Lettera del Garante Marziale a Boccia e Mattarella Indignato per i contenuti della trasmissione 'La Zanzara' di Radio 24
“La Zanzara, trasmissione di ‘Radio 24’, non può continuare impunemente a trasgredire etica e leggi a tutela dei minori”. Lo afferma in una lettera il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, inviata al presidente della Confindustria, Vincenzo Boccia, in qualità di editore del gruppo ‘Il Sole 24-Ore’, e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“L’emergenza educativa è uno dei fenomeni con i quali la comunità adulta deve fare i conti – sottolinea Marziale – e ad offrirci la percezione che ci si trovi davanti a qualcosa di molto grave, non già un mero dibattito filosofico e pedagogico, giungono i dati dei Presidenti delle Corti d’Appello ad apertura di anno giudiziario, che puntualmente registrano l’ascesa della devianza e della criminalità minorile. Al cospetto di così delicata emergenza non c’è alcuno che possa tirarsi fuori: genitori, educatori, insegnanti, ma anche adulti di prossimità, di riferimento, e nemmeno i mass media, che forgiano modelli e finiscono per incidere sulla formazione psico-sociale dei soggetti in età evolutiva. Il dibattito sul rapporto “media-minori”, per decenni ancoratosi su basi filosofiche – sostiene il Garante – è ormai da tempo approdato alle “cure” della scienza anche medica, che si è spinta fino ad individuare finanche ricadute ormonali derivanti dalla fruizione mediatica. E quando si parla di medium ci si riferisce a tutta la comunicazione di massa, anche alla radio, che continua a primeggiare rispetto agli atri mezzi. Non è accettabile che si debba continuare a ricevere quotidianamente segnalazioni su una trasmissione, La Zanzara, messa in onda dal lunedì al venerdì a partire dalle ore 18,30 da ‘Radio 24’, canale d’informazione nazionale di proprietà di Confindustria. L’ultima, in ordine di tempo, giuntami dal Prof. Eduardo Lamberti Castronuovo, docente di Etica delle Comunicazioni presso l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, e consigliere della Città Metropolitana, che lamenta – a ragion veduta – la difficoltà di sostenere tesi “morali”, quando nella realtà si arriva al punto di scontrarsi con produzioni del genere, che non lasciano nulla all’immaginario tanto sono crude e nette in termini di linguaggio ed esposizione dei temi trattati, sia da parte dei conduttori e sia da parte degli ascoltatori che intervengono in diretta. Dall’intimità igienica alla pornografia, all’esasperazione socio-politico-religiosa di temi come l’immigrazione, alle minacce di botte e querele, all’offesa personale: insomma un quadro così tanto “ricco” e quantitativamente esponenziale difficile a descriversi in poche righe, che troppi genitori hanno ritenuto di dover esporre perché spesso in autovettura con bambini a bordo, facendo zapping, s’imbattono in codesta jungla di cattivissima educazione. Eppure le leggi ci sono a tutela dei minori dalle brutture mediatiche, così come c’è un impegno di Responsabilità Sociale al quale Confindustria dovrebbe aderire. È del tutto evidente che La Zanzara elude entrambe le disposizioni, nella maniera più anarchica e trincerandosi dietro la celeberrima “libertà di espressione”, come se quest’ultima non avesse condizioni. Nessuno intende mettere a repentaglio l’articolo 21 della Costituzione Repubblicana Italiana, ma libertà di pensiero non significa arrogarsi il diritto di eludere la libertà dei minori ad essere rispettati nella fase più delicata della loro vita, quella in cui acquisiscono nozioni per diventare buoni ed educati cittadini. Confindustria non può e non deve tirarsi fuori dal contesto sociale che abbisogna di una “rete” reale di cittadini adulti impegnati a fronteggiare una battaglia che vale il futuro del nostro Paese. I media sono “porzione” dell’ambiente in cui si gioca l’avventura pedagogica, con tutto ciò che ne consegue in termini anche culturali, e non è dato a nessuno remare contro una sostanziale debolezza dei soggetti in età evolutiva e delle agenzie di socializzazione tradizionali. Pertanto – conclude la lettera di Antonio Marziale – ho chiesto al dottore Boccia di intervenire da editore di ‘Radio 24’ affinché i canoni etici e di legge rivolti alla tutela dei minori tornino ad essere pienamente rispettati”.