L’ingegnere Pietro Di Vincenzo viene condannato a 9 anni e mezzo e l’Ordine cosa fa?
redazione | Il 02, Feb 2013
Ecco la lettera aperta del comitato ProfessionistiLiberi
L’ingegnere Pietro Di Vincenzo viene condannato a 9 anni e mezzo e l’Ordine cosa fa?
Ecco la lettera aperta del comitato ProfessionistiLiberi
Riceviamo e pubblichiamo:
all’Ordine degli ingegneri di Caltanissetta
e p.c. al Ministro della giustizia
al Ministero dell’interno
alla Commissione parlamentare antimafia
alla Procura nazionale antimafia
alla Procura della repubblica di Caltanissetta
al Consiglio nazionale degli ingegneri
ai Sindacati CGIL, CISL, UIL di Caltanissetta
L’ingegnere Pietro Di Vincenzo viene condannato a 9 anni e mezzo e l’Ordine cosa fa?
Lettera aperta
La Corte di Appello di Caltanissetta ha condannato l’Ingegnere Pietro Di Vincenzo a 9 anni e mezzo per estorsione ai suoi dipendenti e intestazione fittizia di beni. Inoltre, in Tribunale è iniziato il processo a suo carico per rispondere di trasferimento fraudolento di beni, insieme a un funzionario di banca e a tre manager di società che fanno capo al suo gruppo industriale. Il Comitato ProfessionistiLiberi, già nell’agosto del 2011, aveva chiesto al Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Caltanissetta di volere dare assicurazioni sui provvedimenti disciplinari adottati nei confronti di un proprio iscritto, coinvolto in vicende giudiziarie di particolare gravità, al fine di assicurare il corretto esercizio della professione da parte di tutti gli iscritti, ma l’Ordine non ha ritenuto di dovere fornire alcuna risposta, così come è rimasto in silenzio quando, nel dicembre dello stesso anno, il Comitato ha evidenziato che l’Ordine degli Ingegneri di Caltanissetta “non Comitato non sente e non parla” anche dopo che il Tribunale di Caltanissetta ha condannato l’Ing. Di Vincenzo in primo grado a dieci anni, disponendo l’interdizione dai pubblici uffici ed il risarcimento ai sindacati Cgil, Cisl e Uil, costituiti parti civili. E’ ben noto che l’art. 2 della legge 25 aprile 1938, n°897, di disciplina della Professione di Ingegnere, recita: “Coloro che non siano di specchiata condotta morale e politica non possono essere iscritti negli Albi professionali e, se iscritti, debbono essere cancellati, osservate per la cancellazione le norme stabilite per i procedimenti disciplinari”. Pertanto, il Comitato ProfessionistiLiberi torna a chiedere al Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Caltanissetta quali determinazioni siano state assunte nel procedimento disciplinare nei confronti dell’Ing. Pietro Di Vincenzo. Ferme restando le competenze del Ministero dell’Interno in materia di contrasto alla mafia, si chiede al Ministero della Giustizia, che vigila sugli Ordini professionali, quali iniziative abbia assunto o intenda assumere per assicurare il puntuale rispetto della normativa vigente da parte di tutti i soggetti responsabili del corretto esercizio dell’attività professionale, a
tutela di chi opera correttamente e degli interessi di tutti i cittadini.
Il Comitato ProfessionistiLiberi