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Lettera aperta alla Presidente della Giunta Regionale della Calabria Jole Santelli

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La Segreteria regionale del Partito della Rifondazione Comunista, in seguito al lavoro preliminare dei responsabili di settore e dopo ampia ed approfondita discussione, prova a dare il proprio contributo alla politica calabrese, intesa in senso ampio, elaborando il documento contenuto in questa lettera aperta. Le proposte, ovviamente, non hanno la pretesa di essere accettate per come presentate, ma si pongono l’obiettivo di essere da stimolo a tutti, in considerazione della gravità della situazione attuale tale da richiedere il massimo sforzo ed il coinvolgimento totale. In particolare a Lei, in quanto Presidente della Regione Calabria.
La storia ci insegna che, nelle difficoltà si può trovare la forza per superare ogni ostacolo, pregresso ed attuale, sebbene siamo consapevoli che alla Calabria tocchi affrontare una sfida ben diversa da quella che sosterranno altre regioni, dal momento che a noi mancano l’organizzazione e la potenzialità economica per sopperire alle necessità.
Abbiamo sintetizzato il nostro contributo nei seguenti punti non in base all’importanza bensì all’urgenza.
• Aprire un confronto con i sindacati e con le organizzazioni di categoria per individuare una piattaforma che stabilisca le priorità e gli interventi da mettere in campo a sostegno del lavoro e del reddito. In questa prima fase si tratta di individuare con precisione i settori economici che hanno bisogno di un sostegno immediato per riavviare un tessuto economico e produttivo fortemente colpito dal fermo provocato dalla pandemia ed orientarlo verso percorsi di rispetto dell’ambiente e di eco compatibilità.
• Intervenire con finanziamenti immediati rivolti a tutte quelle attività produttive che, altrimenti, non potrebbero più essere riavviate, con grave danno per l’economia calabrese e soprattutto per l’occupazione.
• Sostenere attività che fanno capo alla filiera del turismo, del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura. In questo senso vanno utilizzate tutte le risorse disponibili: i fondi europei, nazionali e regionali.
• Attivare velocemente l’erogazione della Cassa integrazione in deroga: le persone non possono aspettare tempi lunghi. Mettere in campo uno strumento di sostegno al reddito a tutti quei soggetti che non possono usufruire della cassa integrazione: disoccupati, precari, lavoratori in nero. Sostanzialmente occorre rendere strutturali strumenti come il reddito di cittadinanza, di emergenza e finanziare con fondi immediatamente spendibili le piccole e medie imprese.
• Va sottolineato il ruolo negativo e di impedimento che ha svolto in questa fase il sistema bancario, ritardando o negando la concessione dei prestiti, violando così di fatto la legge varata dal Governo. Costringere dunque le banche a svolgere correttamente il proprio ruolo oppure si tratta di incominciare a pensare ad altri soggetti erogatori dei prestiti come potrebbero essere Cassa Depositi e prestiti o le Poste.
• Operare per il superamento del Commissariamento della Sanità. Se c’è una cosa che questa pandemia ha messo in luce è lo stato di sofferenza e di disfacimento in cui è stata ridotta la Sanità in Italia. In Calabria lo stato di degrado è sotto gli occhi di tutti. Oltre un decennio di Commissariamento della sanità ha prodotto un aumento del deficit, la chiusura di moltissime strutture sanitarie, un taglio drammatico degli operatori: medici, infermieri, operatori socio-sanitari.
• Rafforzare il ruolo del Pubblico. Quindi il primo provvedimento da cui ripartire non può che essere un ritorno alla sanità pubblica e soprattutto una sua gestione diretta da parte dello Stato. Il fallimento della gestione del sistema sanitario su base regionale è stato certificato clamorosamente dagli errori e dall’incompetenza della gran parte delle classi dirigenti regionali che, in alcuni territori ha provocato centinaia di morti. Sarebbe ormai tempo che le competenze sanitari venissero sottratte alle regioni anche attivando lo strumento referendario, ovvero, l’attivazione di una legge di modifica Costituzionale.
• Individuare le strategie per utilizzare al massimo l’arenile demaniale, demandando ai singoli comuni la razionalizzazione, il rispetto delle regole e la sorveglianza garantendo un giusto equilibrio tra spiagge libere e spiagge in concessione.
• Elaborare un piano regionale, con il contributo diretto dei Comuni, dell’Ufficio Scolastico Regionale e degli ATP provinciali, per l’adeguamento degli edifici scolastici, condizione indispensabile per dare certezza della ripresa dell’attività scolastica in presenza a partire dal prossimo mese di ottobre.
• Dare centralità alla cura ed alla salvaguardia del territorio, un patrimonio che, a causa di decenni di incuria ed abbandono, utilizzo scriteriato, speculazione di ogni sorta e rinuncia ad alcun intervento manutentivo, è diventato sempre più vittima dei fenomeni dell’erosione e del dissesto idrogeologico.