Legami con la ‘ndrangheta, chiuso bar a Milano Sigilli al «Pancaffè» di via Lodovico il Moro, intestato ad Adriana Feletti, moglie di Rocco Papalia. Nel mirino degli investigatori, tra gli altri, i due generi del boss, Salvatore Barbaro e Giuseppe Pangallo
Interdittiva antimafia: questo il provvedimento che ha portato alla chiusura del bar «Pancaffè» di via Lodovico il Moro 159 a Milano, di proprietà della moglie e della figlia del boss della ‘ndrangheta Rocco Papalia (il 67enne, scarcerato a maggio dell’anno scorso dopo 25 anni di detenzione, ora vive a Buccinasco). Il provvedimento è stato eseguito venerdì sera ed il locale è stato immediatamente chiuso. Negli atti viene sottolineato come Adriana Feletti, moglie di Rocco Papalia, e la figlia Serafina, siano in rapporti di parentela con esponenti del clan Barbaro-Papalia coinvolti nelle indagini degli ultimi 10 anni.
In particolare si fa riferimento a Salvatore Barbaro, marito di Serafina Papalia, arrestato nell’inchiesta «Cerberus» e condannato per bancarotta. Ma anche ad altri esponenti del clan come Giuseppe Pangallo, marito dell’altra figlia Rosanna, condannato per truffa e coinvolto in altre inchieste.
Negli atti presentati da Rocco Papalia al Tribunale di sorveglianza nei mesi scorsi, i legali della famiglia sostenevano che il bar milanese fosse la sola fonte di mantenimento sia per il capofamiglia e la moglie Adriana, sia per la figlia e i giovani nipoti.