Lettera choc del padre delle gemelle. “Le ho uccise”
redazione | Il 11, Feb 2011
Ma il giallo continua. Una teste dalla Corsica: “Le ho viste vive il primo febbraio, con il papà e una donna bionda”
Lettera choc del padre delle gemelle. “Le ho uccise”
Ma il giallo continua. Una teste dalla Corsica: “Le ho viste vive il primo febbraio, con il papà e una donna bionda”
(ANSA) GINEVRA – Il padre delle gemelle svizzere scomparse dichiara in una lettera di aver ucciso le due bambine. Lo ha affermato oggi a Losanna la polizia svizzera. Nella lettera, con data del 3 febbraio, spiega di trovarsi a Cerignola e che si suiciderà, ha detto la polizia cantonale di Vaud citata dall’agenzia di stampa svozzera Ats. Si tratta della stessa missiva, una parte del cui contenuto si è conosciuto ieri, nella quale Matthias Schepp diceva che le bimbe “riposano in pace” e che “non hanno sofferto”. “Non abbiamo nessuna certezza se sono vive o morte. Tutto é intrapreso per ritrovarle”, ha affermato il portavoce della polizia cantonale di Vaud Jean-Christophe Sauterel. Gli inquirenti hanno saputo l’8 febbraio scorso delle otto lettere inviate dal padre. Le altre sette contenevano i 4.400 euro prelevati a Marsiglia dall’uomo e in seguito inviati per posta alla moglie.
TESTE, LE HO VISTE VIVE IL PRIMO FEBBRAIO – Le ha viste camminare nel piccolo centro di Propriano, a 70 chilometri da Ajaccio, dove secondo la ricostruzione degli inquirenti è sbarcato, Matthias Schepp, l’ingegnere svizzero suicida a Cerignola (Foggia) il 3 febbraio scorso dopo aver rapito le figlie, due gemelline di 6 anni, scomparse nel nulla. Secondo Olga Orneck, una signora corsa residente a Propriano, le due gemelline erano in compagnia del padre e di una misteriosa signora bionda a passeggio per Propriano martedì primo febbraio verso le 9,30. “Sono sicurissima che erano loro – ha detto la Orneck -. Le due piccole stavano mangiando un croissant mentre l’uomo e la donna bionda discutevano”. La Orneck, che ha fornito alla polizia giudiziaria una descrizione delle due bambine e dell’uomo particolarmente accurata, ha detto che le due gemelline erano serene, così come il padre, e ha fornito una descrizione degli abiti delle bambine che corrisponderebbe a quella fornita dalla madre delle gemelle. La polizia ha assunto a verbale la testimonianza e ha raccolto la descrizione della donna bionda la cui presenza sarebbe stata citata in un’altra testimonianza.
IL PIANO – Matthias Schepp avrebbe avuto circa 15 ore di tempo per “liberarsi” di Alessia e Livia, le gemelle di sei anni scomparse dal primo di febbraio dopo lo sbarco in Corsica. Secondo la ricostruzione del viaggio compiuto da Schepp con le bambine, effettuato dalla Polizia, l’uomo è sbarcato a Priopriano dal traghetto Scandola con le bimbe ancora vive per poi ricomparire dopo alcune ore, verso le 8 di sera, da solo all’imbarco dei traghetti di Bastia. L’uomo ha acquistato un biglietto di sola andata per Tolone ed ha effettivamente, come dicono le testimonianze raccolte dalla Polizia, compiuto il tragitto. Intanto, in Corsica, sono riprese le ricerche delle due bambine. Squadre della Polizia Giudiziaria di Marsiglia e della Gendarmerie di Ajaccio e Propriano sono impegnate nell’area vicino al porto di Propriano che nella zona della piana orientale della Corsica fino a Corbara e nella zona di Cap Corse dove più testimoni hanno affermato di aver visto l’uomo.
FAMIGLIA DEL PADRE, “GRAVE DISTURBO” – Solo “un disturbo mentale grave” può essere la causa di atti tanto efferati da parte del padre delle due gemelline svizzere scomparse: ne è convinta la famiglia del padre Matthias Schepp che si è espressa per la prima volta la scorsa notte in un comunicato stampa inviato da Ettingen (cantone di Basilea) e citato dall’agenzia di stampa elvetica Ats. I genitori e i fratelli di Matthias Schepp affermano di provare “inquietudine e costernazione” per quanto accaduto. “Siamo tutti d’accordo e persuasi che nostro figlio e fratello abbia potuto compiere ultimamente atti tanto terribili unicamente a causa di un disturbo mentale grave e della perdita della sua personalità normale”, scrive la famiglia del quarantatreenne suicidatosi il 3 febbraio scorso a Cerignola dopo aver fatto perdere le tracce delle sue due figlie di 6 anni. “Lo abbiamo sempre conosciuto come padre amorevole e attento, nonché come uomo rispettoso. E’ così che vogliamo ricordarlo. La sua famiglia era tutto per lui”, afferma il comunicato citato dall’Ats. “Abbiamo sofferto molto a causa della sua morte e della sorte terribile e incerta delle nostre due nipoti”, continua. La famiglia chiede ai media il rispetto della propria privacy.
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