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TAURIANOVA (RC), VENERDì 24 GENNAIO 2025

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Lo scrittore Gangemi intervistato da Calabria on web

| Il 21, Dic 2012

A colloquio con la giornalista Valeria Bellantoni, Mimmo Gangemi racconta di se

Lo scrittore Gangemi intervistato da Calabria on web

A colloquio con la giornalista Valeria Bellantoni, Mimmo Gangemi racconta di se

 

 

Il talento dello scrittore Mimmo Gangemi molla Einaudi e sceglie Garzanti. La fine del rapporto tra l’autore de “La signora di Ellis Island” e la prestigiosa casa editrice Einaudi, è spiegata in un’intervista a “Calabria on web”, il magazine edito dal Consiglio regionale (www.calabriaonweb.it) diretto da Romano Pitaro e con cui lo scrittore collabora con un racconto inedito al mese (“Mi piace e mi diverte molto, è un’esperienza affascinante” dice Gangemi del suo prezioso apporto al magazine on line del Consiglio regionale). A colloquio con la giornalista Valeria Bellantoni, Mimmo Gangemi rivela che è già pronto all’esordio con Garzanti: “Il patto del giudice”(il titolo del suo nuovo libro) dal 24 gennaio è in libreria. Reduce dal premio letterario Tropea lo scrittore, nelle pieghe di una transizione creativa, ha in serbo altri inediti e un paterno istinto di proteggere i suoi personaggi dalle sfumature del linguaggio televisivo, affinché nella miniserie prodotta da Rai Fiction de “Il giudice meschino” e “Il patto del giudice” i suoi personaggi non perdano l’autore. Un momento importante – commenta Gangemi, che nell’intervista parla non sono di letteratura ma anche di giustizia e di ‘ndrangheta – che va di pari passo con la produzione, da parte di Rai Fiction, della miniserie interpretata da Zingaretti e prodotta dalla Italian International Film del calabrese Fulvio Lucisano, con la regia di Carlo Carlei e De Cataldo alla sceneggiatura. Ma ecco le ragioni per cui lo scrittore calabrese ha detto addio all’Einaudi: “Al premio Tropea, Einaudi ha brillato prima per assenza e dopo per silenzio. Io non ho niente da rimproverare all’Einaudi, anzi le devo molto, perché mi ha lanciato. Ma ho dovuto tener conto di sensazioni provate. Mi spiego: “La signora di Ellis Island” ha ricevuto grande consenso da parte di critici, giornalisti e scrittori di altissimo profilo, quali Curzio Maltese, Mariapia Bonanate, Peppino Caldarola, lo stesso De Cataldo, ecc., e da parte dei lettori. Si è spesso utilizzato il termine “capolavoro”. A me è parso che non ci fosse proporzione tra il valore dell’opera e la promozione della stessa da parte della casa editrice, forse a causa del peso eccessivo delle 620 pagine, che non lo avrebbe reso adatto ai premi letterari importanti. Non escludo d’essere io in errore. Però, quando ti sorge la sensazione, magari sbagliata, che, anche se hai scritto la Divina Commedia, non sarà promossa adeguatamente, quando ti sorge la sensazione, magari sbagliata, che in casa editrice venga privilegiato molto più l’aspetto commerciale rispetto alla qualità, allora non ha importanza chi abbia ragione o torto, né se le impressioni siano frutto di fantasia o veritiere. Allora devi solo andare via, anche per tua tranquillità”. La frattura si potrà ricomporre? Risponde Gangemi: “Io sono stato sempre innamorato della Einaudi. Dopo anni di rifiuti, entrare in Einaudi è stata una grande soddisfazione. Con certe garanzie mi sarebbe piaciuto restare. C’è stato anche un tentativo di riavvicinamento. Ma è fallito. Poi Garzanti mi ha offerto idonee garanzie(…)”.