia di
legalità di sostanza, non di certo a quella di facciata, quantunque leggiadra.
Si tenta di “riservatamente” trasformare la destinazione del Miramare?
Allora è vitale che vengano rimossi gli striscioni di protesta dei cittadini offesi
dall’insolito affidamento dei relativi lavori avvenuto nell’oscurità.
Senza tacere dello sconcertante sconto sulla legalità e trasparenza praticato dall’Amministrazione
Falcomatà nel momento in cui in assenza di un formale atto deliberativo e dei successivi,
inderogabili adempimenti, si è dato comunque avvio e si è proseguito nella realizzazione
dei lavori all’interno della struttura del Miramare fino al perentorio stop di ieri
pomeriggio ad opera della Soprintendente Echberg.
Senza contare, poi, che ciò che sembra stare a base della sacrilega destinazione
del Miramare dovrebbe essere un “baratto” risalente alle elezioni comunali dello
scorso ottobre.
Cos’altro è necessario per comprendere che anche qui a Reggio si dica tutto e si
faccia il contrario di tutto, in perfetto stile renziano?
Quanto accaduto negli ultimi giorni è sufficiente per avere contezza che trasparenza
e legalità, in riva allo Stretto, abbiano ben presto assunto le sbiadite sembianze
di una sorta di effimera illusione ottica.
D’altra parte, Reggio è la città della Fata Morgana, e proprio a quell’impareggiabile
e suggestivo fenomeno di cui ci ha fatto dono il Padreterno è intitolata la via
dalla quale si accede al Miramare, seppur muovendosi nell’oscurità di tetre pratiche
da prima repubblica o, se si preferisce, da basso impero.
Da ultimo, una preghiera, umilissima nella sua irrinunciabilitá.
Nei giorni scorsi è stata transennata la statua di Atena posta in fregio all’Arena
Ciccio Franco.
A restauro avvenuto, la statua della dea della saggezza possa rimanere rivolta verso
la città, essendo ormai indubitabile che Reggio abbia tutto il bisogno di essere
difesa proprio dai suoi stessi abitanti!
Oreste Romeo (Responsabile rapporti con l’Informazione di Reggio Futura)