Leonardo Trento: “Congresso regionale Psi senza regole, il segretario eletto da una ventina di persone”
redazione | Il 23, Mar 2014
Continua l’assessore provinciale, figlio di una delle figure storiche del socialismo a Cosenza, Rocco Trento: “I soliti pochi si spartiscono il nulla. Il partito si trova in un stato comatoso”
Leonardo Trento: “Congresso regionale Psi senza regole, il segretario eletto da una ventina di persone”
Contibua l’assessore provinciale, figlio di una delle figure storiche del socialismo a Cosenza, Rocco Trento: “I soliti pochi si spartiscono il nulla. Il partito si trova in un stato comatoso”
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Cariati – *Si è tenuto ieri a Lamezia il
congresso regionale del Partito Socialista calabrese. Considerata
l’importanza del momento delicato per il Partito e l’assoluta assenza dal
dibattito politico regionale degli ultimi anni, avevo deciso di proporre la
mia candidatura a segretario regionale del Partito, convinto come sono che
solo attraverso la messa in campo di un valido Progetto politico Socialista
per la Calabria e la scelta di nuovi dirigenti, soprattutto giovani, si
potesse ottenere un tanto auspicato e ricercato rilancio del Partito. *Il
congresso si sarebbe dovuto svolgere con le Regole stabilite dal Partito
nazionale che stabiliscono che al “*congresso partecipano i delegati al
congresso nazionale, che sono i soli ad aver diritto di voto, e soltanto
come invitati*: i membri del direttivo regionale uscente, gli
amministratori socialisti, i membri del consiglio nazionale. Per le regioni
che hanno un numero inferiore a 40 delegati nazionali, le commissioni
regionali di garanzia devono integrare con altri delegati fino a
raddoppiarli per consentire di avere un congruo numero della platea
congressuale, che consenta di eleggere gli organismi, fermi restando i
risultati proporzionali del congresso nazionale”.
Il congresso è stato convocato dal segretario uscente senza aver sentito o
convocato la commissione regionale di garanzia, unico organismo abilitato a
integrare gli altri 26 delegati aggiuntivi, che ancora non si capisce sulla
scorta di quale regole siano stati scelti dallo stesso. Delegati che non
sono mai stati comunicati ai pochi presenti dal presidente dell’assemblea e
che nessuno ha avuto la possibilità di conoscere.
Per questo ho ritenuto di porre con forza la “questione delle regole*”!
Perché le regole sono alla base della democrazia e vengono scritte e
sancite proprio perché devono essere rispettate. *Purtroppo, queste regole
sono state inspiegabilmente cambiate e il congresso regionale si è svolto
senza che candidature alternative a quella del segretario uscente potessero
essere messe in condizioni di essere proposte all’assemblea.
Del resto il congresso regionale è stato organizzato con il coinvolgimento
di pochissimi socialisti calabresi, quelli più fidati del segretario
uscente, che hanno di fatto consentito la sua rielezione.
In molti alla fine abbiamo per protesta abbandonato i lavori, compreso la
corrente di minoranza che al pari dello scrivente ha contestato i lavori e
denunciato il non rispetto delle regole, tanto è che *il segretario è stato
eletto da una ventina di persone e non tutti nemmeno legittimamente
delegati per l’elezione di un segretario.*
Purtroppo, ritengo che ieri si è persa l’ennesima occasione di rilancio del
Partito socialista calabrese! Alla Politica fatta nell’interesse esclusivo
dei calabresi, con idee, progetti, confronto si preferisce la decisione dei
soliti pochi, chiusi in qualche stanza a spartirsi, purtroppo, il nulla.
Io non ci sto. Per me la politica è altro. E la mia candidatura doveva
servire a ricercare, attraverso la messa in campo di un grande progetto
politico socialista, una seria prospettiva politica per tutti i Socialisti
calabresi, ma, anche e soprattutto, una possibilità di cambiamento reale e
concreto per la Calabria.