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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 19 SETTEMBRE 2024

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Lesioni personali con spranga di ferro, assolte due persone Premiata la linea difensiva dei legali degli imputati

Lesioni personali con spranga di ferro, assolte due persone Premiata la linea difensiva dei legali degli imputati
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Sono stati assolti dal giudice perché “non si è raggiunta la prova della colpevolezza”. Simone Funaro e Simone Arena, entrambi di Grimaldi, Comune in provincia di Cosenza, erano stati accusati dalla vittima di lesioni personali aggravate dall’uso di una spranga di ferro. Una storia smontata grazie alle indagini difensive dei legali che hanno portato in aula la testimonianza dei cittadini presenti in piazza al momento del fatto. Secondo il referto mendico presentato dalla persona offesa, le ferite procurate dall’aggressione sarebbero state guaribili in dieci giorni. La denuncia diventa processo terminato oggi con un’assoluzione.

I FATTI – Il primo ottobre del 2015 Funaro, Arena e la vittima si ritrovano nella piazza del paese, di fronte il bar centrale coinvolti in una lite. All’origine della discussione la vendita di uno scooter da parte dell’Arena alla presunta vittima. Motorino mai pagato per cui Arena decide di riprenderlo. I tre iniziano a discutere e la discussione genera in una lite furibonda. Secondo le accuse Funaro avrebbe colpito con una spranga la vittima, mentre Arena avrebbe concorso nell’aggressione ma senza l’utilizzo della spranga.

I teste in aula hanno risposto alle domande dell’accusa e della difesa raccontando i fatti: gli imputati e la parte offesa, ognuno aveva in mano un oggetto atto ad offendere. Funaro aveva una spranga di ferro, Arena un palo e la vittima una roncola. La lite fu accesa, ma ma non ci fu aggressione se non verbale. Quindi i testimoni hanno smentito la versione della persona offesa. La Procura ha chiesto l’assoluzione per Arena e la condanna a 4 mesi per Funaro. Ma il giudice ha accolto le richieste del collegio difensivo assolvendo i due imputati ai sensi dell’articolo 530 secondo comma del codice penale, per non essere stata raggiunta la prova della colpevolezza.