Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 10 GENNAIO 2025

Torna su

Torna su

 
 

L’intera comunità di Scido, si è radunata ieri per venerare S. Biagio, Patrono della città Nella splendida Parrocchia "SS. Biagio e Nicola"

L’intera comunità di Scido, si è radunata ieri per venerare S. Biagio, Patrono della città Nella splendida Parrocchia "SS. Biagio e Nicola"

Di CLEMENTE CORVO

Si sono conclusi ieri presso la Parrocchia ” SS. Biagio e Nicola” a Scido, i festeggiamenti in onore del Patrono della piccola ma unita Cittadina Aspromontana. I festeggiamenti prettamente Religiosi, iniziati con la Novena in Onore al Santo, durante la quale sono state Celebrate le Sante Messe Presiedute da: Don Vincenzo Feliciano, Parroco della Parrocchia San Giuseppe in Taurianova.
Don Giovanni Ricoli, Vicario Parrocchiale della Parrocchia Maria SS. Addolorata in Rosarno.
Don Elvio Nocera, Parroco della Parrocchia Maria SS. Immacolata in Polistena, Vicario Episcopale per la Inculturazione della Fede, Direttore dell’ufficio Liturgico Diocesano e Maestro delle Cerimonie.
Don Rocco Suppa, Parroco delle Parrocchie San Michele Arcangelo in Dinami e dei Santi Filippo e Giacomo in Limpidi di Acquaro Diocesi di Mileto.
Don Antonio Sorrentino, Parroco della Parrocchia Maria SS. Assunta in San Giorgio Morgeto e Cerimoniale Vescovile.
Don Antonio Spizzica, Parroco della Parrocchia San Pio X in Amato di Taurianova , Cancelliere Vescovile e Assistente Unitario ed adulti di Azione Cattolica.
Don Francesco De Felice, Parroco della Parrocchia San Nicola di Mira in Messignadi ed Economo Diocesano.
Don Giuseppe Calimera, Parroco della Parrocchia San Sebastiano e San Nicola Vescovo in Anoia e Cerimoniale Vescovile.
Santa Messa con Omelia del Diacono Francesco Multari della Parrocchia Maria SS. Assunta in San Giorgio Morgeto
Santa Messa Solenne presieduta dal Parroco di Scido Don Domenico Cacciatore, i Festeggiamenti Religiosi, conclusosi con l’Esposizione e l’Adorazione Eucaristica di Ringraziamento, recita del Vespro Solenne e Benedizione sono state celebrate dallo stesso Parroco alla presenza di una Popolazione tutta unita e nel rispetto delle norme Anti – Covid, che con grande devozione si é stretta intorno al suo amato Patrono. I fuochi pirotecnici alla presenza della statua di San Biagio portata nell’occasione all’esterno della Chiesa hanno concluso i festeggiamenti in suo Onore. Da evidenziare la presenza in città di un luna park, gestito dalle famose ditte Tommaso Molinaro e Filoreto Anile che hanno allietato i divertimenti dei giovani locali. Nota particolare la merità questa Parrocchia, che dopo i Restauri e la raffigurazione dei magnifici affreschi è divenuta veramente un capolavoro d’arte. La Parrocchia di ” SS. Biagio e Nicola” in Scido merita certamente di essere visitata e valorizzata tra le bellezze Artistiche Calabresi. Certo, che, quando in una Parrocchia ci sono Pastori come Don Domenico Cacciatore ed i suoi predecessori, attenti non solo al culto religioso, ma anche alla valorizzazione delle bellezze artistiche il risultato è quello espresso nella Parrocchia di Scido ” dove si annovera semplicemente un’opera d’arte”.
Tutto questo naturalmente é espressione di AGGREGAZIONE SOCIALE, di IMPEGNO, VOLONTÀ, CULTURA della Comunità di Scido, che tra l’altro deve essere portato come esempio verso l’intero accrescimento culturale ed artistico locale e regionale!
Nella circostanza vista veramente l ‘imponenza della Parrocchia facciamo la cronostoria in maniera dettagliata della stessa.
La chiesa di San Biagio, sorge sul Loco dove erano state costruite le precedenti chiese, fin dal 1700 (forse anche prima) abbiamo notizie certe dell’edificio dedicato al santo di Sebaste. In seguito i vari terremoti, quello del 1783 a seguire quello del 1894, danneggió notevolmente l’edificio che già versava in pessime condizioni. Per cui si pensò di costruirne un altro, abbattendone questi ormai pericolante. Con l’aiuto del popolo, degli emigrati nelle Americhe e del governo si cominciò a costruire un nuovo tempio ricco di stucchi, fregi, dipinti e dorature seguendo la linea quasi barocca, come la corrente ottocentesca prediligeva. La Chiesa fú abbellita ed arricchita anche da due altari laterali dedicati uno a San Michele Arcangelo, di cui ancora in chiesa si custodisce la statua e l’altro alla Vergine del Carmine, anch’essa effige custodita nella Chiesa Parrocchiale.
In seguito il terremoto del 1908 rese il tempio inagibile, per cui si pensò a ricostruire una nuova chiesa, sui resti di quella precedente. I lavori si protrassero per mancanza di Fondi e purtroppo, come succede ancora oggi, per situazioni burocratiche, quasi fino ai giorni nostri, infatti, solo nel 1958 fu terminato l’intonaco interno.
L’edificio ad oggi si presenta in stile neoclassico con un’unica grande navata centrale ritmata da colonne e lesene, un solo altare maggiore dedicato al titolare della Parrocchia. Ha una lunghezza di 27 mt. e una larghezza di 8 mt.
Se pure i terremoti distrussero il precedente edificio la parte del presbiterio non fu danneggiata per cui si pensò di conservarla e su quella prolungare il resto della Chiesa. In effetti l’abside il Presbiterio sono quindi la parte più antica dell’edificio. I Parroci che si susseguirono si adoperarono e si impegnarono ad abbellire l’edificio arricchendolo con diverse opere e sculture. La più cara è venerata fù eseguita intorno gli anni 50 per volontà del Parroco Giovanni Battista, ed è la statua del Santo Patrono, che fu scolpita in Ortisei e modellata su quella precedente riproponendone l’esatta copia.
Anche in questo un piccolo aneddoto da Raccontare.. in quanto durante il periodo di Monsignor Concetto Fiammingo, Parroco antecedente a Giovanni Battista, fu commissionata una statua di San Biagio per sostituire quelle precedenti in cartapesta deturpate dal tempo (si pensi che veniva portata in processione sorretta da un ragazzo perché ormai era squarciata in due) . Allora mons. Fiammingo pensò bene di dare decoro alla figura del Patrono commissionandone un’altra in legno più pregevole e duratura. Ma quando la statua raggiunse la cittadina, il popolo la rifiutò categoricamente poiché non rispettava le fattezze delle antiche statue che i nostri padri per devozione ci avevano tramandato. Per cui la statua non voluta dalla gente fu presa in custodia da una nobile famiglia del paese dove tutti ‘ora nella propria abitazione è conservata .
Più volte la Chiesa venne restaurata, abbellita e arricchita con dipinti Stucchi e dorature per volontà di Don Santo Rullo. Nell’anno 2000 si pensò di raffigurare come segno di centralità , punto di fuga della nostra fede , un Cristo pantocratore che ad oggi domina la cupola del Presbiterio , assieme ad essa furono dipinti, negli angoli sovrastanti la cupola, 2 angeli che sorreggono lo scettro e la corona sinonimo della regalità di Cristo. L’opera è stata eseguita da un grande artista, Francesco Settineri ad olio su parete a secco e dorata in foglia oro. Dello stesso artista il miracolo di San Biagio dipinto sull’arco centrale della chiesa, che ritrae il santo nell’atto di liberare un bambino sorretto dalla madre, esamine per una lisca di pesce conficcatasi nella gola. La dicitura Latina in oro evidenzia l’episodio e ne promette la protezione Futura. Sempre per volonta di Don Santo Rullo furono eseguiti il dipinto della Madonna del Soccorso dall’artista Concetta Mazzullo, delle grandi tele raffiguranti alcune scene della vita di Cristo,
Nella parte centrale della chiesa 8 colonne sorreggono la cupola dove è dipinta l’immagine dello Spirito Santo sotto forma di Colomba dall’artista Adriano Fida. Nei quattro pennacchi che sorreggono la cupola 4 Tondi due dei quali stanno a simboleggiare l’agnello dell’Apocalisse, e Abramo. Durante il restauro recente Don Fortunato Sciglitano ha voluto completare questo quartetto di Tondi con gli altri due mancanti, raffigurando gli anni pastorali che stavamo vivendo ossia l’anno della Carità, rappresentata da una donna che allatta i bambini e l’anno della fede, rappresentata da una figura femminile con una fiamma tra le mani e la croce. Nella chiesa altre opere artistiche sono conservate, le più antiche di tutte sono la statua della Madonna del Soccorso opera in marmo attribuita alla scuola del Gaggini, mutilata dal terremoto del 1783, essa era conservata o meglio titolare dell’antica chiesa di Santa Maria del Soccorso edificata nel quartiere basso del paese e tutt’ ora ne conserva il nome di Santa Maria. La Chiesa fù distrutta dal terremoto del 1783 così come quella di Santa Caterina di Alessandria costruita nella parte alta del paese ove oggi sorge la grotta della Vergine di Lourdes, in codesta chiesetta veniva conservata e venerata l’immagine della titolare, appunto, Santa Caterina di Alessandria anch’essa in marmo bianco datata 1705, il basamento della statua riproduce lo stemma dell’allora Vescovo di Oppido Monsignor Bisanzio Fili. Le due statue Marmore sono state collocate nelle nicchie sul Presbiterio, quindi la parte più antica a richiamare le chiese, titolari e succursali che sorgevano a Scido, ossia quella di San Biagio al centro, che era la Chiesa Matrice, quella di Santa Caterina di Alessandria e quella della Vergine del Soccorso.
Altre cappellanie sono state identificate nel tempo e sono arrivate a noi le statue lignee che venivano venerate e a cui venivano intitolate queste piccole Cappelle che possedevano tra l ‘altro ognuna le proprie confraternite e sono:quella della Vergine del Carmelo e quella di San Michele Arcangelo di cui in Chiesa si può ammirare la statua lignea recuperata da Don Fortunato Sciglitano, poiché la statua era conservata in una abitazione privata che ha voluto su proposta del parroco ri-donarla alla Chiesa completamente restaurata facendosene carico delle spese, non solo del restauro, ma anche del rifacimento ex-novo della figura di Lucifero ai piedi del Santo Arcangelo. La statua fù Benedetta da Monsignor Francesco Milito, restaurata dell’artista Francesco Settineri, com’ é anche sua opera il diavolo in terracotta policroma.
Altre due statue lignee di pregevole manifattura e già presenti nell’antica Chiesa sono arrivate ai giorni nostri, quelle del Sacro Cuore e dell’Immacolata concezione di Lourdes, recentemente restaurata per volontà del nuovo parroco don Domenico Cacciatore, da lui voluta ed Incoronata L’ otto dicembre 2021.
La Parrocchia è una parrocchia molto attiva curata con amore dai Parroci precedenti e dai loro semi ne vengono oggi fuori i frutti.
Diverse Sono le realtà Parrocchiali quali i gruppi: Caritas, che si impegna al servizio e ai bisogni di quelle realtà un po’ disagiate, sempre a disposizione della comunità intera. Il gruppo liturgico, che sì prodiga alla buona riuscita delle diverse liturgie e delle funzioni. Il gruppo Alos che è un gruppo che si conforma allo Spirito delle suore salesiane Oblate del Sacro Cuore e al desiderio del loro fondatore ossia Monsignor Giuseppe Cognata, rifacendosi e spendendosi per gli ultimi degli ultimi.
Nel contesto c’é da evidenziare la presenza molto importante tra la comunità da più di 50 anni delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore che si adoperano nella scuola dell’infanzia all’educazione dei giovani e alla cura degli Ammalati. Altro gruppo da evidenziare é il coro Parrocchiale ” Anna Palumbo” , che da anni svolge il proprio compito animando le liturgie che la chiesa propone e soprattutto le messe domenicali e la festa patronale. Il gruppo del canto è stato intitolato per volere di don Domenico Cacciatore ad una ragazza del gruppo stesso purtroppo mancata per grave malattia, ma che si è spesa fino all’ultimo suo giorno impegnandosi partecipando costantemente e curando i ragazzi al canto. Un’altra associazione costituita da pochi anni e quella che porta il nome “cogitor ergo sum con monsignor Giuseppe Cognata” . Questo è costituita da giovani che raccogliendo l’esempio di Monsignor Cognata, Vescovo Salesiano si ripropone di lavorare in semplicità creando piccole realtà di sostegno per la vita quotidiana culturale e sociale di un piccolo paese, svolgendo diverse attività sociali teatrali culturali religiose. Altra presenza significativa il gruppo delle catechiste che sì impegnano alla crescita formativa e spirituale dei ragazzi e dei bambini. La Parrocchia di S. BIAGIO per come la descrisse Don Santo Rullo, è una semplice Parrocchia del Sud, ma secondo noi invece é una grande realtà del sud, ricca di concretezze sociali, da prendere nelle dovute considerazioni. COMPLIMENTI!