Libia, messaggio audio di Gheddafi
redazione | Il 14, Mag 2011
Frattini: “Probabilmente colpito, credibili parole del vescovo sul rais”. Tv libica: “Vittime dopo raid”
Libia, messaggio audio di Gheddafi
Frattini: “Probabilmente colpito, credibili parole del vescovo sul rais”. Tv libica: “Vittime dopo raid”
(ANSA) TRIPOLI – Il governo libico smentisce che Muammar Gheddafi sia rimasto ferito. Lo riferisce al Arabiya. GHEDDAFI, DOVE SONO NON POTETE RAGGIUNGERMI – “Mi trovo in un posto in cui non potete raggiungermi”. Lo ha detto in un messaggio audio il colonnello libico Muammar Gheddafi aggiungendo che le bombe della Nato non possono raggiungerlo perché lui si trova “nel cuore di milioni di libici”. Il colonnello libico ha poi condannato, definendoli vigliacchi, gli attacchi della Nato contro il suo compound. In precedenza il ministro degli Esteri, Franco Frattini aveva detto: ”Noi non abbiamo nessun elemento sull’attuale sorte di Gheddafi. Tendo ad accreditare come credibile la frase del vescovo di Tripoli monsignor Martinelli che ci ha detto che Gheddafi e’ molto probabilmente fuori da Tripoli e probabilmente anche ferito. Non sappiamo pero’ dove”.
DUE FORTI ESPLOSIONI A TRIPOLI – Due forti esplosioni sono state sentite questa sera in un sobborgo orientale di Tripoli mentre aerei sorvolavano la zona. Lo riferiscono testimoni. Secondo testimoni del fumo si é sollevato da uno dei siti colpiti. Ieri mattina dei bombardamenti aerei della Nato hanno colpito il compound di Muammar Gheddafi a Tripoli uccidendo tre persone – di cui due giornalisti – e ferendone 27, secondo un “bilancio ufficiale” fornito dal governo libico. Il procuratore della Corte penale internazionale Ocampo ha annunciato che, lunedì 16 maggio, chiederà ai giudici del tribunale di spiccare mandati di arresto contro ‘tre persone che sembrano avere la responsabilità maggiore’ nei crimini contro l’umanità commessi in Libia. ‘Il colonnello Gheddafi continuera’ a non essere un target della missione militare in Libia anche se la Cpi decidera’ di spiccare un mandato di arresto contro di lui’ ha detto il portavoce della Nato Bracken aggiungendo che non ci sono prove per confermare se l’apparizione televisiva del rais di due giorni fa e’ reale. Secondo la tv di Stato libica un grande numero di civili sono morti in un attacco Nato su Brega.
TV DI STATO, ALMENO 16 MORTI IN RAID NATO A BREGA – E’ di almeno 16 morti e 40 feriti il bilancio di un raid Nato a Marsa el Brega, terminal petrolifero a sud di Bengasi, secondo quanto riferito dalla Tv di Stato libica. L’emittente ha mostrato i cadaveri di nove persone con ferite multiple, avvolti nelle coperte in una localita’ imprecisata. Non ci sono conferme indipendenti sull’accaduto.
FRATTINI: CESSATE FUOCO NON DEVE DIVIDERE PAESE – ”Certamente il cessate il fuoco non deve essere finalizzato a dividere la Libia in due” e se dovesse essere raggiunto ”oggi sarebbe uno strumento” che il regime utilizzerebbe. E’ l’opinione espressa dal ministro degli esteri Franco Frattini al Corriere Tv. Con l’incriminazione da parte della corte penale internazionale – attesa entro fine maggio – per Gheddafi i margini ”di trattativa verrebbero meno” ricorda Frattini, che ha spiegato come nel momento in cui il procuratore della Corte dell’Aja dovesse depositare l’incriminazione, ”scatterebbe per tutti gli stati, anche quelli vicini, l’obbligo di arrestare” il Rais.
NATO: ALLEATI DETERMINATI A CONTINUARE MISSIONE – ”Tutti gli alleati sono determinati a portare avanti la missione fin al pieno raggiungimento dei nostri tre obiettivi: stop a tutte le violenze contro i civili, ritiro delle forze del regime, libero ingresso degli aiuti militari”: lo ha ribadito un responsabile dell’Alleanza, oggi a Bruxelles. La Nato non ha prove per confermare se l’apparizione televisiva del colonnello Gheddafi di due giorni fa e’ reale. Lo ha detto il portavoce militare dell’Alleanza, Mike Bracken. ”Non abbiamo persone sul terreno, non siamo in grado di confermare la sua apparizione”, ha detto.
PROCURATORE CPI CHIEDERA’ MANDATI ARRESTO 16/5 -Il procuratore della Corte penale internazionale, Luis Moreno Ocampo, ha annunciato che, lunedi’ 16 maggio, chiedera’ ai giudici del tribunale di spiccare mandati di arresto contro ”tre persone che sembrano avere la responsabilita’ maggiore” nei crimini contro l’umanita’ commessi in Libia. Lo riferisce l’ufficio del procuratore. I nomi dei tre responsabili saranno reso noti solo lunedi’, ha detto una portavoce della Corte, Florence Olara. Ma secondo molti osservatori, tra i tre nomi dovrebbero esserci quello del colonnello Muammar Gheddafi e di suo figlio Saif Al-Islam. Secondo la portavoce, le prove raccolte dal procuratore giustificano una richiesta di arresto per due categorie di crimini contro l’umanita’: la morte e la persecuzione. ”Le prove mostrano che le forze di sicurezza libiche hanno condotto attacchi sistematici e su grande scala contro la popolazione civile”, ha dichiarato l’ufficio del procuratore. Esisterebbero inoltre informazioni ”pertinenti” su crimini come lo stupro e attacchi contro cittadini del nord africa immigrati in Libia, scambiati per mercenari. Ma spettera’ ai giudici della Corte accogliere o meno la richiesta che Louis Moreno Ocampo aveva anticipato il 4 maggio scorso, al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Parlando a margine del Consiglio, Ocampo aveva detto di aspettarsi una decisione della Corte in tempi brevi, ”nelle prossime settimane”. Il procuratore aveva anche aggiunto che le persone in questione sono i leader ”maggiormente responsabili dei delitti piu’ gravi”, come l’ordine di sparare contro la folla o la tortura. Ocampo ha condotto le indagini sulle violenze commesse in Libia su richiesta della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, votata il 26 febbraio scorso. Secondo il procuratore, il conflitto libico ha fatto finora migliaia di morti e obbligato 750 mila persone a fuggire. Ocampo ha condotto 30 missioni in 11 paesi, esaminato oltre 1200 documenti e condotto oltre 50 interviste per giungere alle sue conclusioni.
CNT CHIEDE AGLI USA RICONOSCIMENTO UFFICIALE – Il Comitato di Transizione nazionale libico ha chiesto agli Stati Uniti il riconoscimento ufficiale del movimento. Lo ha reso noto il responsabile per gli Esteri dell’ opposizione libica, Mahmoud Jibril, alla vigilia del suo incontro domani alla Casa Bianca con l’amministrazione Obama. Il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, nel consueto incontro con il giornalisti aveva oggi detto che ”e’ prematuro riconoscere il Cnt come governo ufficiale della Libia”, ma la visita alla Casa Bianca ”e’ importante” perche’ il Cnt rappresenta ”un interlocutore legittimo e credibile del popolo libico e dell’opposizione”.
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