Libia: uccisi 2 reporter, inglese e americano
redazione | Il 21, Apr 2011
Sette persone sono state uccise e altre 18 ferite dopo un raid della Nato a Tripoli, nella zona di Khallat al-Farjan, a sud, secondo la tv di stato
Libia: uccisi 2 reporter, inglese e americano
Sette persone sono state uccise e altre 18 ferite dopo un raid della Nato a Tripoli, nella zona di Khallat al-Farjan, a sud, secondo la tv di stato
(ANSA) IL CAIRO – Sette persone sono state uccise e altre 18 ferite dopo un raid della Nato a Tripoli, nella zona di Khallat al-Farjan, a sud. Lo ha riferito la tv di stato. “Gli aggressori colonialisti crociati”, ha detto la tv al-Jamahiriyah, hanno lanciato quattro missili sull’area, provocando anche la distruzione di diverse case. Secondo l’altra tv Allibiya, tre esplosioni sono state sentite ieri sera a Khellat Al-Ferjan. La zona è stata “bersaglio di raid barbari e crociati che hanno fatto dei martiri e dei feriti fra gli abitanti della regione e distrutto le loro case”. Giornalisti della France Presse hanno sentito tre esplosioni provenienti da quella zona intorno alla mezzanotte ora italiana. Due giornalisti sono stati uccisi ieri da colpi di mortaio a Misurata, nella Libia occidentale. Si tratta di Tim Hetherington, noto fotoreporter britannico e Chris Hondros, americano, 41 anni, che lavorava per l’agenzia fotografica Getty. I reporter si trovavano in gruppo sulla Via Tripoli, la principale arteria di Misurata, la città a circa 200 chilometri ad est della capitale assediata da quasi due mesi dalle forze fedeli a Muammar Gheddafi. L’arteria è l’epicentro dei combattimenti fra governativi e insorti.
DA ITALIA 10 ISTRUTTORI – L’Italia metterà a disposizione del Consiglio degli insorti in Libia 10 istruttori militari, così come farà la Gran Bretagna. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Ignazio La russa, spiegando che “questa decisione è stata assunta dopo un colloquio tra il presidente del Consiglio Berlusconi ed il premier britannico, David Cameron.
CNT, GRAZIE ITALIA, ISTRUTTORI SONO I BENVENUTI – “Vogliamo ringraziare l’Italia per il suo annuncio sull’invio di istruttori” a sostegno dei ribelli libici. Lo ha detto all’ANSA a Parigi Ali Al-Issawi, responsabile delle relazioni esterne del consiglio nazionale di transizione delle Libia (Cnt). “Gli istruttori militari italiani sono i benvenuti”, ha aggiunto. CNT, IPOTESI SPARTIZIONE E’ INACCETTABILE – La divisione della Libia tra Cirenaica e Tripolitania ”sarebbe totalmente inaccettabile”, ha detto Ali al-Issaoui, nel corso di una conferenza stampa a Parigi. Per al-Issaoui, questo e’ ”proprio cio’ che vorrebbe Gheddafi”. Ma ”la Libia e’ un unico Paese con Tripoli come capitale. La nostra – ha continuato – e’ una rivoluzione che riguarda tutto il territorio libico. Non siamo un movimento separatista”.
LA RUSSA, PER ORA NO IPOTESI ATTACCO A TERRA – ”Al momento non e’ percorribile l’ipotesi di un attacco a terra in Libia”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel corso di una conferenza stampa seguita all’incontro con il segretario di Stato alla Difesa inglese Liam Fox. ”Gli stessi insorti – ha spiegato La Russa – non auspicano un intervento a terra della coalizione internazionale, perche’ non vogliono che gli altri Paesi islamici possano accusarli di avere fatto entrare i ‘crociati’ nella loro terra”.
SARKOZY A JALIL; INTENSIFICHEREMO RAID – Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha promesso al leader del Consiglio di transizione libico (CNT), Mustafa Abdel Jalil, che la Francia intensificherà i raid aerei contro l’esercito del regime del colonnello Muhammar Gheddafi.
PARIGI INVIA UFFICIALI DI CONTATTO – La Francia invierà un “numero ridotto” di ufficiali di collegamento in Libia: lo ha detto il portavoce del governo di Parigi.
ELEZIONI IN 6 MESI SE CESSANO RAID NATO – Se la Nato ferma i raid aerei sulla Libia, il governo di Tripoli potrebbe organizzare elezioni entro sei mesi sotto supervisione dell’Onu, su qualunque cosa interessi i libici, compresa la leadership di Muammar Gheddafi: lo ha dichiarato il ministro degli esteri libico, Abdelati al-Obeidi, citato dalla Bbc. “Se cessano i bombardamenti, dopo sei mesi si potrebbero tenere elezioni con la supervisione delle Nazioni Unite”, ha detto la radio della Bbc. “Il ministro degli esteri (Obeidi) ha detto che le elezioni potrebbero riguardare qualsiasi problema sollevato da tutti i libici. Sul tavolo potrebbe andare qualunque cosa, compreso il futuro di Gheddafi come leader”, ha detto ancora Bbc.
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