l’IC “G.Falcone” di Rende-Quattromiglia apre le porte ai nonni Il tema centrale sul quale è stato progettato questo primo evento è, sempre, quello dell’abbraccio gentile, quel mondo concettuale di relazioni e punti di riferimento che deve rendere la scuola un luogo, oltre che di educazione e formazione, anche di benessere, aggregazione e inclusione
Il 2 ottobre 2023, l’IC “G.Falcone” di Rende-Quattromiglia, ha svolto, puntuale, il primo appuntamento della copiosa programmazione di eventi didattici precedentemente presentata, nella riunione dello scorso 7 settembre, a tutte le istituzioni locali e alle associazioni culturali, sportive e religiose del territorio. Il tema centrale sul quale è stato progettato questo primo evento è, sempre, quello dell’abbraccio gentile, quel mondo concettuale di relazioni e punti di riferimento che deve rendere la scuola un luogo, oltre che di educazione e formazione, anche di benessere, aggregazione e inclusione. A questo proposito, la Dirigente Scolastica, unitamente a tutti i suoi docenti e al suo primo collaboratore, ha fortemente voluto che fosse proprio il 2 ottobre, la festa dei nonni, la prima occasione per aprire le porte di ogni plesso, di tutti e tre gli ordini di scuola, ed iniziare un dialogo generazionale. Il 2 ottobre, in realtà, è il giorno che la Chiesa cattolica ha dedicato agli Angeli custodi: dal 2005, attraverso una lettura laica della ricorrenza, il Parlamento italiano, ha riconosciuto i nonni come custodi dei bambini e fatto coincidere, a questa data, il giorno per celebrarli, riconoscere e identificare il loro ruolo all’interno della famiglia e della comunità. La presenza dei nonni, nella scuola, si è trasformata in una straordinaria accoglienza fatta di applausi e momenti di riflessione, commozione ed emozione, sempre e costantemente accompagnati dalla musica, quel linguaggio universale che è reso unico e intenso dagli strumenti e dalle voci dei nostri alunni. L’abbraccio dei nonni è cura, amore e presenza; l’abbraccio dei nonni è l’espressione più concreta della gentilezza. I nonni sono all’origine di ogni famiglia ed è bene ribadire che la parola “gentilezza”, nell’antichità, aveva la stessa radice di famiglia. Nella Roma repubblicana, infatti, gens, che deriva dal verbo latino gignere, ossia “generare”, è il termine per indicare i gruppi di famiglie cui si riconosceva l’origine comune di un capostipite mitologico: gli appartenenti alla stessa gens erano tenuti a stringere tra loro un patto di protezione reciproca, secondo quello stesso insegnamento che, ancora oggi, i nonni trasmettono. Il seme della gentilezza, dunque, l’essenza più autentica dell’esser gentile, germoglia nel terreno fertile dell’esperienza dei nonni e delle loro famiglie: per trasformare questa metafora in una attività didattica da condividere con i propri nonni, nel plesso della primaria di Arcavacata, ad esempio, le maestre hanno progettato e realizzato, per questa speciale ricorrenza, un orto che evoca, tra l’altro, le origini di tanti della generazione dei nonni, i figli del secondo dopoguerra, che nella nostra realtà, ricordano bene di aver trascorso le stagioni estive a piedi nudi nei campi, che sanno bene cosa significhi coltivare, far crescere e raccogliere i frutti del proprio lavoro e dei propri sacrifici. Questa straordinaria esperienza, negli altri plessi, il nostro Istituto ne conta ben dodici, è stata celebrata e declinata attraverso musicol, riflessioni e poesie musicate, coreografie danzate, canti e suoni. La Dirigente ha partecipato muovendosi attraverso tutti i luoghi della città in cui sono dislocati i dodici plessi dell’Istituto e, nel plesso di Santo Stefano, è stata scelta questa data, così significativa, anche per un evento tanto atteso: l’inaugurazione del nuovo plesso. Per un anno, a causa di problemi strutturali pregressi, il plesso di Santo Stefano, è rimasto chiuso per poter eseguire i lavori di restauro e di adeguamento antisismico. Per l’intero periodo, le classi, sono state dislocate in locali a disposizione di altri plessi dell’Istituto e nei locali parrocchiali della Chiesa di Gesù Misericordioso di Santo Stefano: è doveroso riconoscere il supporto del Comune di Rende e l’ospitalità del parroco, don Mario Ciardullo. Finalmente, il 2 ottobre, il plesso è stato inaugurato con il taglio del nastro ed un momento pieno di gioia ed entusiasmo. Tutti sono stati protagonisti: non solo gli alunni, ma anche i docenti che hanno preparato ed organizzato, in un progetto unico, le proprie classi, gli insegnanti che hanno condotto, i genitori e i “nostri ospiti d’onore”, i nonni, che hanno letto bellissime lettere e hanno saputo ribadire, a voce alta, ai loro figli, prima, e ai loro nipoti, poi, che, la vera ricchezza di ogni donna e di ogni uomo, risiede solo nella nobiltà dell’animo e delle azioni.