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TAURIANOVA (RC), VENERDì 01 NOVEMBRE 2024

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Legambiente Calabria, “Comuni Ricicloni”, nessun comune per le province di Crotone e Reggio Calabria Su 404 comuni calabresi, solo 89 hanno superato il 65 % di raccolta differenziata nel 2019

Legambiente Calabria, “Comuni Ricicloni”, nessun comune per le province di Crotone e Reggio Calabria Su 404 comuni calabresi, solo 89 hanno superato il 65 % di raccolta differenziata nel 2019

Su 404 comuni calabresi, solo 89 hanno superato il 65 % di raccolta differenziata nel 2019. Spiccano, però, 19 eccellenze calabresi che compongono la classifica dei comuni calabresi “rifiuti free”: la provincia di Cosenza con 14 comuni virtuosi; segue la provincia di Catanzaro con 3 comuni e poi quella di Vibo Valentia con due comuni. Nessun comune, invece, per le province di Crotone e Reggio Calabria.
Questi i principali dati presenti nel Dossier redatto da Legambiente Calabria, in collaborazione con l’Ufficio nazionale Comuni Ricicloni di Legambiente, presentato oggi nel corso dell’Ecoforum regionale sui rifiuti “L’economia circolare del futuro in Calabria: dalla teoria alla pratica”, che si è tenuto su piattaforma online e in diretta sulla pagina facebook dell’associazione ambientalista, e a cui hanno partecipato diversi relatori appartenenti sia al mondo istituzionale che a quello delle imprese e dell’associazionismo. I dati utilizzati quest’anno sono stati quelli forniti da Arpacal.
«La Calabria possibile – ha spiegato in apertura la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta- passa attraverso il sentiero obbligato tracciato dall’Unione Europea: i fondi comunitari, che costituiscono una grande opportunità, dovranno essere destinati alla crescita intelligente ed all’economia verde. Anche il Recovery Fund, il piano di investimento storico della UE con un dotazione di 750 miliardi di cui circa 209 miliardi destinati all’Italia stabilisce che gli obiettivi del Green Deal sono una delle priorità del piano di ripresa destinando circa il 37% delle risorse finanziarie indirizzate in azioni di lotta al cambiamento climatico e per l’economia circolare».
«Il problema rifiuti in Calabria – ha concluso Parretta – é un’emergenza perenne nelle cui pieghe spesso si infiltra la criminalità organizzata può essere risolta solo attraverso il passaggio da un modello lineare ad un modello di economia circolare: riduzione dei rifiuti alla fonte, raccolta differenziata, riciclo e riuso. I rifiuti da problema possono trasformarsi in una preziosa risorsa, generando anche possibilità occupazionali. A tale scopo serve realizzare impianti della filiera del riciclo con le migliori tecnologie disponibili La Calabria è ad un punto di svolta: cerchiamo per una volta di andare nella direzione giusta».
Le conclusioni del forum sono state affidate al presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani: «La Calabria diventerà una regione davvero europea – ha spiegato – se estenderà la raccolta differenziata domiciliare in tutti i comuni inadempienti a partire dai capoluoghi e se realizzerà in ogni provincia impianti industriali per riciclare i rifiuti, a partire da quelli che producono biometano e compost di qualità dall’organico differenziata. Serve anche una legge regionale sul modello dell’Emilia Romagna per far pagare ai comuni un’ecotassa in discarica in base alla produzione procapite di rifiuti indifferenziati a smaltimento e alle utenze domestiche o produttive secondo quanti rifiuti producono con il sistema della tariffazione puntuale. Queste sono le sfide che la prossima amministrazione regionale dovrà vincere. Noi saremo vigili nel denunciare inadempienze e attivi nel fare proposte concrete come nella tradizione della nostra associazione».

PRIMA SESSIONE: IL SISTEMA CALABRIA
Sono intervenuti al forum, Giuseppe Zanardi, progettista impianti diCalabra Maceriche nel suo intervento ha parlato del successo ottenuto con l’avvio della start up Waste to Methane Srl che nel 2018 ha portato a termine la progettazione e realizzazione del primo biodigestore in Italia per la produzione di biometano per autotrazione. A seguire, il direttore generale di Unirima, Francesco Sicilia. Unirima è l’Unione nazionale imprese recupero e riciclo maceri, che oltre a spiegare la mission dell’associazione di categoria, ha anche illustrato i punti salienti delle proposte che Unirima ha presentato per il Recovery fund. Paola Gazzolo, ex assessore all’ambiente per la Regione Emilia Romagna, è stata la promotrice della prima legge regionale in Italia sull’economia circolare ed ha esposto ai partecipanti come è nata l’idea e quali strumenti mette a disposizione la legge.
Al direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra, il compito di spiegare le principali difficoltà nel reperire dai comuni i dati necessari per il monitoraggio dei territori. Nel corso del forum è stato infatti evidenziato che spesso i dati Arpacal non coincidono con quelli Ispra. «Il 30% dei comuni calabresi– ha spiegato Pappaterra – continua a non fornire i datie questo impedisce di monitorare la concreta produzione dei rifiuti sul territorio regionale. Nonostante i diversi solleciti, 127 comuni della Calabria non hanno trasmesso i dati ufficiali. La pandemia COVID-19 che ha colpito il mondo nel 2020 potrebbe essere una giustificante se non fosse che questo trend di mancata collaborazione è pressoché costante ormai da diversi anni».
È stata poi la volta dell’assessore all’ambiente Sergio De Caprioche ha evidenziato il lavoro fatto in tema di economia circolare ed ha ringraziato Legambiente per le battaglie portate avanti negli anni con caparbietà e convinzione, con riferimento, in particolare, al contrasto degli illeciti ambientali.
Il responsabile area progetti territoriali speciali Conai, Fabio Costarella ha illustrato le performance dei vari comuni ed ha presentato l’accordo sottoscritto nello scorso mese di novembre con la Regione Calabria per potenziare lo sviluppo e l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio su tutto il territorio.

TERZA SESSIONE: DOSSIER COMUNI RICILONI

L’ultima sessione, dedicata alla presentazione del “Dossier Comuni ricicloni” è stato invece introdotto dalla direttrice di Legambiente Calabria Caterina Cristofaro:«La particolarità delle 19 eccellenze calabresi – ha spiegato– è che non solo rientrano nei parametri stabiliti dalla legge per la raccolta differenziata, ma e soprattutto sono comuni in cui ogni cittadino produce al massimo 75 chili di secco residuo all’anno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati allo smaltimento. Fare una raccolta differenziata di qualità significa soprattutto ridurre al massimo il secco, non basta solo raggiungere una percentuale alta di raccolta differenziata. E’ necessario avviare i giusti controlli, monitorare i propri cittadini nel conferimento corretto dei rifiuti, perchè tutti dobbiamo fare la nostra parte per far funzionare la macchina ecologica Calabria».
Hanno preso parte Annalisa Lazzariamministratore delegato Eurosintex s.r.l., la prima azienda in Italia a produrre contenitori per la raccolta differenziata in materie plastiche riciclate e rigenerate; Angelo Catapano, sindaco del comune di Frascineto; Domenico Cavallaro, assessore all’ambiente del comune di Catanzaro e Giovanni Greco, sindaco del comune di Castrolibero.