L’invecchimento cutaneo
Il nostro dottore ci spiega cos’è e come contrastarlo
L’invecchimento cutaneo
Il nostro dottore ci spiega cos’è e come contrastarlo
Cari lettori l’argomento odierno è, l’INVECCHIAMENTO CUTANEO:
Con il passare degli anni la pelle va incontro ad una serie di cambiamenti che ne determinano l’ aspetto rugoso ed invecchiato.
Questo processo prende il nome di invecchiamento, è un processo naturale che interessa tutti gli essere viventi.
Il progressivo mutamento dell’aspetto ha origine in profondità, a livello del derma, dove si assiste ad una graduale degenerazione della matrice di sostegno del tessuto connettivo, mentre in superficie si manifestano prima problemi estetici come secchezza, disidratazione, comparsa di rughe per arrivare infine al rilassamento cutaneo con alterazione dell’architettura della pelle.
Prima di addentrarci sulle cause del perché si invecchia, permettetemi di fare un po’ di saccenza.
Da sempre i saggi si sono interrogati , su quali fossero le cause dell’invecchiamento, il primo a parlarne è stato Ippocrate che paragonava le tappe della vita allo scorrere delle stagioni, ritenendo che si diventava vecchi intorno ai 56 anni. Aristotele, riteneva che la vita fosse legata al calore interno e quando questo si perdeva si andava incontro alla vecchiaia. Galeno, si impegnò a trovare un equilibrio tra la teoria degli umori e quella del calore interno, per questo collocava la vecchiaia a metà strada tra la salute e la malattia. Paracelso, pensava che l’invecchiamento fosse dovuto alla separazione di 3 elementi ( sale, zolfo e mercurio). Solo alla fine dell’800, inizio novecento in particolar modo in Italia nacquero la geriatria, la scienza che studia le malattie senile e la gerontologia, la scienza che studia i processi dell’invecchiamento.
Ma, cari lettori, come ho scritto prima, l’invecchiamento è un processo evolutivo fisiologico che comporta un progressivo declino delle funzioni biologiche dell’organismo.
Potremmo definire l’invecchiamento coma la somma di tutti i cambiamenti fisiologici, genetici, molecolari, che si verificano con il passare del tempo.
Possiamo affermare che l’invecchiamento inizia al raggiungimento della maturità riproduttiva.
Vediamo , cercando di essere più chiari possibile quello che succede:
Il derma che è la parte compresa tra l’epidermide e l’ipoderma, cioè quella parte di pelle che permette alla stessa di essere tonica ed elastica, perde con il tempo la sua capacità elastica di decontrazione, si forma cosi, la ruga. Questo primo stadio di invecchiamento cutaneo, che viene anche definito mioinvecchiamento, si localizza generalmente sulla fronte, ai lati della bocca (rughe naso-geniene) e fra le sopraciglia. A volte inizia anche prima dei trent’anni.
Successivamente, con il passare del tempo, anche il rinnovamento cellulare rallenta e si manifesta in superficie con pelle opaca e spenta, rilievo cutaneo non uniforme e comparsa di piccole rughe. Nel contempo il film idrolipidico, la principale barriera protettiva della pelle, si assottiglia e ciò determina secchezza e disidratazione; diminuisce la produzione di elastina e collagene che comporta una perdita di elasticità e compattezza cutanea.
Uno stile di vita non consono soprattutto fumo di sigaretta e stress insieme a fattori ambientali esterni (raggi UV, inquinamento, smog, alimentazione) liberano radicali liberi che attivano gli enzimi che contribuiscono alla distruzione dei componenti principali del derma (elastina, collagene, acido ialuronico) determinando di fatto un processo irreversibile di alterazione della struttura cutanea.
Nelle donne, alla menopausa, subentrano inoltre fattori ormonali che influiscono negativamente sul rinnovamento cutaneo (turn-over), sull’idratazione, si accellera la perdita di collagene e di fibre elastiche che inducono un’anomala distribuzione della melanina. I tessuti in superficie si presentano avvizziti, rilassati, come svuotati, fino a cambiare l’aspetto del viso (modificazione dell”ovale del viso”).
Indipendentemente dall’età, al danno irreversibile delle fibre elastiche contribuisce anche l’azione distruttiva svolta dai raggi UV-A, che penetrano nel derma danneggiando i legami chimici che caratterizzano le fibre elastiche (elastosi). Il foto-danneggiamento indotto dai raggi ultravioletti accelera e amplifica i cambiamenti fisiologici del normale processo di invecchiamento. L’esposizione agli ultravioletti produce una miriade di alterazioni cutanee, tra cui la formazione di radicali liberi, l’apoptosi, l’angiogenesi, la melanogenesi, mutazioni del DNA, l’oncogenesi, l’immunosoppressione, l’induzione di metallo proteinasi della matrice e la degradazione del tessuto connettivo.
Le manifestazioni istologiche del foto-danneggiamento cutaneo comprendono la perdita di collagene e un ammasso anomalo di fibre elastiche nel derma superficiale, l’analisi ultrastrutturale mostra un’epidermide sottile, una rete papillare appiattita, un incremento della vascolarizzazione, un’infiammazione cronica e cambiamenti elastosici che comprendono l’accumulo di grandi quantità di materiale elastico, ampi spazi tra i fasci di collagene e deposito casuale di fibre di collagene
L’ invecchiamento della pelle è, in termini generici, un processo di atrofia tissutale. Mentre lo spessore dello strato più superficiale della pelle varia poco, il derma, ed in particolare il suo terzo superiore, si riduce significativamente. La popolazione dei melanociti e delle cellule di Langerhan’s si riduce gradualmente, assieme ai tre componenti primari del tessuto connettivale dermico: glicosaminoglicani, fibre elastiche, collageno.
Il discorso è leggermente più complesso per le fibre elastiche (elastina e componenti microfibrillari), che nell’ adulto rappresentano il 2-4% del volume totale del derma e la cui distruzione comporta lassità cutanea: sebbene la loro degenerazione cominci già intorno ai trenta anni, nell’ anziano, per effetto della perdita massiva del collageno, la loro concentrazione può sembrare addirittura aumentata.
Probabilmente esistono plurimi fattori che contribuiscono a rendere il quadro particolarmente complesso.
Bisogna, tenere ben presente che la durata della vita presenta sensibili differenze dipendenti non solo alle caratteristiche genetiche di ognuno di noi, ma anche alla classe sociale, e all’attività professionale.
Pensate cari lettori che le stime prevedono che nel 2018 in Italia la durata della vita media potrebbe raggiungere i 78,8 anni per gli uomini e 84,3 per le donne.
Di fatto i primi segni di invecchiamento si osservano nel viso: cedimento della pelle a livello delle sopracciglia, rilassamento della cute della palpebra superiore associata a una perdita della sua tonicità, gonfiore e borse palpebrali, accentuazione dei solchi naso-genieni, assottigliamento delle labbra, formazione delle borsette latero- mentoniere e doppio mento, formazione dei cosiddetti cordoni del collo.
A parte tutto si può e di deve invecchiare bene. Alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, il trattamento dell’invecchiamento cutaneo deve avvenire con un approccio multidisciplinare, pertanto la collaborazione tra i diversi professionisti risulta fondamentale per garantire buoni risultati nel rispetto della salute dei pazienti.
Cari lettori, incalzano numerosi congressi e qualche viaggio, pertanto salutandovi con il consueto abbraccio mi auguro di riuscire a mantenere gli articoli nei tempi stabiliti.
Domenico Amuso
Prossimo argomento: le rughe.