Lions Taurianova, “Forse ne usciremo migliori” In questi casi, un Club Service come il nostro non può certo stare a guardare, deve dare il proprio contributo per far sentire la sua presenza e il suo sostegno alla Comunità colpita
#iorestoacasa… Con questo diktat, mai così necessario, tutte le attività (o quasi), in Italia si sono fermate, scuole chiuse, negozi chiusi, impianti sportivi chiusi. Niente viaggi o gite fuori porta, niente riunioni di culto, niente…….
Anche le attività del nostro Club si sono fermate. Sospeso il “Progetto Martina”, già avviato con successo nelle Scuole Superiori del Territorio, un Progetto di grande importanza che promuove tra i giovani, comportamenti e stili di vita idonei a prevenire l’insorgere dei tumori. Sospeso, già prima di iniziare, il “Progetto Cittadinanza e Costituzione”, rivolto agli alunni dei due Istituti Comprensivi di Taurianova e messo a punto per approfondire, tra i ragazzi la conoscenza della Costituzione Italiana, una tra le più belle del mondo. Sospesa la programmazione del “Concerto di Primavera”, pensato per promuovere una raccolte fondi a fini benefici.
Certo, inizialmente, tutti noi abbiamo pensato che si sarebbe trattato di un breve periodo, non avremmo mai immaginato di dover vivere un incubo come questo che stiamo vivendo; neanche quando in Cina l’epidemia aveva raggiunto picchi impensati, siamo riusciti a dare il giusto peso a quello che stava accadendo all’Umanità.
Al primo periodo di euforia, con i canti sui balconi per sentirsi vicini, è seguito quello del silenzio con la vera presa di coscienza della portata e della drammaticità dell’evento.
In questi casi, un Club Service come il nostro non può certo stare a guardare, deve dare il proprio contributo per far sentire la sua presenza e il suo sostegno alla Comunità colpita. Allora, anche se ogni socio, nel rispetto delle regole, è rimasto nella propria casa, le Assemblee si sono tenute ugualmente, su piattaforma digitale, per discutere su quale sarebbe stato il modo più idoneo per intervenire.
Il primo pensiero è andato ai medici e alle strutture ospedaliere locali disagiate e prive della possibilità di accogliere e prestare le cure adeguate agli eventuali ammalati di Covid 19, addirittura carenti anche dei più semplici presidi di sicurezza come le mascherine, per permettere agli Operatori di lavorare in tranquillità. Così ci è sembrato giusto destinare una donazione in danaro per offrire un nostro anche piccolo contributo agli ospedali locali.
Poi abbiamo pensato a tutte quelle famiglie che in tempi normali vivono del lavoro giornaliero e dopo circa un mese di “fermo”, certamente stanno incontrato grandi difficoltà per fare la spesa e far mangiare i propri figli. Abbiamo così aderito, con una offerta, alla Colletta Alimentare promossa dalla Croce Rossa e dalla Consulta delle Associazioni, di cui anche il Lions Club fa parte, per intervenire in aiuto delle famiglie più bisognose.
Siamo angosciati dal fatto che sappiamo bene che tutto ciò è ben poca cosa e che il dramma che stiamo vivendo è molto lontano dalla risoluzione. Questo ci fa sentire inermi, sgomenti, ci consola però il sapere che noi abbiamo fatto la nostra parte come il colibrì che porta nel becco una goccia d’acqua per spegnere l’incendio nella foresta.
Non sappiamo per quanto tempo ancora dovremo affrontare l’emergenza, ma i piccoli segnali di speranza che ci danno i numeri che la Protezione Civile dirama ogni sera, ci fanno intravedere una lenta decrescita del contagio. Una cosa, però, è certa: quando finalmente la scoperta di un vaccino farà si che tutto questo possa essere solo un brutto ricordo, tutti noi non saremo più gli stessi. Torneremo alla nostra “normale quotidianità” ma in ognuno di noi il Coronavirus, il “Re dei Virus”, come lo chiamano i miei due nipotini , avrà lasciato una profonda cicatrice che insieme a tanti tristi ricordi non potrà essere cancellata.
Sicuramente non potremo cancellare l’inquietante immagine di tutte quelle bare che non hanno trovato il loro posto di sepoltura per poter riposare in pace. Non potremo non ricordare il grande numero di perdite umane e in particolare, con profonda tristezza, penseremo alla grande perdita dei nostri “Vecchi” che se ne sono andati portando con se la nostra storia, le nostre radici, la nostra forza.
Non potremo dimenticare i medici e gli operatori sanitari degli ospedali delle zone rosse, quelli che hanno perso la vita sul campo e tutti gli altri stremati dalle lunghe ore di lavoro e dallo scoraggiamento di fronte al dramma vissuto quotidianamente, li ricorderemo come veri eroi.
Non potremo non pensare ai giovani e in particolare ai bambini, rassegnati ad incontrare gli insegnanti e i compagni attraverso uno schermo, costretti repentinamente a cambiare le loro rassicuranti abitudini senza comprenderne bene il perché, privati dei loro giochi rumorosi e spensierati insieme ai loro amici.
Non potremo fare a meno di pensare a quanto ci siano mancati i rapporti con gli altri….., le calorose strette di mano, l’abbraccio affettuoso di un amico.
Voglio pensare che forse da tutto questo ne usciremo migliori, più consapevoli del grande valore della vita e del “volersi bene”; mi piace pensare che forse, anche da una tragedia di questa portata potrà nascere un germoglio di nuovo amore….. forse…….