L’imprenditore Roberto Incoronato lascia la Lega Dopo cinque anni di militanza Roberto Incoronato lascia la Lega. Da coordinatore territoriale a Ricadi, cittadina fortemente turistica e parte integrante della famosa “Costa degli Dei”
Dopo cinque anni di militanza Roberto Incoronato lascia la Lega. Da coordinatore territoriale a Ricadi, cittadina fortemente turistica e parte integrante della famosa “Costa degli Dei”, e con profuso impegno nelle ultime votazioni regionali calabresi ha portato la Lega ad essere il primo partito raggiungendo un brillante risultato ottenendo il 10,74% dei voti mentre il PD otteneva solo l’ 8,75%.
Svariati sono i motivi che hanno contribuito alla decisione di abbandonare il carroccio: dalla decisione della Lega di appoggiare il nuovo governo guidato da “super” Mario Draghi alla pessima gestione del presidente Facenti Funzioni Nino Spirlì che ha portato la nostra regione su tutte le testate giornalistiche nazionali, contribuendo a dare un’immagine negativa della nostra bellissima Calabria.
Pur comprendendo il momento emergenziale e per coerenza nelle proprie convinzioni non si può condividere il percorso intrapreso da Salvini e Giorgetti entrando nella grande alleanza a sostegno del neonato governo Draghi, il quale si teme provvederà passo dopo passo a un reset di tutto ciò per il quale la Lega si è battuta in tutti questi anni.
Con la nomina di Draghi a Presidente del Consiglio dei Ministri, la politica italiana, per mano dei propri leader, ha raggiunto i livelli più bassi di tutti i tempi della nostra democrazia. Non v’è ombra di dubbio che l’elettorato di centro – destra, oggi, trova il proprio punto di riferimento in Fratelli d’Italia dove la sua leader Giorgia Meloni ha dato dimostrazione di coerenza politica, bloccando all’origine ogni possibile accordo con i partiti di sinistra e centro – sinistra.
A differenza di Matteo Salvini, Giorgia Meloni non ha tradito le aspettative del proprio elettorato ed ha dato dignità politica a tutti coloro che dell’anticomunismo hanno fatto una propria ragione di vita, catalizzando così anche quella parte di elettorato fedele alla Lega di Matteo Salvini. Con l’ingresso nel governo Draghi Salvini ha decretato la fine della Lega e della sua carriera politica, priva di fattività e colma di parole, promesse e programmi mai attuati, una recita costante e a volte poco credibile, incorniciata da selfie e riprese di nessuno scopo per la collettività.
È fisiologico, quindi, che Fratelli d’Italia, in particolare modo nelle regioni del centro e sud Italia sarà il primo partito, atteso che la politica di Salvini nelle regioni meridionali è stata altamente fallimentare, caratterizzata dall’abbandono di massa dei tesserati e di coloro i quali hanno contribuito a fare della Lega il primo partito e di Salvini il leader indiscusso.
Credevamo tutti nella svolta della Lega per la Calabria, avevamo dato piena fiducia a Salvini e siamo stati ripagati con una pessima gestione, con personaggi “strani” messi a capo della regione che non hanno fatto altro che scaldare inutilmente le poltrone senza ottenere un benché minimo risultato, portando la Calabria a sprofondare ancor di più nella povertà assoluta.
La regione Calabria è allo sbando totale anche a causa della Lega. Noi Calabresi siamo ancora costretti a curarci fuori regione, mancano i vaccini per il Covid e le persone non riescono a prenotarsi per il vaccino, non si riesce ad accedere alle prestazioni sanitarie basilari, praticamente è tutto un marasma!
Le responsabilità oltre che del Commissario alla Sanità, Guido Longo, sono anche del presidente facente funzioni, del dipartimento regionale alla tutela della salute (dovremmo chiamarlo dipartimento della “malasalute”) e del sistema sanitario calabrese. Vige il caos sanitario, sociale ed economico e il nostro presidente Spirlì si diverte a fare inutili dirette ed inutili proclami, mentre Salvini se ne disinteressa totalmente.
Mi ero impegnato politicamente nella Lega per migliorare le condizioni di vita della nostra comunità e per poter lasciare a tutti i nostri figli una regione migliore, dove tutti potessero curarsi, dove tutti potessero trovare lavoro e mettere su famiglia, ma non me ne è stata data la possibilità. Ho incontrato tante persone perbene ma questo non basta. La politica dovrebbe servire per un fine più nobile: essere al servizio della comunità per il miglioramento della stessa. La Lega non mi ha dato il sostegno necessario per fare tutto ciò che mi ero prefissato, anzi mi ha ostacolato in tutte le maniere possibili e dopo cinque anni di impegno politico mi rendo conto di aver perso solo tempo prezioso che ho tolto alla mia impresa e alla mia famiglia.