L’ex Giunta Loiero rivendica meriti sulla costruzione della cittadella di Catanzaro Luigi Incarnato riepiloga il percorso inerente la più grande opera realizzata in Calabria
Siccome i lavori della Cittadella sono oramai alla fine e siccome questa è l’opera più grande realizzata in Calabria come entità di risorse, capisco che più d’uno se ne voglia attribuire il merito. Pertanto mi corre l’obbligo di offrire ai calabresi il cronoprogramma che la Giunta presieduta da Agazio Loiero (della quale io per cinque anni fui assessore ai Lavori pubblici) si diede e in che termini rigorosi fu rispettato.
1 atto, 3 Maggio 2005: insediati da pochissimo, il giorno di presentazione della prima Giunta, annunciammo l’impegno per la costruzione della nuova “casa dei calabresi”. Da 35 anni la Regione aspettava una sede decorosa, ora l’avrebbe finalmente avuta.
Maggio 2005: la Giunta, su proposta del Presidente Loiero, costituì una Commissione composta da tre assessori: il sottoscritto (Lavori pubblici), Michelangelo Tripodi (Gestione del territorio) e Doris Lo Moro (Tutela della Salute), e dal sottosegretario alla Presidenza, Vincenzo Falcone, il cui compito era presentare una proposta articolata.
8 agosto 2005: nella seduta di Giunta l’esecutivo individuò nell’area di Germaneto il sito della nuova sede, che diventava così un luogo strategico. Di qui a poco i lavori della 106, della Simeri Crichi – Copanello – sarebbero partiti e vi sarà ubicata la sede del nuovo Ospedale Pugliese, non lontano dal Policlinico, per avere accanto alla cittadella amministrativa una cittadella sanitaria.
Settembre 2005: nella sede romana della Regione Calabria, Loiero incontra Paolo Portoghesi, che aveva guidato il gruppo di progettisti vincitore del concorso per la progettazione preliminare.
Gennaio 2006: con una Giunta aperta ad una conferenza stampa, il Presidente dell’ordine regionale, Giuseppe Soluri fu chiamato a pescare il nome del presidente della commissione che avrebbe dovuto aggiudicare i lavori per la realizzazione. Il Presidente doveva essere sorteggiato tra i 14 capi dipartimento della Regione. Scegliemmo il sorteggio una procedura nuova e non dovuta (la legge prevedeva che la nomina fosse effettuata su indicazione del presidente della Giunta regionale), legata alla casualità, quindi alla trasparenza, a scapito della tecnicalità, per garantire assoluta limpidezza ad un procedimento inedito, dal momento che il General contractor per la prima volta veniva attuato in una regione italiana. Il dirigente che fu pescato e quindi assunse la presidenza della Commissione, fu Francesco De Grano, all’epoca direttore generale del Dipartimento Affari internazionali, il più giovane Direttore generale della Regione. Il primo compito della Commissione fu l’apertura delle buste contenenti le offerte presentate delle 4 imprese che avevano partecipato alla gara d’appalto.
31 luglio 2006: alla presenza del notaio Paola Gualtieri, viene firmato il contratto tra Regione e ditta appaltatrice. L’appalto dei lavori era stato vinto dall’ATI “Regione futura srl” (costituita dalla “Sadelmi Spa” di Sesto San Giovanni e dalla “Busi impianti” di Bologna). Scattavano così i 70 giorni per l’avvio del progetto definitivo, cui sarebbe seguita la conferenza di servizi per la variante che localizzava la sede della Regione a Germaneto. Contestualmente veniva affidata la verifica e approvazione del progetto definitiva alla CO.TE.R., presieduto dal sottoscritto.
26 gennaio 2007: si tiene la Conferenza dei servizi, per la stipula dell’accordo di programma tra Regione, Provincia e Comune di Catanzaro. A distanza di qualche giorno viene siglato l’Accordo di programma. L’importo complessivo del finanziamento era di circa 93 milioni di euro, di cui 60, in riferimento alla delibera Cipe 17/2003, e 33 alla delibera Cipe 20/2004.
14 gennaio 2008: a Germaneto, alla presenza della massime autorità civili, militari e religiose della Regione, presente anche la minoranza politica del Consiglio, si tiene la posa della prima pietra per la costruzione della cittadella. In seguito però i lavori subiranno rallentamenti (circa due anni) perché in corso d’opera nell’area viene ritrovato un insediamento di epoca ellenistica. Dopo un lungo confronto del Presidente Loiero con la Soprintendenza i lavori riprendono nel maggio 2009.
Dicembre 2009: ci fu la visita sul cantiere per constatare l’avanzamento dei lavori, che la Giunta Loiero lasciò al 20%. Se non ci fosse stata l’interruzione della Soprintendenza è assai possibile, visto il ritmo enunciato, che l’avremmo finita entro il 2010.
Arrivati a questo punto, dando atto a quanto fatto dopo, nessuno avrebbe più potuto bloccare questa realizzazione.
Luigi Incarnato