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Linee Taurensi, Taurianova all’incontro di Italia Nostra

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di Maria Teresa Infantino, Letizia Dato e Caterina Di Giorgio

L’Associazione nazionale per la tutela del Patrimonio Storico Artistico e Naturale della Nazione, Italia Nostra, organizza un incontro che si terrà lunedì, al Dopolavoro ferroviario di Reggio Calabria, in Via
Caprera – Piazza Garibaldi, alle ore 20, in occasione della “Maratona del Turismo ferroviario 2016 Palermo-Pietrarsa (NA)”. All’incontro parteciperà anche l’Amministrazione comunale di Taurianova.

La tappa di Reggio Calabria ha l’obiettivo di far includere le storiche tratte ferroviarie a scartamento, ridotto della Provincia di Reggio Calabria, ovvero le linee taurensi, nel complesso più vasto delle linee ferroviarie italiane di pregio, attraverso una rinnovata riproposizione di ipotesi di riutilizzo. Nel contesto di un cordiale “Apericena” ci si soffermerà sulla proposta di legge relativa alla “Mobilità dolce”, sui nuovi indirizzi del Ministero delle infrastrutture in proposito e sul ruolo che le linee taurensi possono assumere in nuovi scenari di sviluppo locale, attraverso approfondimenti a
cura del Presidente nazionale di CO.MO.DO (Confederazione della Mobilità Dolce), Massimo Bottini e della presidente di Italia Nostra, sezione di Reggio Calabria, Angela Martino.

Italia Nostra promuove da anni la riapertura delle storiche linee ferroviarie Taurensi che, attraversando la vasta Piana di Gioia Tauro, congiungono il mare della Costa Viola (imbocco a Nord dello Stretto di Messina), echeggiante di miti omerici, con l’Aspromonte cantato dai poemi epici medievali.

Le linee ferroviarie Taurensi, a scartamento ridotto, costruite nei primi decenni del ‘900 per facilitare i collegamenti tra la costa e l’entroterra della Piana di Gioia Tauro, sono state realizzate in condizioni
morfologiche molto difficili che hanno conferito alle stesse caratteristiche tali da renderle particolarmente affascinanti. I binari si inerpicano dal mare agli altipiani dell’Aspromonte attraverso maestosi viadotti e profondi tunnel, opere di alta ingegneria e perizia e si snodano attraverso magnifici paesaggi caratterizzati da distese di ulivi e agrumi, da suggestivi borghi antichi e interessanti siti archeologici. La rete delle Taurensi si compone di due linee, che partono entrambe da Gioia Tauro: una che giunge a Cinquefrondi, l’altra a Sinopoli.

La prima, Gioia Tauro-Cinquefrondi, in 32 km attraversa un entroterra tipico delle regioni del Sud, caratterizzato da un’alternanza di oliveti, boschi e fiumare; tocca Taurianova, importante centro per la produzione di olio e agrumi, Cittanova, con la sua storica villa comunale, l’interessante museo naturalistico. La linea attraversa anche S. Giorgio Morgeto, bellissimo borgo dell’Aspromomte dall’affascinante passato millenario che storia e leggenda, alimentata dall’imponente castello che domina l’intera Piana di Gioia Tauro e dal mitologico sito di Altano, la porterebbero ad essere stata, quale terra del re Italo e del figlio Morgete, la prima Italia. Il percorso, si spinge poi fino a Cinquefrondi, nel territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte, interessantissima meta naturalistica per la presenza della specie vegetale rarissima, relitto del terziario, che è la felce *Woodwardia radicans.*

La seconda, Gioia Tauro-Sinopoli, di 26 km, il cui tratto Gioia Tauro-Palmi, ultimo ad essere stato chiuso e oggi interessato da un progetto di recupero che, però, sembra essersi arenato, parte anch’essa da Gioia Tauro, sede di un nuovo museo archeologico e comincia ad inerpicarsi sui monti costieri offrendo un panorama spettacolare sul mare della Costa Viola a cui fa da cornice l’arcipelago delle Eolie; lambisce il parco archeologico dei Tauriani che offre resti delle popolazioni di età del bronzo, di insediamenti italici, romani e medievali con l’imponente torre cinquecentesca a guardia del pianoro di Taureana. Lungo il percorso, nei pressi di Melicuccà, la linea lambisce i resti di un monastero bizantino e Seminara, città di Barlaam e della ceramica giungendo a Sinipoli nel cuore dell’Aspromonte dopo aver offerto la vista, lungo il percorso, di opere d’arte, quali ponti e viadotti, di elevato valore ingegneristico. Fino a quindici anni fa, percorrendo questa linea, era possibile arrivare a Sinopoli attraversando un paesaggio mozzafiato.