L’Istituto Superiore di Sanita’ sceglie la Calabria per il meeting nazionale sulla riduzione dei rischi da virus Chikungunya Appuntamento lunedì, alle 9
Catanzaro – Il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Catanzaro,
diretto dal dott. Giuseppe De Vito e l’Istituto Superiore di Sanità hanno organizzato
il convegno sul tema “Il Focolaio di Chikungunya in Calabria: criticità e prospettive”,
che si svolgerà lunedì, con inizio alle ore 9, nella sala conferenze
dell’Hotel “Perla del Porto” di Catanzaro Lido. I lavori si apriranno con i saluti
del Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri che accoglierà
gli ospiti insieme al Commissario Scura.
Il rischio crescente legato alle malattie di importazione come chikungunya, dengue
e zika e i recenti focolai autoctoni di chikungunya verificatisi alla fine della
scorsa estate in Italia, come quello di Guardavalle Marina, sono argomenti di stretta
attualità che si è ritenuto opportuno approfondire attraverso un convegno dedicato,
che prevede relazioni frontali, tavola rotonda e un confronto/dibattito tra partecipanti
e relatori. Un appuntamento fortemente voluto dall’Istituto Superiore di Sanità e
dal suo Direttore del Dipartimento delle malattie infettive dr Gianni Rezza.
L’importante evento, che rappresenta un’occasione di incontro tra le diverse professionalità
che operano nelle strutture sanitarie del territorio nazionale sia a livello centrale
che periferico, prevede il supporto e l’intervento di relatori che rappresentano
dei punti di riferimento per la sanità pubblica, a livello locale e nazionale. Un
appuntamento rivolto a tutto il personale dell’ASP per fornire innanzitutto un quadro
generale del problema sanitario rappresentato dal virus chikungunya ma anche per
un confronto costruttivo sugli elementi positivi e sulle criticità emerse nell’ambito
della gestione dell’emergenza, e sulle misure preventive da mettere in atto nei prossimi
anni per ridurre il rischio di nuovi eventi epidemici ed aumentare il livello di
preparazioni a nuove possibili emergenze.
La chikungunya è una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, che
viene trasmessa all’uomo da zanzare infette. I vettori competenti per il virus chikungunya
sono Aedes aegypti e Aedes albopictus, due specie attive durante il giorno che possono
trasmettere anche altre importanti arbovirosi come dengue, febbre gialla e zika.
Nei paesi non endemici, queste malattie a trasmissione vettoriale sono prevalentemente
infezioni d’importazione e sono una diretta conseguenza del crescente numero di viaggiatori
internazionali provenienti da aree endemiche. In Europa la prima epidemia di chikungunya
si è verificata in Italia nel 2007, ed in seguito altri focolai sono stati segnalati
in Francia nel 2010, 2014 e 2017. La scorsa estate il virus chikungunya ha causato
due focolai epidemici, nel Lazio ed in Calabria, con un totale di 270 casi di infezione
confermati.
Un’adeguata prevenzione di possibili catene di trasmissione autoctona si basa principalmente
sulla sorveglianza dei casi umani e sul controllo dei vettori. L’informazione alla
popolazione, relativamente alle corrette norme di comportamento per contrastare la
diffusione dei vettori, risulta sicuramente uno strumento determinante per una efficace
prevenzione. In Italia è attivo dal 2010 un Piano Nazionale di sorveglianza e risposta
alle arbovirosi trasmesse da zanzare della specie Aedes, con particolare riferimento
ai virus chikungunya, dengue e zika. La sorveglianza dei casi importati di malattia
si estende per tutto l’anno. Tuttavia, nel periodo di maggiore attività vettoriale
(giugno-ottobre) il sistema di sorveglianza deve essere potenziato, in termini di
tempestività e sensibilità, su tutto il territorio nazionale, per permettere l’identificazione
rapida dei casi, ai fini dell’adozione immediata delle necessarie misure di controllo
per ridurre il rischio di trasmissione.