L’eloquenza del silenzio: torna il noir di Rocco Cosentino Il terzo volume della collana di gialli edita dalla penna del magistrato taurianovese in libreria dal prossimo 30 aprile
Ritorna in libreria, il 30 aprile, la penna del magistrato Rocco Cosentino con la sua narrazione a tinte fosche e noir che s’immerge come una trivella nel coacervo inestricabile della realtà e delle sue venature complesse, spesso paranoiche e incomprensibili , comunque inquiete e inquietanti in cui
il male ha volti molteplici e caleidoscopici.
Una triade narrativa targata Pellegrini editore e pubblicata nella Collana i gialli “La Ginestra Large”: “Niente di cui pentirsi”, “Succede tutto per caso” e, fresco di stampa, “L’eloquenza del silenzio” che, tratto da una storia vera, è un romanzo storico multitemporale dalle fosche tinte noir.
Protagonisti della ragnatela narrativa due giovani dalle belle speranze: Gustavo e Rocco.
Li tiene insieme un doppio tassello: la stessa città di origine, Palmi, e la stessa meta, Como. Ma differiscono i tempi in un voluto sfasamento temporale, una vicenda appartiene al passato e una al presente. Eppure, attraverso un sapiente incastro narrativo, le due storie vanno ad intersecarsi e accompagnano il lettore in un doppio piano narrativo che disegna un romanzo a cerchi concentrici.
Gustavo è un intrepido funzionario di PS, condannato dal Tribunale Militare Straordinario di Guerra alla pena di morte mediante fucilazione nella schiena. Sono gli anni del 1944/’45. Una condanna eclatante che si rivelerà assurda e viziata. Ma ci vorranno tempi lunghi perché la condanna mostri i suoi lati deboli e viziati.
E ci vorrà la presenza di Rocco, brillante studente in giurisprudenza, obbligato dagli eventi ad abbandonare gli studi e cercare lavoro. Sono gli anni del 2013/’14.
Le due storie, a quasi settant’anni di distanza, si intrecciano per volere del Fato che prenderà per mano i personaggi e li accompagnerà nel difficile cammino della loro esistenza, che avrà un inesorabile epilogo, ora drammatico, ora pieno di speranza.
Come a dire che la Nemesi porta ad un risarcimento storico smantellando i silenzi di un passato che ritorna forte e deciso perché quel silenzio è rimasto sempre eloquente e si è propagato a discapito di tempi e spazi. Il romanzo, in questo interessante gioco di onde narrative, disegna ottimi ritratti
psicologici e si snoda in un andirivieni di personaggi e loschi figuri che danno ai protagonisti la forza di lottare per gli ideali in cui credono e di non lasciarsi sopraffare dalle alterne vicende cui sono costretti a far fronte.
Un fatto storico, dunque, che infervora la fantasia dello scrittore che, grazie alla suggestione di una storia vera e ai documenti dell’epoca di inestimabile valore, tra cui gli originali di alcune sentenze e le fotografie delle varie fasi del processo e della fucilazione, ha sapientemente ordito il romanzo che catturerà il lettore proprio per l’intreccio e la tramatura che si rivelano espedienti stilistici di grande forza e suggestione.