Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 28 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Libia: nuovo messaggio Gheddafi letto in tv

Libia: nuovo messaggio Gheddafi letto in tv

| Il 12, Set 2011

“Non è possibile lasciare la Libia ai colonialisti, combatteremo fino alla vittoria”

Libia: nuovo messaggio Gheddafi letto in tv

“Non è possibile lasciare la Libia ai colonialisti, combatteremo fino alla vittoria”

 

(ANSA) IL CAIRO – “Non è possibile lasciare la Libia ai colonialisti, combatteremo fino alla vittoria”. E’ quanto afferma Muammar Gheddafi in un nuovo messaggio, letto in tv dal proprietario della televisione siriana Al-rai, secondo il quale il rais non è apparso in video per ragioni di sicurezza. “Dovevamo trasmettere oggi o ieri notte un discorso tv del leader dei combattenti – ha spiegato Mishan Jabouri, prima di leggere il messaggio di Gheddafi – ma per ragioni di sicurezza questa apparizione televisiva è stata rimandata”. Il video, ha detto il proprietario del canale Al-Rai, che nelle scorse settimane ha diffuso più volte messaggi audio del colonnello, “avrebbe dovuto mostrare il leader tra i suoi combattenti e il popolo, mentre guida la battaglia dalla Libia, e non dal Venezuela, dal Niger o da qualsiasi altra parte”. “Non è possibile – ha scritto Gheddafi nel messaggio letto in tv – cedere ancora una volta la Libia ai colonialisti. Non ci resta altro che combattere fino alla vittoria e al rovesciamento di questo colpo di Stato”.

Un nuovo governo di transizione sarà formato in Libia nello spazio di “una settimana o dieci giorni”. Lo ha dichiarato in serata a Tripoli in conferenza stampa il premier libico ad interim Mahmoud Jibril. “Un nuovo governo sarà formato entro una settimana-dieci giorni”, ha precisato il numero due del Consiglio di Transizione libico (Cnt), Jalil.

PRO-GHEDDAFI ATTACCANO RAFFINERIA RAS LANUF – Le forze pro-Gheddafi hanno attaccato la raffineria di Ras Lanuf. Lo riferiscono testimoni. I testimoni parlano anche di 15 guardie uccise e due ferite. La raffineria si trova a una ventina di km dalla zona residenziale di Ras Lanuf e non è chiaro se sia operativa. I testimoni riferiscono che è stato danneggiato solo l’ingresso e non il sito principale della raffineria.

AL ARABIYA, SAADI GHEDDAFI FUGGITO IN NIGER – Riuscendo a sfuggire agli insorti che cingono d’assedio Bani Walid e Sirte, Saadi Gheddafi, terzogenito dell’ex numero uno libico, si trova da oggi nel Niger, paese africano che dalla caduta di Tripoli è diventato un santuario per gli elementi dell’ormai deposto regime. Marou Amadou, ministro della giustizia nigerino (e non portavoce come precedentemente indicato), ha annunciato che un convoglio di nove persone, tra cui c’era appunto Saadi, è giunto oggi a Agadez, città in pieno deserto nel centro del paese, dopo essere stato intercettato da una pattuglia dell’esercito.

Oggi proseguirà per la capitale Niamey. Trentotto anni, famoso per la vita gaudente e le sue avventure sentimentali, in Italia noto soprattutto come ex calciatore della serie A (ha militato nel Perugia, nell’Udinese e nella Sampdoria), dopo la caduta di Tripoli aveva detto alla Cnn di essere a favore della trattativa “per evitare un bagno di sangue”. Il fratello Saif al-Islam tuttavia lo aveva subito contraddetto e così aveva fatto il padre nel suo ultimo intervento sull’emittente amica di Damasco, la Tv Al Rai. Attivamente ricercati dal Consiglio nazionale di transizione (Cnt) e dalla Corte penale internazionale (Cpi), Saif e lo stesso Muammar Gheddafi dovrebbero essere tutt’ora in Libia assieme a Mutassim, il quartogenito.

Saadi va invece ad aggiungersi agli altri tre figli del rais già riparati all’estero, in Algeria: Aisha, l’unica figlia del colonnello, che nel paese che l’ha accolta ha dato alla luce una bambina, Hannibal e Muhammad. Da quando Tripoli è in mano al Cnt diversi convogli con esponenti di vario grado del deposto regime hanno cercato rifugio in Niger, dove secondo gli insorti sarebbero giunti anche ingenti quantitativi di oro e di valuta estera trafugati dalla Banca centrale.

Le autorità del paese africano hanno affermato di averli accolti per motivi umanitari ma hanno precisato che intendono comunque tenere fede agli impegni presi con il Cpi. Saadi non figura nella lista dei ricercati della Corte e il ministro Adamou, quando gli è stato chiesto un chiarimento, ha detto solo che il Niger non verrà meno ai suoi obblighi umanitari. Da Tripoli intanto si apprende che entro una settimana-dieci giorni la Libia si doterà di un nuovo governo di transizione, secondo quanto ha promesso in serata in conferenza stampa il premier ad interim Mahmoud Jibril. Il nuovo esecutivo “comprenderà i rappresentanti di tutte le regioni libiche” e applicherà le decisioni del Cnt. Jibril ha poi promesso che un altro governo sarà formato una volta che la Libia sarà completamente liberata.

Sul fronte economico Jibril ha annunciato che la Libia ha ripreso ieri la produzione di petrolio, senza però specificarne il quantitativo, e ha promesso che altro greggio sarà estratto in un “futuro molto vicino”, mentre la “produzione di oro nero nelle zone occidentali del Paese, ferma durante il conflitto, ricomincerà presto”. Intanto 15 corpi in avanzato stato di decomposizione sono stati scoperti in due fosse comuni a Tripoli. Personale medico ha esumato nel quartiere di Grart Arada, quattro cadaveri in una prima fossa vicino all’autostrada e altri undici in un’altra distante dalla prima trecento metri. I corpi saranno esaminati da un medico legale per stabilirne l’identità: potrebbero essere dei ribelli, civili oppure delle forze lealiste pro-gheddafiane. E in questa guerra interminabile c’é spazio anche per i primi combattimenti fratricidi. Dodici persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite, negli scontri fra due città anti-gheddafiane, nel sudovest del Paese. Su fronti opposti, a causa di un’antica rivalità, si sono trovati i combattenti di Gharyane e Kikla insieme contro quelli di Al-Assabaa.

ARRESTATO CAPO SERVIZI SEGRETI DI GHEDDAFI – Bouzaid Dorda, capo dei servizi segreti di Muammar Gheddafi ed ex primo ministro è stato arrestato dalle forze dei ribelli. Lo rendono noto oggi alcuni testimoni. Dorda sarà consegnato al Consiglio nazionale di transizione (Cnt) nella serata di oggi, ha precisato un combattente anti-Gheddafi. Un gruppo di giornalisti della Reuters ha visitato la casa dove è tenuto prigioniero Dorda da un movimento dei ribelli che si fa chiamare le Brigate del martire Abdelati Ghaddour. L’uomo é tenuto in una stanza sottoterra di una casa privata, nel quartiere di Zenata controllata e difesa da una ventina di combattenti. Dorda è uno dei tanti ufficiali governativi che fino alla caduta di Tripoli, il mese scorso, godeva ancora di ampi poteri. A febbraio dopo la risoluzione delle Nazioni Unite, a Dorda venne proibito di viaggiare all’estero. Il 31 agosto scorso il ministro degli Esteri di Gheddafi, Abdelati Obeidi, è stato arrestato alla periferia ovest di Tripoli.